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L'autrice racconta in forma autobiografia la propria storia. Descrive fasi importanti della propria vita in cui l'obesità vince per quarantacinque anni e con lei la colpa di quel che le succede con la supposta persistente sua mancanza di responsabilità. Domitilla 'non è normale', è l'obesa di 4 fratelli perché fin dall'infanzia -recita il capo d'accusa - non ha controllo dell'ingordigia, sintomo di debolezza e fragilità dell'io. Domitilla non sa dominare le passioni per il cibo, non rispetta i divieti dell'alimentazione, non sa mortificarsi come dovrebbe. A sua volta la goffaggine della prima adolescenza, associata all'obesità, agisce come un marchio di esclusione ma non c'è mai cedimento. Sarà infatti prevalentemente a ragione di un carattere socievole e volitivo e per la sua indole riflessiva che le cose cambieranno per lei. La scienza infatti si presterà a dar manforte ai pregiudizi, curando gli obesi destinati all'ingrasso del business delle diete, con le sue ricette uniche per tutti ed insoddisfacenti per ognuno. Domitilla dopo due gravidanze, non smetterà di affrontare il calvario delle diete e di affrontare il suo incredibile peso con l'aiuto del suo amore Walter che si troverà senza deluderla a sostenerla. Dopo ripetute umiliazioni, Domitilla conoscerà un po' per caso un medico che le spiegherà che la sua obesità è una malattia e non un difetto della sua personalità. Armata di questa consapevolezza quindi Domitilla si accingerà a darsi da fare per favorire il business della professionalità afferente al grande mare magnum della consulenza filosofica che se (notoriamente?) non cura e non guarisce, favorisce limitati percorsi di consapevolezza, come Domitilla testimonia affidandosi ad una terapeuta. E tutto è bene, dunque quel che finisce bene. Il libro è scritto a sua volta assai ben ed infatti vale come un ottimo biglietto di visita per followers, network e clienti.
Forte e sottile è il mio canto è una storia sincera che catapulta in lettore in una realtà nuova, diversa e, in quanto tale, spesso incomprensibile e che fa paura. Gli obesi sono spesso oggetto di derisione e di ironia, ma non tutti sanno (anzi, sono proprio pochi a esserne consapevoli) che l'obesità è una malattia e che, in quanto tale, deve essere curata. L'autrice del libro narra in prima persona tutte le vicissitudini che hanno caratterizzato la sua vita, dall'infanzia all'età adulta, passando per il tormentato periodo adolescenziale. L'obesità l'ha sempre accompagnata, ma invece di risalire alle cause profonde di questo malessere, la donna è stata perennemente giudicata e biasimata perché mangiava troppo. Diete drastiche l'hanno ridotta anche in fin di vita, finché l'incontro con le persone giuste non l'ha spinta a compiere il grande passo di sottoporsi ad esami più approfonditi, anche per porre fine al perenne senso di colpa che la consumava quotidianamente. Parlare del proprio corpo non è mai semplice, soprattutto per una donna obesa, colpevolizzata dall'infanzia per questo involucro voluminoso che racchiudeva la sua anima "forte e sottile", come il canto melodioso che dava voce alla sua essenza più intima. Mi è piaciuto moltissimo questo testo, ammiro il coraggio di Domitilla che è riuscita ad abbattere lo scoglio duro dei pregiudizi e delle dicerie per mettersi a nudo in questo libro meraviglioso.
L'autobiografia di una donna forte, determinata, ammirevole, che parla a cuore aperto di una malattia, ancora poco conosciuta e considerata come tale: l'obesità e del suo cammino lungo, difficile, costellato di delusioni, ma anche di incoraggiamenti, sostegno, non sempre facile ma che alla fine porta a una conclusione, se non felice, perlomeno consapevole.
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