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Anno edizione: 2019
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Atmosfera incantata e misteri sullo sfondo del lago d'Orta in una storia corale che si colloca come seguito ideale al precedente romanzo di Fantini e Pariani, Nostra Signora degli scorpioni: saga di un "piccolo mondo antico" del novarese.
Orta Novarese, dicembre 1878. In uno dei suoi primi soggiorni italiani Pëtr Il'ič Čajkovskij risiede sul lago Cusio, cercando ispirazione e sollievo per la propria inquietudine. Sull'isola di San Giulio, a poche bracciate dalla riva, soggiorna la ricchissima vedova Nadežda Filaretovna von Meck, mecenate innamorata del compositore con cui ha stretto un singolare contratto: i due non devono frequentarsi né vedersi, ma pur vivendo in case separate si impegnano a scambiarsi ogni giorno lunghe lettere. E questo insolito legame, per gli abitanti del paese è principio di dicerie, forma di mistero. E non è l'unico. L'atmosfera brumosa del lago e il "basso continuo" delle vite modeste dei suoi abitanti sono sconvolti da un delitto e dall'inspiegabile segregazione di cinque inglesine in una villa dell'isola. Tutti vengono coinvolti: dal medico al vecchissimo banditore, dalle due gemelle canterine alla Marchesa Colombi, dalla veggente al fotografo. Sarà forse l'effetto delle cinque Notti Nere del solstizio d'inverno che – come spiega al compositore russo l'affittacamere colta e emancipata – segnano il momento magico in cui vivi e nonpiù-vivi comunicano. Perfino Čajkovskij ne è toccato: perché gli è stato insegnato che ogni donna uccisa vicino all'acqua si trasforma in una "rusalka" famelica di sangue maschile. Una storia corale che racconta non solo chi vive nel paesino piemontese, ma anche gli abitatori delle Tenebre-dimezzo, che ogni notte scendono dal cimitero di San Quirico a indagare con curiosità ciò che succede dietro i muri delle vecchie case. Così «Arrivederci, signor Čajkovskij» si colloca come seguito ideale al precedente romanzo di Fantini e Pariani, «Nostra Signora degli scorpioni»: saga di un "piccolo mondo antico" del novarese.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Si colloca come una specie di seguito del precedente “nostra signora degli scorpioni”, se non altro per l’epoca (1878), i medesimi luoghi e molti dei protagonisti, con l’aggiunta di nuovi personaggi davvero interessanti. La storia, complessa e molto ben scritta, avvince e in molte pagine il racconto si trasforma quasi in pura poesia narrativa. Un’altra grande prova da non perdere.
Acquistato per curiosità, ma goduto dalla prima all'ultima riga. E' un libro splendido e scritto benissimo. I luoghi - che conosco direttamente - danno fascino a questo racconto corale in bilico tra mistero e storia
Nicola Fantini e Laura Pariani si rivelano essere un'ottima coppia. Un fantastico romanzo che ci porta indietro nel tempo, precisamente a fine 800. Ben costruito, invoglia alla lettura.
Recensioni
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