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Anno edizione: 2012
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Anno edizione: 2003
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Bel soggetto da film. Anzi, devo aver proprio visto un bel film con questo soggetto: l'esperienza del nazista Kalter, uomo di crudeltà perfetta, e della famiglia ateniese 'ospitante' durante l'occupazione del 1941. Wescott... chi era costui? «Scrittore illustre e poi dimenticato, Glenway Westcott (1901-1987) viene oggi riscoperto come uno dei più grandi narratori americani del Novecento. Di lui Adelphi ha pubblicato 'Il falco pellegrino' (2002).» Non so quell' 'oggi' a quando si riferisca e se, in effetti, una rispolverata quelle quattro righe sono riuscite a fargliela dare a questo sconosciuto da qualche lettore in più. La scrittura è piuttosto neutra, non spicca, non suscita particolari effetti. È come se fosse solo lo strumento per svolgere la buona trama e totalmente al suo servizio, senza guizzi, infamie o lodi particolari con qualcosa nella narrazione, che talvolta mi ha fatto storcere il naso. Però fa il suo dovere, e la vicenda ti si srotola agilmente sotto gli occhi con una certa presa e senza banalità.
Dunque, sia scritto e detto in forma assolutamente soggettiva, com'è giusto che sia: un tempo, non così lontano, l'Adelphi rappresentava, per un lettore di medio o basso livello come me, una garanzia assoluta. Non è più così da tempo. Riprova ne è, questo libro, assolutamente pervaso da un senso inutile e opprimente di claustrofobia, con personaggi ridicoli ed assurdi, pesantissimo da leggere noioso e ripetitivo all'inverosimile. Confesso che non l'ho terminato, a circa pagina cento mi ha vinto, letteralmente,la repulsione, ed ho pensato a quel limpido capolavoro che è, per me, "Il silenzio del mare". Brutto fare raffronti, ma la situazione si prestava, la trama anche, Solo che nel libro di Vercors abbiamo un mondo doloroso che si rivela, qui una staticità che non riesce a implodere neppure su sé stessa. Adelphi, con tutto il rispetto, "Adiòs", non mi freghi più. Amen e così sia.
Peccato: un romanzo che inizia come un buon dramma da camera e finisce come un pamphlet politico. Decisamente pesante.
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