Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 32 liste dei desideri
Elisabeth
Attualmente non disponibile
18,52 €
-5% 19,50 €
18,52 € 19,50 € -5%
Attualmente non disp.
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,52 € Spedizione gratuita
attualmente non disponibile attualmente non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
18,52 € Spedizione gratuita
attualmente non disponibile attualmente non disponibile
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Chiudi
Elisabeth - Paolo Sortino - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Chiudi
Elisabeth

Descrizione


Amstetten, capoluogo di provincia della Bassa Austria. Nell'agosto del 1984 Josef Fritzl rapisce la figlia diciottenne e la rinchiude in un bunker antiatomico da lui progettato e costruito nelle fondamenta della propria abitazione. Terrà prigioniera Elisabeth per quasi ventiquattro anni, e dai ripetuti rapporti incestuosi a cui la costringerà nasceranno sette figli. L'autore invade la cronaca reinventando alcuni episodi, e altrove sceglie invece di riportarli così come sono avvenuti, grazie a una voce narrante che non esprime giudizi né attribuisce colpe. Elisabeth, tenuta prigioniera come un animale nutrito nel caldo di una tana, è la protagonista assoluta di una vicenda che afferra il lettore e lo trascina di peso nel bunker, senza permettergli mai di uscire. Quello che rimane è una storia di amore e follia, terrore e desiderio: ma il valore delle semplici parole che appartengono al mondo "di sopra" - incapaci da sole di decifrare ciò che davvero può essere accaduto in quel bunker - è destinato a svanire.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2011
26 aprile 2011
216 p., Rilegato
9788806205911

Valutazioni e recensioni

3,58/5
Recensioni: 4/5
(12)
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(6)
4
(0)
3
(3)
2
(1)
1
(2)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

ugoy
Recensioni: 5/5
parecchio disturbante

Libro per stomaci particolarmente forti. La vicenda è ripugnante, inaccettabile, schifosa, indegna. Da padre è un testo che si rivela un duro colpo allo stomaco, sinceramente ho fatto fatica ad andare avanti nella lettura. Dal punto di vista letterario è incredibile. E' scritto in modo magistrale, Sortino rende l'abisso immaginabile, non accettabile ma "comprensibile". Avevo letto un testo sulla vicenda, di taglio giornalistico, cronachistico e non mi aveva lasciato nulla, qui Sortino ti devasta - arrivi ad odiare anche lo scrittore - ma ti trasmette, parzialmente sicuramente, l'idea di quello che questa povera ragazza e i suoi figli hanno potuto vivere per quella cloaca che non può chiamarsi padre né appartenente al genere umano. Lettura parecchio difficile, in ogni caso per via delle tematiche trattate.

Leggi di più Leggi di meno
Albert L.
Recensioni: 5/5

Per la prima volta decido di intraprendere la lettura di un libro solo dopo aver letto tutte le recensioni, su tutti i siti. Un pò per il fatto che gli eventi sono drammaticamente noti (e quindi nessun rischio "spoiler") e un po' per "sondare" il sentimento comune relativo a determinati fatti di cronaca. La storia è vera, nomi, luoghi e date sono reali; nonostante ciò, in prefazione è riportato chiaramente che la narrazione è frutto di un elaborazione fantasiosa personale dell'autore, e non documentaristica. Dopo detta precisazione posso affermare che: I giudizi negativi, nella quasi totalità dei casi, si basano sulla crudeltà stessa della vicenda, prendendo in considerazione il sentimento perverso e deleterio di un padre che si rende responsabile di una tale atrocità verso la figlia. Ad un approccio un pò superficiale Josef diventa in effetti per Elisabeth una delle pochissime ragioni di vita. E' quello che porta luce, è quello che riempie il congelatore, è quello che porta fuori l'immondizia, è quello che dopo moltissimi anni espanderà la prigione, costruendovi addirittura una rudimentale piscina. Di questo Josef è perfettamente consapevole ma, nella sua mente malvagia, Elisabeth durante quegli anni infernali si trasformerà da carne da piacere a madre della sua seconda famiglia. I giudizi positivi invece, sono basati sulla forma e stesura del testo, ricchissimo di spunti riflessioni, e non è poco visto che la maggior parte della vicenda si svolge in silenzio, al buio in una notte che dura per 24 anni, scandita solamente dall'apertura della pesante porta di cemento armato che permette a quello che per la prigioniera rappresenta l'unica ragione di sopravvivenza, entrare per espletare il suo sadico bisogno di violenza. In conclusione, se l'intera vicenda non fosse reale, l'approccio alla lettura sarebbe molto diverso. Per il resto si tratta di un romanzo furbo, cupo, claustrofobico, angosciante ma che riesce a catturare completamente l'attenzione del lettore.

Leggi di più Leggi di meno
aglaja
Recensioni: 1/5

Non ho affatto apprezzato il tono quasi compiaciuto con cui sono raccontate violenze inenarrabili. D'altronde si tratta solo di un'opinione personale, ma questo voyuerismo di maniera proprio non fa per me.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi

Recensioni

3,58/5
Recensioni: 4/5
Scrivi una recensione Scrivi una recensione
5
(6)
4
(0)
3
(3)
2
(1)
1
(2)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Voce della critica

La cosa da non fare con Elisabeth, notevolissimo romanzo d'esordio di Paolo Sortino, è annetterlo al filone del non fiction novel, e più in generale alla vasta area del neo-neorealismo alla moda: nonostante le apparenze, e comunque lo si giudichi, questo libro va nella direzione opposta, che è quella della visionarietà e, per fortuna, dell'ambiguità. Certo, personaggi e vicende narrate sono autentiche, e fanno capo al celebre caso di Josef Fritzl, padre di famiglia austriaco capace di sequestrare la figlia diciottenne Elisabeth, di imprigionarla per ventiquattro anni nel bunker antiatomico costruito nel sottosuolo della sua villetta, di stuprarla un numero imprecisato di volte, di generare con lei sette figli, fino all'irruzione della polizia, nell'aprile del 2009. Ma intanto questo storia vera non ha nulla diverosimile, e ben poco di spettacolare: è talmente brutale e malata da consegnarsi al lettore senza cedere al glamour del "fatto veramente accaduto" nemmeno un centimetro del suo mistero.
Se per parlare del presente Sortino ha scelto la storia di Elisabeth, lo ha fatto molto visibilmente per gli strati di senso che comprime, e insieme per la sua inossidabile incomprensibilità ("Poi tornava seria e piangeva, perché niente aveva senso"); quindi per la potenziale ricchezza strutturale del disegno, per la sua disponibilità a farsi apologo e mito. Difatti il libro si allontana subito dallo stile piatto del referto, per affidarsi invece al fantastico, nel registro della favola nera assai più che dell'horror o del thriller. Nel romanzo gesti sordidi o selvaggi producono conseguenze irrazionali, che ci abituano molto presto all'idea che in questa storia – vera – le cose accadano come per magia. Dopo le prime violenze, il corpo di Elisabeth "invecchia di mesi ogni ora"; presto arriva a mimetizzarsi con il cemento grezzo del bunker: "lei e la prigione erano fatti della stessa sostanza". Anni dopo il rapimento, l'identificazione tra la ragazza e la cella sarà completa e soprannaturale: "D'inverno poteva persino veder incupire il soffitto a causa del passaggio di nubi, cogliere col palmo della mano l'abbassamento della temperatura esterna a causa della pioggia. Di ogni ombra proiettata contro il giardino avvertiva lo spessore; le sentiva filtrare attraverso la terra fino a lei".
Sono solo pochi esempi, sufficienti però per capire che non ha davvero senso limitare al perimetro della cronaca nera la gittata di un racconto che in definitiva parla non tanto di un crimine, sia pure inaudito, quanto di unmondo, coerente e completo, diverso dal nostro ma in comunicazione con esso. Il mondo in questione è angusto e miserabile, "fango e piscio in un rettilario", ma è anche un riassunto fedele del cosmo, un compendio di storia dell'umanità; diventa inoltre un "eden paradossale", teatro della seduzione e dell'ambivalenza. Mentre il padre carnefice, invecchiando, non può fare a meno di amare la sua vittima ("Se la penetrazione non era più possibile, poteva almeno aspirare a diventare lei"), la vittima stessa, diventando adulta, non può e non vuole sottrarsi alla ricerca di una reciprocità con il padre. Al ruolo di schiava sostituirà quella di padrona occulta; al suicidio o alla fuga la vedremo preferire la reclusione; alla negazione del carnefice opporrà la ricerca una delirante simmetria: la famiglia "di sotto", incestuosa e clandestina, finirà con il duplicare quella legittima "di sopra" nel numero, nel sesso e perfino nell'ordine di nascita dei figli.
L'idea di una descrivere una "famiglia del sottosuolo" come degradazione dell'originale e insieme suo superamento è certo una delle più forti del libro, ma non è l'unica. Già in precedenza, più o meno verso la metà del romanzo, una parte della nostra coscienza aveva parzialmente e miracolosamente dimenticato le torture, lo stupro, l'incesto: un po' perché l'autore ci spinge a curiosare altrove, nella routine del lager; un po' perché ci accorgiamo del ricamo mitologico che si cela sotto un'oscenità così intensa. Poco per volta ci scopriamo a contemplare insieme a Elisabeth la mostruosa, commovente novità di quel che sta nascendo. "Il nostro mondo è più grande di qualsiasi cosa, persino del mare e del sole", afferma uno dei figli di Elisabeth, dopo averla baciata sulle labbra, "come aveva visto fare nei film". Sono i bambini del bunker, nati e cresciuti in cattività, che regalano al lettore le indicazioni più preziose sulla nuova razza, fino a suggerire che la loro esistenza da cavie in qualche modo ci riguarda, che la loro covata allude alla nostra. La cantina in cui vivono è il luogo in cui si mescolano da un lato le forze più arcaiche dell'agire umano (una fallicità lineare e distruttiva, una morbosa, bifida fertilità); dall'altro ipotesi di un futuro in cui segregazione e comfort (la televisione, la piscina) si tengono per mano. Capote o Saviano non c'entrano, c'entrano invece Nabokov e Borges (e Haneke, e il primo Lynch). Sortino ha preso un caso di cronaca e lo ha usato come "schema" – sono parole sue – per creare un doppio immaginario della nostra civiltà; non come essa è, ma piuttosto come si appresta a diventare, una volta conclusa l'incubazione che abbiamo sotto gli occhi. Per sognarla così bene, questa razza nuova, era forse necessario attraversare l'empiria di un fatto autentico, ma insieme prendersi tutta la libertà possibile, scordarsi del "reale", sospendere le regole della democrazia, della civiltà, del tempo (nel bunker vecchie fotografie rimpiazzano gli specchi, i calendari hanno i fogli strappati, l'unica sveglia è ferma alle 19,23 del 27 giungo 1985).
Dal punto di vista stilistico Elisabeth è un libro irregolare, tutt'altro che perfetto: privo di misura, troppo sentenzioso, a tratti scritto male. In un'opera dall'alto tasso metaforico, non tutte le metafore convincono: alcune pagine non vanno, altre in compenso sono straordinarie. Ma si tratta, sia chiaro, di dettagli: di fronte a un libro così potente e ispirato sarebbe perbenistico fare ostruzionismo con il vecchio ritornello del "lavoro sul linguaggio" (o, peggio ancora, con tirate moralistiche sui limiti che la letteratura non dovrebbe oltrepassare). Se si continua a credere nel romanzo come scoperta e profezia, questo è un romanzo vero, non un "esperimento", né una buona azione.
Gianluigi Simonetti

Leggi di più Leggi di meno

Conosci l'autore

Paolo Sortino

1982, Roma

Elisabeth (Einaudi, 2011), ispirato alla storia vera di Elisabeth Fritzl, rinchiusa per 24 anni dal padre in un bunker sotterraneo, è il suo primo romanzo.

Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore