(Gelnhausen, Assia, 1621/22 - Renchen, Baden, 1676) scrittore tedesco. Condusse vita errabonda, travolto dagli eventi della guerra dei trent’anni. Il suo capolavoro, ambientato sullo sfondo di quella guerra, è L’avventuroso Simplicissimus (Der abentheurliche Simplicius Simplicissimus, 1669), storia delle peripezie di un giovane che alla fine, disgustato dalla brutalità e dalla stupidità umana, diventa eremita. Vanno anche ricordate la Vita dell’arcitruffatrice e vagabonda Coraggio (Lebensbeschreibung der Ertzbetrügerin und Landstörtzerin Courasche, 1670) e le novelle del ciclo Il nido meraviglioso (Das wunderbarliche Vogel-Nest, 1672-75). Il Simplicissimus, destinato a esercitare profonda influenza sulla letteratura tedesca, inaugurò la fortuna degli Schelmenromane, costruiti, come i romanzi picareschi spagnoli, intorno alle vicende di bizzarri personaggi tra sciocchi e bricconi, e imbevuti di satira e d’ironia. Diversamente dai modelli picareschi spagnoli, il Simplicissimus rivela una sostanziale indifferenza per la lotta dei ceti e delle classi: è piuttosto una grande metafora in cui si esprime l’ansiosa e disordinata ricerca di nuovi valori tipica dell’età barocca.