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Anno edizione: 2019
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La copertina è davvero molto bella e il titolo molto intrigante, tutto questo assieme ad una trama ben scritta aveva fatto crescere molto le mie aspettative su quest'opera ma sono rimasta francamente un po delusa... Lo stile è leggero e scorrevole, il commissario Sorrentino è una figura ben delineata e apprezzo la cura del linguaggio adottata dall'autrice. Devo confessare che le descrizioni dei vicoli e delle vie mi hanno fatto venire voglia di visitare la città, ma a parte queste note positive non mi è rimasto molto altro da questa lettura, il finale è tiepido, e non ci sono molti colpi di scena comunque rimane una lettura gradevole.
Ho letto avidamente, senza riuscire a fermarmi, “Il delitto di via Crispi n.21” di Lidia Del Gaudio: ho amato subito la scrittura dell’autrice, asciutta e precisa, mai banale. La definirei evocativa: il lettore viene preso per mano, spinto a seguire e a immedesimarsi nelle vicende vissute dai personaggi, nelle ricerche legate ai delitti misteriosi che il protagonista deve risolvere. Il commissario Sorrentino, deus ex machina dell’indagine, è un cane sciolto, una vittima da sacrificare sull’altare del regime, in quanto non allineato con i dettami del partito. Saprà invece riscattarsi e troverà il coraggio di affrontare anche le proprie dolorose vicende personali, che costituiscono una storia nella storia, un giallo nel giallo, ci fanno emozionare e commuovere insieme a lui. I personaggi che ruotano attorno al protagonista sono delineati, quasi pennellati, con pochi tratti significativi, che tuttavia fanno subito intuire al lettore il loro carattere. Anche le brevi citazioni in napoletano risultano ben comprensibili, danno un tocco di colore locale al contesto, rendendolo più convincente. I fatti storici reali che fanno da cornice al romanzo, ovvero il fascismo e in particolare la grande parata per la visita di Hitler a Napoli, vengono presentati dall’autrice con una sottile ironia, che rende meno smaccata la critica sociopolitica. Dalle pagine del libro traspare un grande amore per la città di Napoli, per la sua gente e la sua cultura. Mi auguro che l’autrice ci regali presto una nuova vicenda del commissario Sorrentino, un personaggio di grande umanità al quale mi sento già legata.
RECENSIONE IN VERSI (ottava toscana) Nel mezzo della Napoli fascista Il commissario Sorrentino indaga con la perizia di psicanalista di fluido rosso che le vasche allaga da giovani aggredite alla sprovvista. È sangue che da loro si propaga! Son tre, ma chi sarà mai l’assassino, che taglia gole e che non è mancino? E Alberto sa scovare i malandrini seguendo indizi tra le mura urbane. Hitler è atteso assieme a Mussolini, la polizia perciò non vuole grane. In via Crispi s’intrecciano destini lì le ricerche non saranno vane. ma il tempo passa e spunta un altro morto perciò il caso diventa più contorto. La pelle dei defunti ha segni strani lasciati da una lama assai affilata su braccio, viso, piede, escluse mani. Pi Ics I I è sfinge complicata, ma non importa ai Napoletani che parlan solo della gran parata. il Sorrentino invece ci ragiona e nelle notti insonni s’incapona. A tormentarlo anche il suo passato: Ester, l’amata, morta in modo strano. Per lei sei anni prima se n’è andato: Civitavecchia un luogo assai lontano. Ma ora, ahimè, lo hanno richiamato il suo rifiuto è stato un atto vano. L’ospita donna Elisa la pianista in casa con terrazzo a bella vista. Intuizione e fortuna aiuteranno, letteratura e classici la chiave, il killer alla fine fermeranno lo metteranno chiuso sottochiave. Le verità su Ester si sapranno. Hitler vedrà nel golfo una gran nave. Alberto farà pace con se stesso e il libro finirà con gran successo. Lidia del Gaudio autrice di gran fama se non adesso, nel futuro è certo. Talento ha nel tessere ogni trama, di Napoli mostrare ogni reperto. La vita di chi scrive però è grama se non si vende, quindi io ti avverto lettore sconosciuto: compra il tomo, anche se a prezzo pieno e non in promo!
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