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Anno edizione: 2005
Anno edizione: 2005
Anno edizione: 2010
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Troppo di parte. L'analisi è corretta su certi argomenti, su certi altri un po' meno e lascia al lettore il dubbio che quanto letto sia troppo distorto da una visione personale. Tengo a precisare che non sono ne per il polo ne che l'unione, ma sinceramente ritengo sia troppo parziale come valutazione.
bocca ricalca un profilo perfetto dell'Italia affarista ed imbrogliona, falsamente bonaria e dissoluta. Bocca dimostra il suo carattere austero e incline al rispetto per le leggi scritte e, vieppiù, morali.Una lucida analisi di un Paese governato da dei piccoli uomini, figli di una piccola classe dirigente, non all'altezza del compito che le spetta; essa governa, disprezzandolo, lo Stato.
Sono perfettamente d'accordo con il dottor Bocca... purtroppo! Vorrei tanto che avesse torto.
Recensioni
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Se si vuole, questo può essere considerato un altro – il più recente – dei libri che Bocca dedica all'analisi amara della crisi italiana. E dunque, l'ulteriore capitolo d'una denuncia che vede in Bocca la voce più aspra, forse, la più determinata, la più coerente, d'una attenzione critica diffusa, rivolta verso la deriva progressiva d'una società che fatica a recuperare elementi credibili d'identità collettiva. E tuttavia, rispetto a questa possibile, e legittima, chiave di lettura, il libro offre anche un'ottica di valutazione più inquietante, che nasce dalla capacità che ha questo volume, di ricollegare i tanti fili dispersi che, nel corso dell'ultimo decennio, andavano denunciando il distacco tra etica e responsabilità, o meglio tra norma e comportamento, tra dovere e mistificazione. Quei fili erano, ciascuno, il prodotto d'una deriva quotidiana, e nella memoria finivano lentamente per disperdersi, svaniva la forza del loro impatto. Ora, Bocca li ricompone all'interno d'un quadro di riferimento che ricupera integra la violenza dirompente che avevano; il panorama angoscioso che ne viene disegnato produce nel lettore un'assunzione obbligata di responsabilità (verrebbe da dire: un disperato risveglio di coscienza) cui nessuno pare potersi sottrarre.
mimmo candito
Diretta, pungente e senza esitazioni: è la voce di denuncia che si alza da quest'ultimo libro di Giorgio Bocca, una riflessione critica sulla società italiana e sul governo in carica. Con stile aspro e appassionato e lo sguardo disincantato dell'esperto cronista, l'autore passa in rassegna gli avvenimenti e i protagonisti che si muovono sulla scena italiana senza risparmiare nulla e nessuno. La sua analisi denuncia innanzitutto il progressivo instaurarsi di un "regime" che ha in Silvio Berlusconi il suo cardine e che è, a suo dire, caratterizzato dall'esercizio del potere arrogante e privo di pudore. Più di ogni altra cosa, però, lo preoccupa l'atteggiamento passivo degli italiani che finisce per avallare tale governo («alla maggioranza delle persone va bene la rinuncia alla libertà pur di non avere grane, di viver tranquilli, pronti a ingoiare tutti i rospi»). «No, peggio di così non poteva andare», afferma Bocca senza esitazioni, definendo in termini perentori la sua posizione: «Ciò che pensa e dice un uomo come Berlusconi, e chi la pensa come lui, è esattamente il contrario di quello che penso io e quelli come me». Date queste premesse, la requisitoria dell'autore si sviluppa con l'impeto e la passione di chi non teme di esprimere a tutti le sue idee e le sue convinzioni. Sotto gli strali pungenti finiscono il capo di governo e i suoi uomini, i ministri e gli alleati politici, i fautori di un'informazione deviata o compiacente. Castelli, Fini, Lunardi, Bossi, Bondi ma anche Pippo Baudo, Paolo Guzzanti, i terzisti e molti altri finiscono tutti in un unico calderone. Non mancano accenti sul ritorno al fascismo («il fascismo che ci portiamo dentro torna a circolare come un odore familiare», sul revisionismo storico («l'antifascismo è morto, la Resistenza archiviata»), sull'attacco alla giustizia, sul silenzio nei confronti della mafia, sul "trasformismo" della democrazia, sulla guerra in Iraq, sullo scempio del territorio, sui mutamenti che avvengono nel sistema televisivo e nell'informazione. Che futuro dunque per quest'Italia che appare sempre più irrimediabilmente "malata"? L'approfondimento di Bocca rappresenta un ritratto tagliente a volte spietato dei mali di cui soffre il nostro Paese in cui non si celano ansie e preoccupazioni per il futuro. è un libro dominato dall'urgenza della denuncia e ricchissimo di spunti di riflessione, destinato a far molto discutere.
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