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Attraverso le tappe fondamentali dell'evoluzione della nostra specie, questo libro ripercorre la storia di un'invenzione straordinaria, ne descrive le caratteristiche, le leggi che la governano, il funzionamento, i passi compiuti dalla scienza per svelarne i segreti e i nuovi campi di applicazione, anche nella lotta al cancro.
In un indistinto oceano primordiale, tre miliardi e mezzo di anni fa, ebbe inizio quella che noi chiamiamo «vita». Un processo inarrestabile, che dai primi organismi unicellulari portò a un'esplosione di piante e animali e infine alla comparsa di Homo sapiens, la specie umana cui apparteniamo. Da allora, sulla Terra si sono susseguite poco più di ottomila generazioni di esseri umani, cento miliardi di individui diversi, di storie diverse pronte a perdersi nella grande avventura dell'evoluzione. Eppure, in questo flusso, qualcosa resta. Qualcosa di invisibile, ma duraturo. Una filigrana biologica che resiste a stravolgimenti e catastrofi, senza spezzarsi mai. Una sostanza virtualmente eterna che, come un filo di Arianna, si snoda ininterrotta, si disperde in mille rivoli nell'albero della vita e ci unisce tutti. Il DNA. Un programma di replicazione con cui le cellule fanno copie di se stesse, si dividono, si differenziano, permettono a un organismo di nascere, di crescere, di riparare i danni e di guarire. Un direttore d'orchestra che sorveglia e coordina miriadi di processi e scambi. Una biblioteca con migliaia di volumi che raccontano la nostra storia più remota, come pure quella del nostro ambiente, ma che ci forniscono anche tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno quando dobbiamo affrontare una malattia come il cancro. Attraverso le tappe fondamentali dell'evoluzione della nostra specie, questo libro ripercorre la storia di un'invenzione straordinaria, ne descrive le caratteristiche, le leggi che la governano, il funzionamento, i passi compiuti dalla scienza per svelarne i segreti e i nuovi campi di applicazione, anche nella lotta al cancro. Ma soprattutto ci ricorda l'importanza della ricerca scientifica, della ricerca pura e disinteressata, guidata dalla curiosità e dall'amore incondizionato per la conoscenza. L'unico antidoto contro il dogmatismo e l'integralismo delle ideologie e dei preconcetti.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Telmo Pievani è un eccellente divulgatore. Questo libro conferma la sua abilità nel condensare in poche pagine ed in maniera chiara, argomenti spesso trattati o in maniera troppo superficiale o in maniera troppo astrusa. Telmo Pievani riesce a trovare il giusto equilibrio, intrappolando il lettore di pagina in pagina, su tematiche straordinariamente interessanti (che riguardano ognuno di noi). In questo libro non troverete "le solite cose sul DNA". Qui c'è molto di più. Ci sono concetti inediti, risposte chiare a domande semplici, descrizioni chiare e puntuali. Un libro davvero eccellente.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il pianeta Terra. Da quando c’è replicazione della vita. Il Calendario Cosmico ci dice che noi sapiens siamo apparsi al mondo più o meno alle 23 e 32 minuti del 31 dicembre, la vita era iniziata a Capodanno dell’anno precedente, non appena le condizioni ambientali lo permisero; fino al 9 maggio solo organismi replicanti simili ai batteri; fino al primo novembre solo organismi monocellulari: i dinosauri arrivano il 9 dicembre, i primati il 26, pochi giorni fa per capirci. Adesso fortunosamente siamo qui, alla mezzanotte spaccata del 31 dicembre della eccezionale storia compatta della vita, una filigrana biologica che non si spezza mai. I quattro elementi chimici protagonisti sono l’onnipresente idrogeno, il duttile carbonio, il prezioso azoto e l’assai reattivo ossigeno; dunque, siamo figli delle stelle per la loro stessa origine.
Nella pozzanghera energetica iniziale o al caldo delle sorgenti idrotermali, un’aggregazione più stabile di molecole orientò le successive aggregazioni, diventando portatrice di informazione, capace con l’aiuto degli aminoacidi di trasferire messaggi che generano conseguenze, autoreplicandosi indefinitamente, catene di RNA. Poi si aggiunse un altro biopolimero più lungo, stabile ed efficiente, a doppia elica (due filamenti complementari appaiati), l’acido desossiribonucleico, ADN per le lingue neolatine, noto per tutti all’inglese, il DNA. Da 3,5 miliardi di anni resistono e resiste a stravolgimenti e catastrofi, replicandosi senza sosta come un linguaggio abbastanza semplice composto di sole quattro lettere: A di adenina, G di guanina, C di citosina, T di timina. Sarà meglio approfondirne la conoscenza, è un obbligo civico primario dello stare al mondo con gli altri esseri e fattori attorno, biotici e non biotici, viventi umani e non umani.
Il competente maestro di cultura scientifica universale Telmo Pievani (Bergamo, 1970), docente di Filosofia delle scienze biologiche e prorettore a Padova, direttore di Pikaia (il portale italiano dell’evoluzione), direttore di Il Bo Live, aveva scritto il “libretto” e gestito sul palcoscenico la presentazione di uno spettacolo di musica, immagini e scienza progettato dalla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, che ha girato nei teatri e nei festival di tutt’Italia da aprile 2019 alle chiusure del 2020 connesse all’emergenza sanitaria. I contenuti si sono evoluti in un interessante volume per Mondadori, DNA. Un codice per scrivere la vita e decifrare il cancro (127 pagine, 18 euro) con prefazione dell’oncologo molecolare Paolo Di Fiore e precise infografiche di Marino Capitanio, senza apparati (solo una decina di indispensabili rimandi bibliografici). Il testo forse è meno coinvolgente dal punto di vista emotivo ma offre una sintesi mirabile dei meccanismi che alimentano la vita, anche nostra, e purtroppo anche il cancro.
La lettura inoltre si può replicare all’infinito (o quando serve ancora), la specie umana ha imparato a tramandare informazioni pure a prescindere dal DNA. Dopo le origini, i capitoli trattano temi cruciali in modo chiaro e accessibile: Il Caso e la Necessità; Last Universal Common Ancestor (LUCA); Potere al collettivo, la cooperazione cellulare; Ritorno all’egoismo, il cancro; Elogio della serendipità. Quest’ultimo termine fu usato con il suo significato moderno per la prima volta nel 1754 da Walpole, allude a curiosità libertà inventiva imprevedibilità: cercare qualcosa e trovare tutt’altro. Quando si sconfina in altre discipline, quando non si hanno obiettivi prefissati, quando la soluzione di un problema è inattesa, quando si scopre casualmente qualcosa che serve a risolvere successivamente un altro problema. Tutto ciò non sarà per caso. Né per necessità. Può essere favorito, nulla è scontato: la natura è sempre più grande della nostra immaginazione di scienziati e filosofi, ed è sempre pronta a sorprenderci. Dovremo sempre più essere geneticamente consapevoli: Pievani ci aiuta!
Recensione di Valerio Calzolaio
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