(Monaco 1891 - Berlino 1958) scrittore tedesco. Iscritto al partito comunista, si rifugiò in Russia all’avvento del nazismo. Dopo la guerra ricoprì alte cariche nella Repubblica Democratica Tedesca, fino a diventare, nel 1954, ministro per l’istruzione. Le sue prime opere poetiche esaltano i capi della rivoluzione, la missione redentrice del proletariato e la fratellanza universale (De profundis Domine, 1913). In Ritmi meccanici (Maschinenrhythmen, 1926) ha inteso rappresentare il disfacimento della società capitalistica, elaborando uno stile che rompe i limiti della sintassi tradizionale per raggiungere toni di grande violenza espressiva. Durante l’emigrazione la sua poesia si fa più convenzionale e popolare, cercando un linguaggio accessibile alle masse e utile alla causa politica. Anche nei romanzi (Addio, Abschied, 1946) e nei drammi (La strada per Füssen, Der Weg nach Füssen, 1953), B. si serve, in ossequio ai dettami del «realismo socialista», di uno stile lineare.