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Dopo Di guerra e di noi, Marcello Dòmini rievoca altri vent’anni di storia italiana narrando le vicende della famiglia Chiusoli attraverso il Boom che dà il titolo al romanzo, dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, mettendo in risalto l’avventura e le contraddizioni che risiedono in ciascun uomo e in ciascuna famiglia: il fascismo mai processato, l’industria mai diventata davvero cultura, la volontà di costruire un mondo nuovo accompagnata alla nostalgia di quello vecchio. Raccontando la storia, Dòmini ci racconta il presente. Il nostro.
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Romanzo che rappresenta il sequel di DI GUERRA E DI NOI, col protagonista Ricciotti Chiusoli a farla da padrone. Per quanto lineare, assai leggibile e non privo, al solito, di ironia, questo libro è inferiore rispetto all'opera prima, poichè le vicende narrate hanno meno freschezza di quelle che si dipanavano tra la prima e la seconda guerra mondiale. Gli stessi personaggi che fanno la loro comparsa per la prima volta sono meno credibili nella Bologna del boom economico. In più, probabilmente, l'autore avrebbe dovuto più stringatamente trattare le vicende di Candido nell'ultima parte del libro, quelle che riguardano la sua temporanea adesione alle forze speciali dei carabinieri. Troppo scoppiettante cameratismo maschile, ma poco credibile. Comunque, libro godibile.
Boom! è un libro che attraverso la storia della famiglia Chiusoli racconta l’Italia e gli italiani dalla fine della seconda guerra mondiale fino agli anni settanta del Novecento. Dalla neonata e fragile Repubblica in cui si ritrova un popolo smarrito ed impoverito ai decenni successivi che vedono un’Italia che rialza la testa, che scopre una rinnovata “primavera” di ricchezza economica e materiale e di rinnovato orgoglio, un paese ricostruito dopo lo schock, anzitutto morale, della dittatura e della guerra. I Chiusoli con la loro storia diverranno icone di questa Italia che si rialza, che spesso viaggia a diverse velocità, tra non poche contraddizioni e sofferenze e Bologna non è casualmente il teatro di questa storia, una città che ha saputo interpretare appieno la storia di quegli anni, tra le tante luci e le tante ombre. Molto belle le pagine dedicate alle contestazioni studentesche e soprattutto quelle più cupe e sofferte legate agli anni di piombo, il racconto di un’Italia insanguinata e offesa dal terrorismo. Un libro consigliato, per conoscerci meglio, per capirci meglio.
Sì, perchè letto il felice esordio del nostro mi aspettavo un seguito ugualmente ispirato e intenso. Qui invece, nella seconda puntatona della saga della famiglia Chiusoli, l'urgenza di coprire tutto il dopoguerra italico fino alla fine degli anni settanta lascia poco spazio allo spessore dei personaggi e di una trama avvolgente e credibile. Si sceglie piuttosto di infarcire il testo di aneddoti di costume nazionalpopolare, di raccontare di personaggi e vicende bolognesi, di mettere dentro tutto lo scibile di un bigino di storia (boom economico, rivoluzione dei costumi, contestazione, terrorismo, sequestri di persona, i corpi speciali delle forze dell'ordine) togliendo sale, pepe, timo, maggiorana, insomma togliendo i sapori di una storia che accumula pagine su pagine sempre senza strappare, con un stile accurato ma piatto e didascalico. Sono lontani il bellissimo incipit di "Di guerra e di noi" e il respiro convincente di buona parte dell'esordio di Marcello Domini. In questo Boom i cuori non si scaldano quasi mai, ahimè. Infine, lascia basiti la quarta di copertina che cita un dialogo totalmente fuori tema rispetto alla storia e richiama (ancora?) le vicende del primo volume. Bah
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