Chi ha spostato il mio formaggio? Cambiare se stessi in un mondo che cambia in azienda, a casa, nella vita di tutti i giorni
- EAN: 9788820030971
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Una storiella breve, densa di significati e insegnamenti, che fa comprendere ai lettori l'importanza e il valore del cambiamento, della flessibilità e dell'apertura al nuovo.
Nasofino e Trottolino sono topolini, Tentenna e Risolino sono gnomi grandi come topolini. Tutti e quattro vivono nel "Labirinto" e sono alla ricerca di un "Formaggio", che li nutra e li faccia vivere felici. Il "Formaggio" è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita: un lavoro soddisfacente e appagante, una bella relazione d'amore, tranquillità economica. Il "Labirinto" è il mondo in cui cerchiamo quello che desideriamo: l'azienda in cui lavoriamo, la famiglia, la comunità in cui viviamo. I personaggi devono fronteggiare dei cambiamenti inattesi, uno di loro affronta il mutamento con successo e scrive sui muri del Labirinto quello che ha imparato dalla sua esperienza. E proprio queste parole saranno lo spunto per scoprire come gestire il cambiamento, per subire meno stress e avere più successo nel lavoro e nella vita.

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23/12/2020 16:13:07
Quanta saggezza in un mini racconto! Se si è ben disposti e a mente aperta ti lascia il segno! Può sembrare una storiella banale ma.. vi stupirà! A me ha aiutato a guardarmi dentro...
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15/05/2020 15:10:51
Bellissima storia, davvero da leggere per tutti! Per chi ha bisogno di ripartire, per chi ha bisogno di credere di nuovo in se stesso, per chi ha bisogno di un nuovo approccio e non lo sa ancora. Questo libercolo aiuta tutti senza pretendere ore di lettura, apre la mente, consigliatissimo.
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15/05/2020 15:06:26
Un libro breve ma intramontabile, che con una metafora fa riflettere. Carino anche come regalo a un giovane o a una persona che ha bisogno di un altro punto di vista.
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11/05/2020 19:46:59
il primo libro che ho letto dell'autore, mi ha stupito con quale semplicità con un raccontino che potrebbe sembrare una favola, ha sviscerato con una profondità sconvolgente la realtà di tanti imprenditori che senza saperlo si trovano in un labirinto senza uscita della quotidianità e non si accorgono di quello e soprattutto come si lasciano sfuggire dalle mani quello che sembra tutto ma non lascia nulla.
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22/12/2019 23:42:27
Libro interessante, scritto bene. La storia è semplice, ma efficace. Permette di riflettere sulla vita di tutti i giorni.
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28/05/2019 12:18:12
Una storia semplice ma molto significativa.
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13/04/2019 10:11:22
Era da tanto che desideravo questo libro, ma solo ora l'ho acquistato. Il libro racconta una semplice storia, o meglio parabola, sul cambiamento. Si legge facilmente, è di facile comprensione ma contiene un messaggio fortissimo che dura a vita. Durante la lettura si riflette tantissimo e viene istintivo identificarsi in uno dei quattro personaggi o ad anche in più di un personaggio a seconda del momento di vita e di cambiamento. È un libro da tenere a portata di mano e rileggere anche quando si ha, appunto, paura di cambiare o non si vuole cambiare affatto. Ps: adoro le massime inserite nelle pagine e disegnate con la forma di una fetta di formaggio. Consigliatissimo!
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26/06/2018 20:41:51
L’ho riletto oggi ( l’avevo comperato e letto nel 2002) e l’ho trovato ancora interessante ed utile perche’ fa riflettere su situazioni che abbiamo inconsapevolmente vissuto e che potremmo rivivere ( resistenza al cambiamento )
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10/04/2018 17:35:04
Da leggere, interessante e arguto. Da non perdere.
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10/04/2018 17:35:04
Da leggere, interessante e arguto. Da non perdere.
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08/02/2015 18:37:26
Ovvio, addirittura banale ... non vedo come si potrebbe non esser d'accordo con le conclusioni proposte dall'Autore. Si tratta di una storiella forse utile nell'ambito di un corso "motivazionale", dove si spaccia per "sorprendente" e "rivelatrice" ogni considerazione di elementare buon senso pratico. La sua unica forza risiede nella raffigurazione plastica delle paure e degli atteggiamenti che accompagnano ogni inevitabile cambiamento. Per il resto, non mi sembra che il libro fornisca spunti di riflessione che non siano già stati ampiamente pensati e digeriti da ogni persona di buona volontà.
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06/02/2012 15:23:38
Un riassunto della società lavorativa odierna: una schifezza. Manca il rispetto per chi dà tanto e crede al proprio lavoro e che si ritrova spesso alla mercè di una classe dirigenziale sempre meno all'altezza e sempre più strapagata che vede ogni sottoposto come un numero al servizio del Dio euro. Io formaggio l'ho visto un pò come il nostro lavoro che oggi c'è e domani se lo vuoi mantenere, devi recarti in Cina perchè, come per magia, la tua azienda si è spostata là.
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02/10/2011 17:43:07
Anzitutto, chiarisco un attimo il modo in cui giudico un libro. Se parliamo di un libro nuovo, uscito da poco o che vive ora il suo momento di maggior successo, a dare il mio voto contribuisce soprattutto la trama. Ovviamente se parliamo di qualcosa come un manuale di economia il giudizio avrà criteri diversi da un raccolta di poesie, che a sua volta avrà un criterio diverso da un romanzo. Per un romanzo di letteratura classica non considero invece la trama: ne parlerò nella recensione, ma non influirà sul voto in quanto se uno si cerca la divina commedia sa quello che sta cercando, non gli interessa leggersi là il 5/5 perché è la più grande opera della nostra storia e ciucialì e ciucialà... per cui il voto, in quel caso, indica la qualità della edizione. specificato questo, Chi Ha Spostato il Mio Formaggio è una novella, una parabola, ragion per cui va interpretata e non certo presa per quello che si presenta. Partendo da un altro commento: "Un libro,secondo cui,bisognerebbe esssere grati della propria condizione di precarietà perchè questo ci rende più brillanti e flessibili...soprattutto all'occhio del capo." Questa è appunto una interpretazione. Che sia giusta o meno, sta a ognuno deciderlo... per quello che mi riguarda, però, non è certo questo quello di cui si parla. Non si parla di precarietà, anzi, si parla di evitarla in tempo! Non si parla di un capo che sposta il formaggio a destra e sinistra per far correre il suo operaio che deve obbedire. Non c'è nessuno che sposta il formaggio, il formaggio si consuma, si sposta, nascono nuovi modi per arrivare al Formaggio. Sta a noi sfruttare questi nuovi modi per arrivare, e accorgerci della loro formazione. L'errore che si fa è divedere il tutto come l'improvvisa apparizione di una crisi a cui si deve reagire, ma non è questo quello a cui si punta, ma è ad esempio il capire i colori della stagione, sapere che prima o poi la moda cambierà, e prepararsi.
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30/08/2011 23:38:39
Due anni fa, la società per cui lavoravo da tempo, venne assorbita da un'altra società con sede operativa a Verona. Decisi quindi di trasferirmi per non perdere il lavoro. Il nuovo capo regalò a tutti i suoi collaboratori questo libro. Lontana dalle miei abitudini, dai miei affetti e con dei nuovi colleghi questo libro mi ha aiutato a superare una realtà lavorativa diversa e ad affrontare con entusiasmo questo cambiamento. A me è servito!
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14/07/2010 15:00:09
bellissimo esempio di come si possa utilizzare una semplice storia per trasmettere in modo forte e chiaro cio' che ci muove ogni giorno.....occorre capire bene qual'è il ns. "formaggio" e poi tutto ci sembrerà piu' semplice e chiaro.....consigliato a chi ha bisogno di motivazioni o a chi deve motivare al cambiamento
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05/11/2008 13:48:14
Mi rivolgo a chi ha letto il libro pensando solo al lavoro ed alle frustrazioni che questo può creare : il libro vale in generale, quello che sia il cambiamento che arriva nella vita di tutti i giorni. In natura tutto muta, anche noi e le nostre azioni/vita. Certe volte i cambiamenti sono rapidi,destabilizzanti, evidenti (tipo terremoto); altre lenti e soporiferi (come l'erosione della marea). Il libro sembra dirmi : sii cosciente ed allerta dei cambiamenti e decidi se e come vuoi cambiare. P.S. In particolare sui cambiamenti del lavoro, qualora il capo "a forza" ti cambia il lavoro, a forza ti devi adattare. Stai allerta! Vigila!
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13/04/2008 18:33:10
tra i numerosi messaggi che il libricino vuole dare, eccone alcuni: - umilta' di riconoscere che c'e' qualcosa che non funziona e che non va. - muovere il sedere e non aspettarsi che la soluzione ai problemi/felicita' piova dal cielo. - non arrendersi mai. - anche quando le cose sembrano tutto ok, tenere un'occhio aperto e prevenire i problemi. - il cambiamento forzato non sempre deve essere visto negativamente. - passare all'azione ed avere fiducia in se stessi. autonomia ed indipendenza. - essere intelligenti non e' sufficiente. bisogna avere anche costanza. non capisco come si possa criticare negativamente questo libretto, tanto positivo quanto semplice, che non ha assolutamente la presunzione di rivelare alcuna formula universale al successo, ma solo fornire nella sua piccolezza ed umilta', un minimo spunto di riflessione sull'unica risorsa presente in ogni essere vivente: la voglia di vivere.
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08/01/2008 16:06:21
molti commenti dipingono questo libro come un testo dalle capacità quasi miracolose, capace di risollevare un individuo dalle stuazioni più tragiche. il messaggio è chiaro e sicuramente incoraggiante.. ma non penso che bisogna leggere un libro per rendersi conto della "morale della storia". credo sia inquietante che venga classificato nella sezione "economia" e che spesso venga fatto leggere nei vari corsi universiitari di management, gestione di impresa etc. etc. ... immagino il manager di un'impresa che distribuisce le copie ai propri dipendenti cercando di diffondere la filosofia del "cambiare è bello", e immagino la reazione del dipendente di 50 anni poco reciclabile magari con una famiglia da mantenere, davanti a tale filosofia... io mi sentirei preso per il ...... quasi offeso.. insomma con tutti gli sforzi che uno può fare per non essere vittima del cambiamento non si finisce sempre col trovare il proprio "formaggio", ma di questo la favola sembra non tenerne conto.. e mi sembra una grave mancanza. ma daltronde sembra essere piu una favola, e si sa, nelle favole c'è sempre il lieto fine
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17/12/2007 23:14:31
E' un libro assolutamente da leggere, a qualsiasi età: il formaggio è la metafora di tutto ciò che vogliamo dalla vita, non di ciò che "gli altri" vorrebbero farci desiderare. Costruire da soli il proprio formaggio è possibile se lo si preferisce, ma bisogna essere brutalmente onesti con se stessi nel riconoscere quando mancano gli ingredienti ed è quindi necessario "muoversi" per cercarli altrove. E' un libro che sprona ad agire sempre, correggendo la mira in base agli inevitabili cambiamenti dell'ambiente esterno, e lo fa in un modo sublime.
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05/02/2007 17:17:13
Non posso che rifarmi a quello che dice Luigi,una metafora del perfetto schiavo,mosso come un burattino servizievole.Un libro,secondo cui,bisognerebbe esssere grati della propria condizione di precarietà perchè questo ci rende più brillanti e flessibili...soprattutto all'occhio del capo.Capaci di non pensare e ragionare come un uomo,ma più come un cane(topo),che servizievole e pronto insegue il bastone che il padrone gli tira dove meglio crede.E chi non ce la fa? Semplcemente soccombe(Tentenna).Un insulto all'intelligenza umana.
