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E' il racconto di un viaggio tra i sistemi produttivi alimentari: dalla catena industriale che ci induce a consumare oltre il limite di "ciò che un essere umano riesce a mangiare"; all'industria del biologico, che utilizza sistemi meno aggressivi ma non riesce ad essere ecosostenibile. Il reportage diventa esperienza personale in una fattoria a gestione familiare e si conclude con le catene alimentari che ciascuno può governare da sé: l'autoproduzione, la raccolta e la caccia. L'inchiesta ha inizio tra i campi di mais che hanno colonizzato gli Stati Uniti: una monocoltura governata da poche multinazionali e affidata a imprese agricole che, a causa della produzione intensiva, sopravvivono solo grazie ai sussidi statali. Denuncia le barbarie degli allevamenti industriali di bovini, dove il 70% degli animali è affetto da acidosi a causa della dieta a base di mais e per la sofferenza smette di mangiare, si strofina il ventre con gli zoccoli e mangia la terra. Acquista anche un vitello per monitorare le sue condizioni di vita dentro ad un recinto, immerso nei suoi stessi escrementi e gestito come una macchina per produrre manzo. Una vita di soli 150 giorni perché a causa del mais non riesce a sopravvivere oltre. Lavora per una settimana nella fattoria "oltre il biologico", dove tutto si ricicla e non si utilizzano né pesticidi né fertilizzanti chimici. Il proprietario localizza le sue attività e così facendo risparmia carburante fossile, contribuisce allo sviluppo del sistema locale e alla tutela del territorio, degli animali e degli esseri umani ( altrimenti detti consumatori). L'autore non fornisce risposte al dilemma del consumatore onnivoro ma informazioni, affinché ciascuno possa decidere consapevolmente e possa imparare a "votare con la forchetta". Un "voto potente che abbiamo a disposizione tre volte al giorno" per costruire attraverso le nostre scelte alimentari una nuova catena produttiva.
Questo interessantissimo libro di Michael Pollan (in versione Young Adult) ci presenta quattro pasti, attraverso quattro catene alimentari diverse, illustrate in modo sapiente dall'autore, nonché provate di persona. I 4 pasti sono derivanti dalle seguenti catene: industriale; industriale biologico; sostenibile locale (anche rinominata "oltre il biologico") e fai-da-te (caccia, raccolta e coltivazione diretta). Che dire: sicuramente non è un libro-denuncia, né tanto meno un libro di critiche, ma si limita ad esporre i fatti nudi e crudi, la realtà che circonda il cibo e tutta la filiera dal produttore al consumatore. Il suo obiettivo non è assolutamente denigrare una catena o esaltarne un'altra comparandole, ma semplicemente renderci consapevoli di ciò che mangiamo. Veramente ciò che crediamo di mangiare lo è? Siamo sicuri che ci faccia bene una cosa piuttosto che un'altra? O perlomeno che non ci faccia male? Bene, Michael Pollan ci guida in un viaggio affascinante attraverso il cibo e la sua produzione, fino al consumatore, e scopriremo tutti i segreti dei nostri pasti. Assolutamente consigliato.
Questa versione de Il dilemma dell'Onnivoro é per adolescenti pertanto si presenta come un volume corredato da foto e grafici. Lo stile semplice e immediato lo rende di facile comprensione (simile ad una lezione). Come potete immaginare dal sottotitolo non si tratta di un romanzo ma di un libro inchiesta dedicato al cibo. L'autore fa un'attenta analisi di cosa si nasconde dietro quello che mangiano gli americani (forse per noi italiani non sarà molto utile). Tutto ruota attorno al Mais (ripetuto fino allo sfinimento). L'autore, poi, ha suddiviso il libro in quattro sezioni (4 catene alimentari: Industriale, Biologica Industriale, Sostenibile locale, Caccia-raccolta). L'autore sperimenterà in prima persona tutte le catene in modo da presentarci un quadro accurato e completo. Effettivamente, il libro mette davvero in crisi le proprie abitudini alimentari, perché man mano che si procede con la lettura trovi sempre qualche alimento che faresti bene a non mangiare più. Ma passato qualche giorno, addio scrupoli e sensi di colpa. E' anche vero che di tanto in tanto cerco nel mio piccolo di fare qualcosa di buono per la natura e per il mio stomaco. Interessante anche grazie agli excursus storici e i simpatici aneddoti ma dubito che gli adolescenti italiani siano interessati a questo tipo di letture.
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