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Corrado è un salentino dalla poliedrica aspirazione artistica nato nel 1738 e divenuto monaco benedettino a diciassette anni. Da Napoli viaggia molto, in visita a vari monasteri, e "grandi e (...) illustri personaggi" gli "comandano" di scrivere di cucina: nascono così Il Cuoco Galante, del 1773, e il Credenziere di buon gusto del 1778 . Nel 1781 pubblica quest'opera. Nel titolo fa riferimento a Pitagora, promotore di un'alimentazione sana fondata sui prodotti della terra; ai "nobili e letterati", per la "mediocrità della spesa", per l'eleganza della "sobrietà", e per favorire la lunga vita degli intellettuali che "poca digestione fanno"; e al carattere "meccanico" dell'opera, attenta all'ingegno ma anche alla manualità. I canoni pitagorici si fondavano anche sull'idea dell'incarnazione delle anime umane nei corpi degli animali: Corrado tuttavia contesta questo vegetarianesimo "superstizioso" e, per insaporire le erbe, invita contraddittoriamente a condirle con brodi, grassi, uova, pesci, carni. E agisce così soprattutto nel Trattato delle patate, del 1798, poiché non le ama e le giudica "di niun gusto". Utilissimo il glossario, da cui impariamo che pastinache sono le carote e petronciane le melanzane. Gregory, nell'introduzione, si trova a proprio agio alle prese con un tradizionalismo gastronomico pur eretico che, se da un lato gli consente di tessere l'elogio delle salse, dall'altro lo induce a suggerire l'uso di opere del genere, come un capitolo della storia del gusto del secolo XVIII.
Simona Bani
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