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Fare la scuola, fare scuola. Democrazia e pedagogia - Philippe Meirieu - copertina
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Descrizione


La Scuola tende oggi a presentarsi sempre più come un semplice servizio consegnato agli interessi individuali. Essa corre così il rischio di perdere la sua legittimazione collettiva. Philippe Meirieu parte da questa semplice constatazione per proporre una vera e propria rinascita della Scuola che faccia di essa un'Istituzione capace di contribuire alla costruzione di un'autentica democrazia. L'autore non si limita però ad enunciare le finalità della Scuola. Fondandosi sulla sua pluriennale esperienza di insegnamento e di formazione, ha scritto un vero e proprio manuale di pedagogia praticata, in cui si analizzano i principi fondatori dell'istituzione Scuola (parte prima), le tensioni costitutive della professione di insegnante (parte seconda) e gli strumenti pedagogici per la pratica didattica in classe (parte terza). Il volume è rivolto prima di tutto agli insegnanti in servizio e in formazione iniziale. Ad essi offre spunti di lavoro, orientamenti di metodo e preziosi riferimenti al patrimonio pedagogico. È rivolto anche ai formatori e ai consulenti, per i quali può costituire un prezioso strumento di lavoro grazie alla presenza di schede e proposte di attività con i docenti. Non un libro operativo come ce ne sono tanti, ma un prezioso documento frutto della profonda riflessione e dell'esperienza di uno dei più importanti pedagogisti francesi.
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Dettagli

2015
24 giugno 2015
272 p., Brossura
9788891713407
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Indice

Indice
Enrico Bottero, Prefazione all'edizione italiana
Pedagogia e democrazia. Prefazione alla nuova edizione
(Verso un'epistemologia dei discorsi pedagogici; "Fare la Scuola" e "fare scuola" in democrazia)
Introduzione. Tempo di bilanci
Parte I. La Scuola: principi per un'istituzione
La Scuola non è solo un servizio, è anche un'istituzione
In democrazia i principi fondanti della Scuola possono essere individuati soltanto nelle condizioni di possibilità dell'esercizio democratico
Oggi l'istituzione scolastica esiste solo se i suoi protagonisti incarnano tutti i giorni i principi che la ispirano
La missione fondante della Scuola è di trasmettere alle giovani generazioni i mezzi per garantirsi il loro futuro e quello del mondo
La trasmissione che avviene a Scuola si realizza in forma obbligatoria, progressiva ed esaustiva
La storia della Scuola e la storia della pedagogia sono la testimonianza dell'ambizione degli uomini a non escludere nessuno dal processo di trasmissione
Essendo fondata su un obiettivo di universalità, la Scuola non è uno spazio privato, ma uno spazio pubblico
Avendo un obiettivo di universalità, la Scuola è incompatibile con la ricerca di una qualsivoglia omogeneità, ideologica, sociologica, psicologica o intellettuale
Per poter costituire uno spazio pubblico orientato alla trasmissione delle conoscenze, la Scuola deve sospendere violenza e seduzione collocando al centro della propria organizzazione le esigenze di esattezza, precisione e verità
Per costruire uno spazio pubblico che ha il compito della trasmissione delle conoscenze, la Scuola deve sospendere l'obbligo di produrre e far propria l'idea secondo cui è sempre più importante comprendere che riuscire nei compiti assegnati
Poiché comprendere è più importante che riuscire nel compito, la Scuola è un luogo in cui ci si deve poter sbagliare senza correre alcun rischio
La Scuola deve essere il rimedio ai suoi stessi problemi
La Scuola è laica in quanto contribuisce a liberare tutti coloro che la frequentano da ogni forma di esproprio della mente critica
La Scuola della Repubblica, formando i cittadini di uno Stato democratico per un mondo solidale, è l'istituzione che deve coniugare integrazione, emancipazione e promozione dell'umanità
Parte II. L'insegnante: tensioni per un mestiere
Tra educabilità e libertà, tra onnipotenza dell'adulto e impotenza dell'insegnante, impegnarsi a creare le migliori condizioni affinché l'allievo mobiliti la sua libertà di apprendere
(L'educabilità è il postulato fondamentale di ogni pratica educativa; L'ossessione dell'educabilità conduce a esiti pericolosi; Per garantire la dimensione educativa dell'insegnamento è necessario affermare la libertà di imparare; Fissarsi sulla libertà di imparare può costituire un alibi per rifugiarsi nella rinuncia pedagogica; Gli educatori devono ipotizzare l'educabilità di tutti e, nello stesso tempo, rispettare la libertà di apprendimento di ciascuno)
Tra trasmissione di un sapere già definito e libera scoperta delle conoscenze, tra obbligo di imparare e rispetto dell'interesse dell'allievo, far sorgere le domande e scoprire la genesi delle conoscenze
(Nessun allievo può decidere ciò che deve imparare; I saperi imposti diventano presto un fine in sé; Ogni vero apprendimento richiede che sia messo in moto l'interesse dell'allievo; Se eretta a principio assoluto, l'attenzione all'interesse degli allievi rende molto incerti i risultati di apprendimento; I saperi scolastici posso ritrovare il loro "sapore" quando se ne ripercorre la genesi
Tra formalizzazione enciclopedica e sottomissione al desiderio di imparare, tra primato del programma e primato del progetto, proporre situazioni-problema diverse tra loro
(Per essere coerenti con i principi della Scuola, le conoscenze perseguite devono essere oggetto di una programmazione rigorosa; I tempi di realizzazione del programma sono vissuti come estranei ai tempi di apprendimento dell'allievo; Per il soggetto che impara viene sempre prima il progetto; I progetti sono in relazione alle persone e alla loro storia; L'insegnante deve proporre progetti diversi concepiti in modo che gli allievi possano farli propri e incontrare, durante il percorso, un obiettivo-ostacolo, un aiuto decisivo per realizzare l'apprendimento
Tra riferimento a ciò che l'allievo sa già fare e conflitto cognitivo con le conoscenze precedenti, tra utilizzo di ciò che si sa e scoperta di nuovi mondi, organizzare aperture e allargare il campo delle possibilità
(Ogni apprendimento parte da ciò che l'allievo sa già fare e dalle strategie che gli sono più familiari; L'adattamento sistematico a ciò che si sa già si trasforma in chiusura, perché blocca lo sviluppo del soggetto e la scoperta del nuovo; Solo il superamento delle conoscenze precedenti può liberare da ogni forma di fatalismo; La rottura con i dati già presenti, con i centri di interesse, con le conoscenze acquisite, con i metodi di lavoro di un soggetto genera blocchi; Grazie a un insieme di continuità e discontinuità, di consapevolezza delle conoscenze acquisite e di proposta di nuovi progetti, l'attività pedagogica aiuta il soggetto ad accettarsi e a superare se stesso)
Tra obbedienza a un ordine prefissato e pratica della democrazia a Scuola, tra rispetto scrupoloso dell'ordine scolastico e autogestione pedagogica, formare alla cittadinanza in modo graduale e sistematico
(La Scuola deve formare cittadini e non può pensare che questa formazione sia già stata realizzata, perché in questo modo c'è il rischio di non realizzarla mai; Gli allievi non possono giungere per miracolo (il giorno che escono dalla Scuola o quello della loro maggiore età) allo status di cittadini senza essere stati preparati; La preparazione alla cittadinanza si deve realizzare facendone gradualmente esperienza; L'esercizio sistematico della cittadinanza in classe elimina il dislivello necessario a ogni forma di trasmissione e compromette la funzione stessa della Scuola; Nella Scuola la formazione alla cittadinanza deve realizzarsi nel quadro di spazi e tempi definiti dall'adulto in funzione del livello di sviluppo degli allievi e in modo che essi possano gradualmente comprendere che "l'obbedienza alla legge che ci si è data da se stessi è libertà")
Tra imposizione e libertà di iniziativa, tra accompagnamento rigoroso ed emancipazione necessaria, realizzare un processo di costruzione dell'autonomia coniugando per ciascun obiettivo sostegno e distanziamento, vicinanza e lontananza
(La Scuola deve offrire un contesto preciso composto di vincoli e di risorse che strutturano e sostengono il progresso di ogni allievo; L'obiettivo della Scuola è permettere a ogni allievo di fare a meno di ogni forma di tutela e di acquisire così l'autonomia; L'acquisizione dell'autonomia non è il frutto di un transfert automatico, spontaneo e unificato delle competenze apprese a Scuola; La formazione all'autonomia richiede una formazione della volontà che attraversi tutti gli aspetti dell'attività a Scuola; L'autonomia è un principio regolatore dell'azione pedagogica e presuppone la stretta articolazione tra sostegno e presa di distanza)
Tra la necessaria assunzione di rischi e l'indispensabile rinvio critico, tra l'inibizione dell'azione e la sua realizzazione, imparare a passare il desiderio al vaglio della coscienza

Conosci l'autore

Philippe Meirieu

Philippe Meirieu, autore di numerosi libri di pedagogia, è direttore dell’Institut National de Recherche Pédagogique. È anche padre di quattro figli e ha insegnato a lungo. Con Feltrinelli ha pubblicato I compiti a casa (2002, UE 2003).

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