2666
- EAN: 9788845924354

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17/01/2021 15:56:44
2666 è un monolite caduto sulla terra da chissà dove. Uno di quei pochissimi libri per cui varrebbe davvero l'etichetta di "inclassificabile" . Sfrenato, ambizioso, labirintico come nessun altro, questo "romanzo di non-fantascienza" (così il sottotitolo originariamente scelto dall'autore, poi inspiegabilmente cassato in tutte le edizioni critiche) è una rappresentazione magnifica del futuro come luogo di rovesciamento violento di ogni utopia e della letteratura come progressiva rarefazione. Dal deserto del Sonora al Reich, una fiera della crudeltà senza fine che però, ed è talento unico di Bolaño, non smette di avvolgere e sedurre con il suo incanto.
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02/12/2020 15:06:27
Rischiando, mi sono avvicinata a Bolano da questo tomo imponente che ho divorato in pochissimi giorni per quanto mi ha preso lo stile del suo autore. Solo con Dostoevskij mi era capitata una tale passione trascinante e improvvisa. Entrare in così tante vite, essere in tanti paesi diversi - tra cui il Messico così affascinante e terribile nella sua crudeltà -, attraversare tante epoche in cinque storie autonome, ma strettamente collegate tra loro, non capita mai in un unico libro. Ed esserci trascinati da uno stile unico, ora asciutto, ora onirico, ma sempre travolgente sia che descriva l’orrore, sia che parli di critica letteraria. Un solo rimpianto: che l’autore ci abbia lasciato troppo presto e che questo sia il suo capolavoro postumo.
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03/09/2020 10:42:41
Sicuramente non per tutti, personalmente l'ho trovato molto più scorrevole di altri "mattoni" simili: Underworld di De Lillo, l'Arcobaleno della gravità di Pynchon, Infinite Jest. E' stato il primo libro di Bolano che abbia mai letto, senza pregiudizi né positivi né negativi, lo comprai giusto per la copertina, per la mole e per il titolo. Non tutti i cinque romanzi contenuti n 2666 mi sono piaciuti allo stesso modo però la parte dei critici, quella degli omicidi e l'ultimo romanzo mi colpirono molto all'epoca. Non aspettatevi un intreccio coinvolgente, il senso di mistero e di orrore che pervadono tutto il racconto a mio avviso bastano per incitare alla lettura. Senza contare che, come ha già detto qualcuno, Bolano è talmente bravo con la penna che, dopo aver letto qualcosa di suo, vorrete anche voi mettervi a scrivere e questo secondo me è il più bel complimento che si possa fare ad un autore
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15/06/2020 08:58:53
Al termine della faticosissima snervante lettura vari sentimenti s’accavallano, litigiosi ognuno nel tentativo di prevalere sugli altri, alla fine prevale quello della rabbia, prevale sulla noia e il senso di spreco, sì, per cotanto talento sprecato. Perché il primo capitolo comunque è piacevole, pervaso da una sottile ironia, certo a tratti un po’ prolisso ma ci sta: i protagonisti, critici letterari, vivono di parole, come negargliele? Poi la doccia fredda del secondo capitolo, un macigno sullo stomaco, quei precedenti segnali premonitori che qui trovano ripetuta pervicace conferma. Un lieve, lievissimo miglioramento nel terzo capitolo, ma il quarto è la tomba d’ogni speranza. Per capirci, non disdegno gli autori verbosi, anzi, ma quando affronti Faulkner, Gadda, Frenzen, Foster Wallace, il Joyce di Ulisse, tanta verbosità s’intuisce che ha un fine e al termine del cammino, anche se (forse) storditi, si gode della ricchezza acquisita. In 2666 no, è il festival dell’inutilità, del senza o pochissimo senso. Per poter affrontare queste poche righe, basti dire, mi sono dovuto prima disintossicare: un Busi, un paio di Vargas Llosa, un Arbasino piccoletto ma sostanzioso, la prima Di Grado, ecco, va meglio, giusto per avere la conferma di non essere soli al mondo.
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04/06/2020 22:00:25
Questo libro è stata una grandissima delusione. Lettura difficile, a tratti estenuante. Capisco che è un'opera incompiuta, ma ho sperato fino alla fine che succedesse davvero qualcosa che mi facesse cambiare opinione, e invece no.
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16/05/2020 21:49:26
Si avverte la mancanza di Roberto Bolaño in momenti come lo scorrere a perdita d’occhio di questa sublime pentalogia. Una delle caratteristiche di 2666 è la possibilità di scegliere l’ordine di lettura delle cinque grandi parti che compongono l’opera. Le storie, perfettamente connesse vicendevolmente, abbracciano l’Europa e le Americhe, i luoghi dell’Autore, e affrontano numerosi temi, in primis l’eterna lotta tra la sopraffazione e la sopravvivenza. La grandezza della scrittura, ed anche della traduzione in italiano (notevole), unita alla ricerca documentale e dei ricchissimi flashback, ne fanno un’opera narrativa memorabile e immancabile in qualunque libreria. 2666 è destinato ad essere un grande classico contemporaneo accanto a Cent’Anni di Solitudine, a Il Maestro e Margherita, a La Versione di Barney, a Herzog, a Il Giovane Holden. Il lettore vi trova la tragedia in tutte le sue forme, lirica, dramma, lutto, violenza, giustizia, nemesi, rivalsa, eroismo. La capacità di legare tutte le umanità in concerto è quanto di più rende nostalgico il lettore di un Autore che avrebbe potuto raccontare ancora tanto delle sue molteplici e umili esperienze di vita, un autore che, come sovente accade, molto tardi è stato tradotto in italiano. Non v’è giustizia senza espiazione, ma nemmeno senza il perdono. La bellezza di quest’opera monumentale è tutta nel mosaico perfetto di forza e debolezza, di vita e di morte, di amicizia e di tradimento, di curiosità e di chiusura, di esplorazione e di oblio, che i tantissimi personaggi sprigionano nelle loro febbrili vicende. Oltretutto, l’attinenza storica dei fatti narrati è quantomeno lucida e accurata. L’unica difficoltà forse è tenere in mano un volume tanto ponderoso, se di difficoltà vogliamo parlare. Qualunque sia l’ordine con cui si leggeranno i cinque libri che compongono l’opera, la tristezza nel terminare la lettura dell’ultima pagina sarà un dolore insormontabile, perché doloroso è pensare che l’Autore non ne comporrà altre.
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15/05/2020 15:00:40
Capolavoro assoluto. Mescola qualsiasi tipo di genere, creando atmosfere indimenticabili. Imperdibile una rivisitazione del mito di Sisifo sotto forma di "flusso di coscienza", un solo periodo lungo qualche pagina senza alcun punto di interruzione.
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12/05/2020 11:48:32
Il grande capolavoro di un maestro mai troppo celbrato e prematuramente scomparso. Per chi si avvicina per la prima volta alla sua opera, forse non comincerei da qui, ma dato che dovreste leggere ogni riga che ha scritto, sentitevi liberi. Le pagine scorrono leggere anche se ogni tanto vi chiederete: ma di cosa parla questo libro? Non è importante, lasciatevi trasportare e cullare dalle parole... Invidio chi ha non l'ha ancora letto..
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11/05/2020 17:36:46
Avevo sentito definirlo un "libro mondo", solo leggendo però ho capito davvero il significato di questa espressione. Sono 963 pagine piene, dense, non c'è pagina in cui non ci siano informazioni, concetti. Ci sono tante storie sospese, personaggi che si perderanno tra le pagine senza che se ne sappia più nulla. Non è una lettura facile sicuramente, ma alla fine ti senti come dopo una scalata in montagna quando finalmente ti godi la vista da all'alto.
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11/05/2020 14:11:07
Capolavoro assoluto. Uno dei miei libri preferiti. Irresistibile l'ironia minimalista di Bolano nel raccontare la ricerca strampalata di uno scrittore scomparso, attorno al quale si impernia questa lunga storia in una meticolosa struttura ad incastro, nella quale i personaggi si intersecano rivelandosi nei diversi libri che compongono questo lavoro, ahimè, incompiuto. Vi rimane questo tremendo rammarico, ma quest'ultimo difetto non può minare minimamente il piacere che può sortire dalla lettura di questo gioiello. Imprescindibile.
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31/12/2019 12:40:17
Basta qualche riga per entrare subito nello stato di tepore classico di Bolano. slSono così a mio agio nel creare aspettative per questo libro che preferisco non anticipare nulla, tanto è straordinaria quest'opera. L'autore per un fattore ereditario avrebbe scelto di pubblicare in cinque volumi, ma visto che si tratta di un postumo, la casa editrice ha scelto per un singolo tomo. Non fatevi ingannare dalla mole, divorerete queste pagine. Non consigliabile come primo approccio, se invece conoscete già Roberto Bolano allora sarà dura scegliere fra questo o i "detective selvaggi", probabilmente non esiste un vincitore, perché anche se di mole inferiore tutto il resto della letteratura di Bolano è imprescindibile. A mio parere. Probabilmente la cosa migliore pubblicata dal duemila in poi.
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21/09/2019 08:54:49
Ricorderò questo romanzo per la bellezza dei personaggi, presentati magnificamente e sviluppati sia separatamente che durante momenti di compagnia. La scrittura è scorrevole e così la storia, resa interessante proprio dai personaggi. Questo romanzo mi sarà utile perché è un ottimo esempio di architettura solida e compatta in un romanzo tanto intricato e tanto lungo.
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04/03/2019 16:47:16
Sono cinque romanzi che si intersecano imperniati su uno scrittore tedesco sfuggente, Benno Von Arcimboldi e un luogo, Santa Teresa in Messico, il primo romanzo racconta le vicende di tre studiosi di questo scrittore che si mettono sulle sue tracce, personaggi appena accennati nel primo romanzo diventano protagonisti dei due successivi, il quarto è una lunga sequela di omicidi femminili nella città di Santa Teresa, che è un punto di concentrazione, come un enorme scolatoio dove tutto finisce, perché alla fine il mondo è piccolo, e tutti nelle loro peripezie tra l’inghilterra, l’Italia e il Mmessico, e altri luoghi finiscono nell’inferno dove avvengono gli omicidi. L’ultimo romanzo che racconta la vita di Arcimboldi fornisce anche un tentativo di dirimere il bandolo della matassa di tante vite ciascuna sconosciuta alle altre, il senso l’afferra solo il demiurgico lettore.
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25/11/2018 18:30:12
Certo non è un libro facile da leggere, ci vuole un certo allenamento per il continuo intersecarsi di storie nelle storie. Tuttavia ne vale ampiamente la pena. Non fornisco il massimo dei voti solo perchè rispetto a capolavori assoluti di analoga difficoltà di lettura come Moby Dick manca di un livello di lettura "semplicficato". Mi spiego meglio : alla fin fine Moby Dick può essere letto anche come romanzo d'0avventure un po' strano, questo libro invece non può che essere letto che come romanzo sui romanzi e sull'arte di raccontare storie.
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19/09/2018 10:52:52
L'ho letto. Tutto. Ero scettico, non pensavo di farcela. Non tanto per la mole, quanto per il timore di non riuscire a superare emotivamente l'orrore di certe pagine. E invece alla fine ce l'ho fatta. L'ho letto tutto. E mi è piaciuto tantissimo. Le cinque parti di questo romanzo si dispongono secondo una struttura poligonale, come le cinque punte di una stella. Ogni vertice aggrega attorno a sè una storia, ma della sua attrazione risentono anche le altre storie, così da formare un intreccio complesso di campi di forza che attirano o respingono gli eventi narrati secondo traiettorie imprevedibili. Da questo punto di vista ritengo che Bolaño sia riuscito nell'intento che si era prefisso: costituire un corpus di romanzi che si potessero leggere in un ordine qualunque. Io, per timore che ciò non fosse vero, ho seguito quello proposto nell'edizione Adelphi con i cinque romanzi raccolti assieme. Ma alla fine mi sono reso conto che un qualunqua altro ordine sarebbe stato altrettanto lecito; solo avrebbe costituito una esperienza di lettura profondamente diversa. Dentro 2666 ci sono tante storie, tanti personaggi, ci sono soprattutto tanti fatti, tutti descritti con minuzia e dedizione. Ma più ancora dentro 2666 ci sono spazi vuoti, zone desertiche, assenze, occasioni mancate, risposte non date, ipotesi non verificate, impegni non mantenuti, parole non dette. Ci sono sogni e profezie che non attecchiscono: potrebbero dare un senso alle cose, ma noi non abbiamo gli strumenti per interpretarle. Leggere questo romanzo è come trovarsi in quella camera d'albergo a Santa Teresa dove i due specchi, posti su due pareti che si fronteggiano, si riflettono l'un l'altro, ma non restituiscono la nostra immagine. Mi piace immaginare che il titolo alluda all'epoca in cui avvenne l'Esodo dall'Egitto. 2666 anni dalla creazione del mondo. Come se Bolaño avesse voluto lasciarci un moderno Pentateuco.
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18/09/2018 09:23:28
CAPOLAVORO! Credo che ci sia poco altro da dire o forse talmente tanto da rendere ognuno di noi incapace di farlo. Ho adorato questo libro ed ovviamente leggerò tutto di lui.
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28/03/2018 17:45:26
Un autore che non ti delude mai, un mix sapiente di letteratura e fiction cinematografica
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05/01/2018 03:33:15
Semplicemente il miglior romanzo del XXI secolo, finora. Non c’è altro da dire.
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27/03/2017 10:23:25
Che una sola mente abbia partorito tanta bellezza e genialità è un mistero da affidare alla scienza o alla teologia.
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04/07/2016 17:51:04
E' il primo libro di Bolano che leggo, e di sicuro non sarà l'ultimo. Quest'opera è immensa, è un viaggio dentro l'oscurità della storia e di ognuno di noi, viaggio al termine o durante il quale non si sa quali demoni si possono incontrare e se saranno loro o noi a vincere. Personaggi incredibili ed indimenticabili, storie che insieme fanno la storia dell'umanità in una trama che si disfa e si riallaccia in ogni momento dando un senso a ciò che sembra non ne abbia, come la vita stessa. La parte dei delitti in Messico, con le sue atmosfere oniriche alla Sin City misto film di Robert Rodriguez l'ho letteralmente divorata, non riuscivo a staccarmi da questo libro. Questa signori è Letteratura, senza nemmeno bisogno di paroloni forbiti o sintassi perfetta, letteratura che solo pochi scrittori riescono a produrre, Bolano è decisamente uno di loro.

Per il decennale della morte di David Foster Wallace si è assistito a un notevole proliferare di articoli, e conseguenti dibattiti social, non di rado caratterizzati dal fatto che la maggior parte di chi si esprime circa l’autore e il suo magistero lo conosce attraverso i suoi bellissimi saggi, i suoi eccellenti racconti o per lo spassoso reportage Una cosa divertente che non farò mai più, ma non ha letto Infinite jest , il romanzo-mondo che è fulcro e apice della sua opera, cosa che, specie in un paese in cui pure non si legge granché il suo diretto progenitore Pynchon (o tantomeno il “progenitore 2”: Gaddis) può causare rilevanti fraintendimeni: il parlarne come di un grande osservatore, di un uomo di straordinaria sensibilità o dell’alfiere dello stato d’animo dominante la nostra epoca. Tutte caratteristiche che senz’altro gli appartengono, ma che non sono che corollari alla sua capacità di scrittura: all’esattezza della sua prosa e alla complessità delle sue architetture narrative – e al fatto che avesse stabilito nel romanzo il dispositivo più efficace per l’analisi della realtà.
Il primo altro romanzo-mondo a catturare la nostra attenzione dopo Infinite jest fu 2666 di Roberto Bolaño, di cui quasi parrebbe futile parlare, vista la sua posizione, poco insidiata, di miglior romanzo del secolo in corso, e che invece è essenziale ricordare per la sua natura: se Infinite jest riprendeva e portava a compimento la tradizione del grande romanzo massimalista statunitense, Bolaño, ibridandola con le lezioni di Borges e Cortázar, e con quella letteratura europea di cui era fine conoscitore, riesce, con 2666, nell’impresa di generare un romanzo davvero lanciato, per forma, struttura e suggestioni, nel secolo a venire.
Vanni Santoni
