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Anno edizione: 2016
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Delizioso romanzo che prende spunto da una piccola grande storia dell'Italia giolittiana. L'autrice ha svolto una ricerca storiografica accurata e approfondita, alcuni dei personaggi sono realmente esistiti. Da leggere
Romanzo che racconta la storia delle maestre che, nelle Marche, iniziarono il percorso di lotta per la conquista del diritto di voto delle donne. Storia vera, scritta con delicatezza, cura ed attenzione, racconta di una vicenda poco conosciuta fatta di donne, determinate ma sempre composte, e di un giudice, Lodovico Mortara, che segnarono uno dei più importanti passi verso la conquista dei diritti delle donne. Mai pesante, ne scontato è un libro che si legge bene.
Ottimo romanzo di ambientazione storica, che prende spunto da un dato autentico e che cerca, attraverso la finzione narrativa, di delineare in modo per nulla banale e decisamente verosimile alcuni aspetti della condizione femminile in Italia nel primo Novecento, senza scadere mai in una sorta di romanzo didascalico. Le vicende della protagonista Alessandra si intrecciano in modo coinvolgente e realistico con la questione dell'allargamento dei diritto di voto (e delle esigenze di maggiore partecipazione di larghi strati della popolazione italiana durante la cosiddetta "età giolittiana"). La scrittrice è riuscita a realizzare un efficace quadro delle contraddizioni e delle resistenze della società italiana dell'epoca rendendo la lettura, oltre che scorrevole e godibile, un'occasione per riflessioni sulla difficile lotta per il raggiungimento dei diritti, sul loro difficile esercizio (e sulla consapevolezza della loro importanza anche per noi che oggi ne possiamo fruire). Decisamente consigliato!
Recensioni
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Se molti conoscono l’esistenza delle suffragette, che all’inizio del Novecento in Gran Bretagna e negli Stati Uniti lottavano per il diritto al voto, a settant’anni dal primo suffragio universale, risulta invece ancora sconosciuta la storia delle dieci maestre marchigiane che nel 1906 presentarono domanda per essere iscritte nelle liste elettorali.
Ce la racconta Maria Rosa Cutrufelli nel suo ultimo romanzo che riesce a calare nella quotidianità di un paese d’inizio Novecento un progetto audace e a quei tempi utopico. La scrittrice si è già occupata di recuperare e reinventare storie di donne perdute nel magma della storia, dall’anonima “briganta” dell’Ottocento a Olympe de Gouges, autrice nel 1791 della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Questa volta, intorno alla figura della maestra Luigia Mandolini Matteucci, moglie del sindaco di Montemarciano, ma soprattutto la più autorevole e agguerrita tra le dieci firmatarie della richiesta d’iscrizione alle liste elettorali, colloca due figure d’invenzione.
Alessandra, la giovane maestra amica di Luigia, che s’affaccia per la prima volta in un’aula scolastica, in un contesto sociale sconosciuto, in un mondo di idee nuove ed esaltanti, quali le rivendicazioni emancipazioniste e la pedagogia montessoriana; e Teresa, bambina un po’ selvatica ma di grande intelligenza, che è già abbastanza adulta per avere esperienza del dolore e per cogliere l’ironia feroce degli abitanti di Montemarciano verso le “maestrine” ribelli.
Alle loro voci narranti si alterna quella di Adelmo, che rappresenta il punto di vista maschile sulla storia. (…) È attraverso Adelmo che vengono ricostruite le colorite reazioni della stampa del tempo che, dapprima irridenti e sarcastiche sulla questione del “voto alle sottane”, diventano progressivamente più interessate, soprattutto dopo l’inatteso parere favorevole del presidente della Corte d’Appello di Ancona, Lodovico Mortara: il giudice delle donne, per l’appunto.
Pur essendo in linea teorica contrario al voto alle donne, accoglie la loro richiesta perché, come suggerisce l’autrice, viene a toccare una sua sensibilità scoperta, da cittadino di origine ebraica che soltanto da poco ha ottenuto i diritti civili. Ma non basterà questo primo successo e, come ben sappiamo, il cammino delle donne italiane sarà ancora lungo e faticoso(…).
Recensione di Maria Vittoria Vittori
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