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Anno edizione: 2011
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Nella recensione a 'Watershade' avevo scritto che gli Opeth avevano pubblicato il disco della transizione, una sorta di spartiacque tra il passato e il futuro; futuro dove il death metal estremo, marchio di fabbrica della compagine svedese, avrebbe lasciato il passo a un progressive moderno ma nello stesso tempo, come dire, 'vintage'. Non mi atteggio a profeta ma credo di aver centrato tutto. Questo Heritage è la rappresentazione della vera anima della compagine svedese. Tralascio la questione tecnica: non ne hanno bisogno! Mi limito semplicemente a osservare che Arkefeltdt e soci finalmente hanno trovato la dimensione più consona alla loro musica, senza rinnegare il passato. Se questo discorso è valido per bands come Anathema o gli amici degli Opeth, i Katatonia, non vedo perchè non debba valere per quest'ultimi. Bravi, impeccabili come sempre. Una vera garanzia in una scena satura e scadente. Musica 'fantasmagorica', prog retrò e di classe, atmosfere mozzafiato e alto tasso di tecnica ed eleganza. Ecco gli Opeth del futuro! Non si tratta ne di un 'Damnation - part 2' ne di un incidente di percorso come hanno scritto in molti, sempre smaniosi di dare il loro grado di falsa scientificità critica! No, Heritage rappresenta un passo decisivo verso quanto, non solo di buono abbiano fatto gli Opeth ma quanto di meglio ha dato il prog nella sua storia. Chi non lo capisce, pazienza! Sarà il solito metallaro puerile o il solito megalomane sempre pronto a imporre la sua falsa critica opinione! Viva gli Opeth di Heritage. Viva!
Recensioni
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