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Volume "veloce" da leggere quindi biografia molto scarna e troppo semplice . È un libro adatto a chi vuole conoscere a grandi linee un grande uomo come Churchill. Se cercate qualcosa di molto più dettagliato sia della vita politica che privata, vi consiglio la biografia scritta da Martin Gilbert.
Recensioni
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Nipote dei duchi di Marlborough anche se di madre americana Winston Churchill divenne già nel 1911 primo lord dell'ammiragliato; appena quattro anni dopo a Gallipoli il terribile disastro delle truppe inglesi del quale portava in buona parte la responsabilità rischiò di stroncarne la carriera. Eppure si seppe rialzare guidando l'Inghilterra nella resistenza a Hitler e sopravvivendo politicamente a quella stessa gloriosa vittoria. Paul Addison che nel prologo ricorda di aver partecipato – gennaio 1965 – ai funerali del grande statista inglese racconta il tutto con qualche eccesso di enfasi (Non è esagerato dire che tra il giugno 1940 e il dicembre 1941 Churchill portò il peso del mondo sulle spalle; è quasi impossibile che chiunque abbia vissuto la seconda guerra mondiale possa dimenticarlo) ma anche con un'abbondante documentazione e uno stile di scrittura piacevole e disinvolto. Dalla disamina dei primi anni di attività politica si ha conferma del fatto che fu l'irruente impulsività a impedire a Churchill di affrontare con il dovuto senso dell'equilibrio la gran mole di questioni che gli si paravano via via dinanzi. Caratterizzato da un'imbarazzante mancanza d'equilibrio sarebbe stato anche l'enfatico giudizio dato su Churchill da Isaiah Berlin e qui riportato; Berlin per di più se era a conoscenza degli spietati bombardamenti voluti da Churchill sui civili in Germania ancora ignorava il suo cinismo da Realpolitik verso la concreta possibilità di porre fine allo sterminio che si andava svolgendo nei lager durante la guerra: questioni che in queste pagine vengono in larga parte sottaciute.
Daniele Rocca
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