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Un libro di livello superiore, scritto da tre autori di assoluto rilievo. Il maggiore dei suoi pregi è, a mio avviso, quello di essere riuscito a fornire una visione panoramica "globale" dell'economia planetaria (globalizzata e, ormai, globalizzante), nonchè, contestualmente - pregio non meno importante - distinguere tra la "grandezza" d'intelletto" in termini di "visione di futuribile sviluppo" dei Paesi emergenti (quali ad esempio: Cina, India, Brasile, Emirati Arabi) e la statiticità in cui vertono altre realtà, non ultima l'Italia, a causa di fattori determinanti la situazione che è da anni sotto gli occhi di tutti, quali: pachidermica e spesso inefficiente burocrazia, "Pantalonite cronica", situazioni giuridico-economiche iper-regolamentate che "demotivano" i potenziali investitori, tempi (abbastanza) lunghi in tema di Pubblica Amministrazione e di Giustizia, e via dicendo.
Anch'io credo che questo testo si dovrebbe fare leggere a scuola. A me è piaciuto molto: offre una panoramica storico-politica di ampio respiro (Asia, Europa, America) che si legge con facilità e piacere. Ad esempio, ho apprezzato la breve e chiara spiegazione della crisi legata ai subprime. Forse troppo sbrigativa e semplicistica la parte finale, ma in fondo ho acquistato il libro proprio per quel sottotitolo beneaugurante.
Libro interessante ma… Troppo buonista rispetto ai protagonisti attuali dei poteri italiani, ad esempio cita Colaninno che si lamenta della competitivita’ dell’Italia (aprendo uno stabilimento in India) quando lui ha fatto una fortuna con la scalata a debito su telecom (favorite da D’Alema) svuotando la compagnia e facendo finire l’opera da Tronchetti Provera supportato da Berlusconi. Il bello e’’ che ci ritroviamo entranbi a guidare l’alitalia e ci sono le premesse per farla finire come la telecom guidata di nuovo da bernabe dopo la passata dei “capitani coraggiosi” (9.000 licenziamenti entro il 2012 ed unico Paese al mondo in cui le utenze internet diminuiscono anziche aumentare). Si parla di meritocrazia nelle scuole del sud e cita la Gelmini che si lamenta delle scuole proprio lei, che e’ di Brescia, ed ha fatto l’esame di stato a Reggio Calabria anziche’ nella vicina Milano Il libro alla fine parla dell’Italia nel contesto globale ma si parla di strategie in generale dei vari Paesi europei e del ruolo mondiali dei future 4 protagonisti del mondo utilizzando dati precisi e concreti, compreso quello demografico (che amo) e quello ambientale per lo sviluppo di derrate alimentari. In complesso davvero un buon libro da leggere tutto di un fiato per avere una idea a livello personale di come orientarsi a livello professionale per una carriera globale.
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