Attore svizzero. Debutta in teatro nel 1961 distinguendosi come attore giovane e promettente. Negli stessi anni lavora anche al cinema ma con scarso successo. Nel 1970 è con il regista P. Stein, uno dei fondatori della compagnia teatrale berlinese Schaubühne, e nel 1975 ritorna al cinema e vede riconosciuto il suo talento grazie ad alcune interpretazioni di qualità in La marchesa von... (1976) di E. Rohmer, nel thriller esistenziale di W. Wenders L’amico americano (1977) e in Nosferatu, il principe della notte (1979) di W. Herzog. Attore riflessivo, portato all’introspezione e ai ruoli tormentati, raggiunge la popolarità come Damiel, l’angelo che rinuncia all’immortalità per amore in Il cielo sopra Berlino (1987) e nel successivo Così lontano, così vicino! (1993) di Wenders. La sua presenza magnetica si distingue anche in Dans la ville blanche (1982) di A. Tanner e nell’aspro Ultimi giorni da noi (1991) di G. Armstrong. Tra i ruoli interpretati in molti film italiani va ricordato quello del colto e malinconico Fernando Girasoli di Pane e tulipani (2000) di S. Soldini. Nel 1996 è stato insignito dell’Iffland Ring, riconoscimento che premia da più di due secoli i migliori attori di prosa in lingua tedesca. Nel 2004 si è misurato con una delle prove più controverse della sua carriera: in La caduta di O. Hirschbiegel, che ricostruisce gli ultimi dieci giorni di vita di Adolf Hitler a Berlino, interpreta la parte del dittatore tedesco accentuandone la banalissima «umanità», con un’interpretazione che ha profondamente diviso sia il pubblico che la critica. È poi nel cast di The Manchurian Candidate (2004) di J. Demme e in quello di Un’altra giovinezza (2007) di F.F. Coppola.