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Anno edizione: 2010
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Nell'aprile del 1914 a San Pietroburgo si disputa uno dei più appassionanti tornei di scacchi che la storia ricordi. Negli stessi giorni, nella stessa città, un'altra partita decide il destino dell'Europa.
La Rivoluzione è alle porte: San Pietroburgo è una città vitale e travolgente, centro nevralgico di una nazione in bilico sull'orlo di un cambiamento epocale. Qui la cavalleria prova a ricacciare indietro lo spettro del comunismo; l'antisemitismo mostra il suo volto più scellerato; lo zar è l'ago di una bilancia impazzita e un grande torneo di scacchi sta per iniziare. In un giorno di marzo, Gul'ko, rispettabile direttore di giornale, viene assassinato. Cinque giorni dopo il dottor Otto Spethmann, famoso psicoanalista freudiano, riceve la visita della polizia. La città è una ragnatela inestricabile di complotti in cui paiono coinvolti tutti: la sua adorata e ribelle figlia; un campione di scacchi in crisi; un virtuoso del violino donnaiolo e spendaccione; una signora dell'alta società tormentata da un incubo ricorrente. Spethmann è molto preoccupato e cerca, armato di una conoscenza profonda dell'animo umano e dei suoi istinti più nascosti, di dipanare il filo oscuro delle relazioni, di comprendere i moventi che spingono all'azione. Sulla sua scacchiera, disputa una partita reale e una simbolica nel tentativo di organizzare e non farsi travolgere dalle strepitose forze politiche, storiche ed erotiche – che turbinano intorno a lui.
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Per i nostalgici de "La regina di scacchi", c'è un romanzo giallo che si intitola "Zugzwang. Mossa obbligata" (quinto e ultimo romanzo di Ronan Bennett) e che incasella una escalation di colpi di scena sullo sfondo di un appassionante torneo di scacchi tenutosi a marzo nella San Pietroburgo del 1914. Il riferimento è a un vero e famoso torneo internazionale, ma è questa una partita che deciderà il destino dell'Europa. Un rispettabile direttore di giornale viene assassinato in maniera efferata, cinque giorni dopo la vita noiosa ma rassicurante del famoso psicoanalista freudiano, il dottor Otto Spethman, rimasto vedovo da poco, viene interrotta dalla visita della polizia. Questa chiede i servigi della sua conoscenza profonda dell'animo umano per risolvere il delitto. "Zugzwang" è un termine tedesco che indica una posizione nella quale uno dei due giocatori è ridotto in uno stato di assoluta impotenza, per cui la sua "mossa è obbligata" ma servirà unicamente a danneggiare la sua posizione. Infatti il grande amore per il gioco degli scacchi del dottor Spethman si rivela fondamentale per districarsi nella ragnatela che coinvolge i personaggi più disparati. Verosimile è il contesto storico dell'antica capitale dell'impero russo, agitata dalle varie tensioni politiche che si intrecciano a pochi anni dalla Rivoluzione. Il tutto per imbastire un clima paranoico degno della miglior storia di Kafka...
Bel thriller avvincente, dall'intelaiatura robusta, calato in modo coerente e verosimile nel contesto storico-politico in cui è ambientato. Ben costruiti e altrettanto efficacemente descritti, seppure a "pennellate" brevi e fugaci, i personaggi chiave del plot narrativo, i cui caratteri salienti emergono da ciò che fanno più che dal modo in cui vengono rappresentati. Trama non originalissima ma ben strutturata. Fatto apposta per essere letto d'un fiato e catturare l'interesse del lettore, cala solo leggermente nel finale. Merita una valutazione ampiamente positiva sotto ogni aspetto perché è proprio un bel romanzo, molto migliore di altri più celebrati.
Mi è piaciuto. Da leggere (anche sotto l'ombrellone).
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