(Roma 1927) scrittore spagnolo. Ha esordito con Imprese e vagabondaggi di Alfanhui (Industrias y andanzas de Alfanhui, 1951), che ha per protagonista un bambino. Nel successivo Il Jarama (El Jarama, 1956) racconta una giornata di un gruppo di ragazzi sul fiume Jarama, che si conclude con la morte di uno di loro. Dopo anni di silenzio ha pubblicato una meditazione in forma di romanzo sui fondamenti del potere e sui legami tra potere e violenza: La testimonianza di Yarfoz (El testimonio de Yarfoz, 1986). La sua riflessione teorica sul linguaggio e su svariati temi storico-filosofici è affidata ai saggi raccolti in Ensayos y articulos (Saggi e articoli, 1992, parzialmente tradotti in Italia nel volume La freccia nell’arco). Del 1993 è Relitti (Vendrán más años malos y nos harán más ciegos), breviario di appunti, postille, ricordi, versi. Ha raccolto saggi e articoli in Queste Indie sbagliate e maledette (Esas Yndias equivocadas y malditas, 1994, nt), L’anima e la vergogna (El alma y la vergüenza, 2000), La figlia della guerra e la madre della patria (La hija de la guerra y la madre de la patria, 2002, nt) e Non Olet (2002), dove si occupa anche di temi economici come la globalizzazione. Il geco (El geco, 2005, nt) è una raccolta di racconti.