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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2014
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Rastello esplora il “cuore di tenebra” di tutto il mondo fatto di persone e associazioni che operano nel sociale, mondo in cui lui stesso vanta una lunga esperienza. Fare il male per fare il bene, pare essere la missione principale. Oppure, per attuare il bene tutto è lecito. Dietro discorsi moralistici e beneficienza si nasconde un sottobosco fatto di finanziamenti poco trasparenti, indottrinamento settario, manipolazione delle menti ed espulsione dei diversamente (o autonomamente) pensanti. Un romanzo che fortunatamente utilizza un registro universalistico, perché se utilizzasse quello del reportage sarebbe poco diverso e finirebbe per attirare attenzioni pericolose, basterebbe cambiare i nomi e qualche personaggio (forse). La sua forza è quella di andare oltre i riferimenti concreti (che, per chi ci è passato, ci sono, e sono precisissimi) e di parlare a tutto l’universo del sociale. E al suo cuore di tenebra. Un romanzo che rileggo sempre con gratitudine.
Né romanzo né saggio, oppure si potrebbe dire con i difetti di entrambe le forme letterarie. Più che un libro feroce direi proprio cinico, quasi cattivo. Va bene la denuncia (indiretta certo, anche se è stato fin troppo facile capire di chi si trattasse) ma si poteva farla con una buona dose di ironia ed evitando magari quelle volgarità inutile nella parte finale. Più che un finale alla Dostoevskij direi un finale alla Tarantino. E poi non mi è piaciuta la definizione dei personaggi e delle loro azioni/motivazioni: da dove vengono, cosa fanno e perché? Insomma, pessimo libro a mio parere, pur con le buone intenzioni di denuncia.
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