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Fra le migliori opere letterarie di tutto il '900, un romanzo incompiuto come Il processo, ma se in quest'ultimo è presente un abbozzo di finale, Il castello è troncato di netto. Ma nonostante la brutale incompiutezza, resta l'assoluta meraviglia di un'opera decisamente perturbante, un romanzo come un multistrato concettuale, una infruttuosa ricerca di Dio? O piuttosto una disarmante metafora sulla condizione umana e sulla natura degli uomini? Tutto questo e tanto altro. Scrisse Max Brod che Kafka gli confidò prima di morire, l'ipotesi di finale che aveva immaginato, la fatidica chiamata dal castello, tramite documento ufficiale, un giorno sarebbe arrivata! Purtroppo in ritardo clamoroso, l'agrimensore K era già morto. Finale direi attendibile, decisamente kafkiano. Questa, dopo tre anni, è la mia ultima recensione, ultimamente sono stato un pò troppo livoroso, anche se nel quotidiano ho sempre detestato qualsiasi tipo di conflittualità, e mi scuso con chi si è sentito offeso, non avrei dovuto scrivere certe critiche, anche se continuo a pensarla in quel modo lì, per linguaggi narrativi di basso livello (ieri come oggi), per le gratuite volgarità che da anni insudiciano il fantastico, il weird e l'horror, per mancanza di approccio filosofico e spirituale, tutto diventa solo intrattenimento alla Netflix. Spero in qualche modo di essere stato utile, almeno per qualche sparuto lettore o lettrice, Bastian contrario come me, o per quelli che pensano che non si debba scrivere come si parla al bar sottocasa, e che la forma in letteratura o nell'arte in genere, è già di per se contenuto.
In un ambiente inconfondibilmente Kafkiano il protagonista (K.) si trova nel delirante mondo burocratico che gravita intorno ad un irraggiungibile e misterioso castello. Romanzo criptico ma non per questo di difficile lettura, un'opera memorabile
Il grande capolavoro mancato del '900. Parliamoci chiaramente: il Castello è un romanzo di Kafka, uno dei tre soli romanzi che Kafka ha scritto, e questo basta per renderla una delle migliori opere mai partorite dall'uomo. Risulta delle volte anche esilarante, soprattutto nelle situazioni che riguardano i due assistenti di K. E non parliamo delle infinite interpretazioni. Però il romanzo s'interrompe bruscamente, sciaguratamente, logorandoti! Peccato, ma anche se priva di finale è una lettura assolutamente consigliata.
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