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Anno edizione: 2020
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«Antonio Moresco crea un moderno eroe della Mancia inviandolo in ospedale, reparto psichiatria, per combattere contro i mulini a vento della letteratura». - Leonetta Bentivoglio, Robinson
"Come sono finito sulla copertina di questo libro, in camicia da notte bianca e cappello piumato, con quell'espressione idiota ed eroica? Ci sono finito perché ho scritto un romanzo sul personaggio letterario - e per me vivente - che più amo: Don Chisciotte. E perché da questa storia potrebbe persino venire fuori un film scatenato. Il mio non è un Don Chisciotte accademico che lotta contro i mulini a vento, ma un Chisciotte reinventato e scaraventato nel nostro tempo, partecipato e sentito fino all'incarnazione. Una cosa esagerata, disarmata, di quelle che si fanno con incoscienza e abbandono, in cui c'è da ridere e da piangere, come nella vita. La mia speranza è che questo inclassificabile e sghembo romanzo capiti tra le mani di lettori che sentano il bisogno di allargare i propri confini e susciti qualcosa di inaspettato che lasci il segno nelle menti e nei cuori, in questi anni cupi in cui c'è bisogno di invenzione, di sogno, in cui c'è bisogno di un salto di immaginazione e di piani, di rompere lo specchio in cui siamo imprigionati e di passare dall'altra parte." (Antonio Moresco)Nei libri di Moresco all’improvviso appare qualcosa di strabiliante, una invenzione che disorienta, in Chisciotte c’è il reparto dell’ortopedia dove gli ingessati se ne stanno sospesi attraverso i tiranti, come tante nuvole, sbuffi di albume, pallottole oscillanti che formano un gigantesco pendolo di Newton. I corpi distrutti e imprigionati diventano leggerissimi, origami fluttuanti, la gravità è vinta, l’immaginazione semina sconcerto e imprevedibilità, sballottola il mondo fisico, a me piacerebbe essere uno di quei corpi immersi nell’albume, scelga il costumista quale fessura praticare nell’armatura per mummie, quale bocca lasciare libera al passaggio, tramite quale dettaglio anatomico rendermi riconoscibile, io davvero voglio esserci quando nel reparto ortopedia tutto traballerà, oscillerà, volerà, si proietterà oltre le pareti, voglio proprio esserci quando ci sarà da applicare la nota di regia: “Si guardano attorno sbalorditi, per un istante, nella grande città di notte crivellata di luci”.
Antonio Moresco si confronta con il mito di Chisciotte scaraventandolo nel nostro tempo per scoprire le fragilità dell'animo umano. Un romanzo esagerato e fuori dagli schemi, dalla penna di un grande scrittore.
Racconto onirico e surreale di un (Don) Chisciotte calato nel mondo di oggi in una corsia d’ospedale moderno, dove non si capisce se prevalgano lungodegenti con problemi cognitivi o pazienti decisamente psichiatrici con deliri di riferimento e allucinazioni audio-visive. Il personale del reparto, infermieri/e, monache, medici di guardia sono creature sostanzialmente malvage, sembra messe a posta per tormentare e picchiare i degenti. Il primario è un folle dal lungo e interminabile camice che fa da strascico quando imponente si aggira fra i malati, Il protagonista , Chisciotte, è l’uomo seicentesco disorientato completamente, che si trova di fronte un mondo impazzito, incomprensibile per lui; Sancio è l’infermiere , marcatamente cacirro e tamarro, affidato a lui per controllarlo nelle sue intemperanze e congetture strampalate; Dulcinea, nel reparto ortopedia, appesa e completamente avvolta in gessi che ne scoprono soltanto lo sguardo e le parti intime ( al riguardo si sprecano riferimenti ed allusioni di ogni genere). Ogni ricoverato ha una sua distinta peculiarità (ovviamente anche questa onirica e delirante), che nella mente (malata ?) di Chisciotte evoca l’identificazione con scrittori, pittori, artisti, scienziati e colonnelli del passato, che si radunano di nascosto notte tempo nei fondi dell' ospedale a dissertare … In sintesi: Idea molto originale - quasi geniale: Moresco ci ha abituati a questi generi, tipo “La lucina” - trama così così, finale deludente … Nelle ultime pagine, a fine racconto, Moresco ci confida che questo racconto potrebbe essere la trama di un prossimo film… Mah !
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