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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2014
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Un vero polpettone, una storia d'amore che definire melensa sarebbe poco (La "torta paradiso", ad esempio, è da far torcere le budella al lettore). Il protagonista è una specie di disturbato mentale, anche se lo si vorrebbe far passare come una specie di eroe (all'acqua di rose, aggiungo io). Si tratta di un narcisista inconsapevole che pensa di poter salvare e proteggere ciò che ama, senza possedere il minimo senso della realtà. La protagonista poi è una tonta totale. King profonde una quantità enorme di sentimento amoroso, per il proprio partner, per la propria patria, per l'intera umanità e per il Pianeta Terra; una quantità tale - appunto - da farti desiderare che l'essere umano - specie se maschio - scompaia dalla faccia della Terra quanto prima. Salverei solo la parte "storica" del romanzo, una ricostruzione "da dietro le quinte" che può avere un qualche interesse. La scrittura è tanto fluida quanto banale, mentre la trama è di una noia mortale.
Vado un pochino controcorrente, ho trovato il libro interessante ma troppo prolisso e lento, forse sarò troppo estimatore del primo King e alcuni suoi romanzi più recenti, pur avventurandosi nel fantastico, non sono riusciti a piacermi come i suoi capolavori horror degli anni settanta e ottanta. Comunque tra i migliori King degli ultimi venti anni e non è poco.
Un libro bellissimo, geniale e sorprendente, una storia d'amore intensa e commovente; King, un maestro!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Accorgersi della disarmante inconsistenza della realtà vuol dire essere in grado di mollare tutto in qualsiasi momento e mandare in malora la prima certezza che ci troviamo davanti. È una conoscenza che dà potere.
Jake Epping, il protagonista di questo nuovo romanzo di Stephen King, nella realtà scopre un buco, uno strappo. Ci entra dentro, incredulo, e si ritrova nel 1958. Una porta temporale nello sgabuzzino di un vecchio locale di hot dog. Per Jake è come entrare nella tana del bianconiglio. Tornare indietro è facilissimo, non importa quanto tempo ci passi dentro: un giorno, due anni. Al tuo ritorno saranno passati solo due minuti.
E non se ne accorgerà nessuno. Eccetto, forse, per quel misterioso barbone buttato sul marciapiede, appena all’ingresso del portale. Ma lui è troppo impegnato a infradiciarsi di alcol. Almeno così sembra…
In ogni caso, non c’è tempo per occuparsi di lui. Jake vuole cambiare il passato e sconvolgere il futuro. Evitare l’omicidio di John Kennedy e cambiare la storia americana: questa sembra una bella idea.
Ma non è l’unica. Immaginate quante cose si possono fare una volta che le porte del destino sono spalancate e a varcarle è un professore di inglese determinato, abbastanza matto da viaggiare nel tempo e pronto a tutto. Ma scoprirà che per fermare un assassino bisogna comportarsi come lui, e cominciare a uccidere.
King prende il classico tema del viaggio nel tempo e lo riscrive a modo suo, così come Jake riscrive il passato. Non è una novità, l’aveva già fatto con i vampiri, nel precedente Le notti di Salem. E anche quella volta ci era riuscito.
Dentro 22/11/‘63, che esce in Italia con la traduzione di Wu Ming 1, troverete un po’ di Ritorno al Futuro e un po’ di Lovecraft, ma c’è anche quell’ingrediente segreto che King aggiunge a ogni libro. Non sappiamo dove se ne procuri in così grande quantità, ma in questo romanzo ne usa più di un cucchiaio. Forse è proprio lui quello ad essere inciampato in una porta temporale, laggiù nel Maine, una porta che gli permette di anticipare ogni successo. Una cosa è certa: l’unico portale in grado di rapirvi e condurvi in una dimensione sconosciuta, per il momento, lo troverete solo leggendo questo libro.
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