(Londra 1882 - Rodmeil 1941) scrittrice inglese.La vita e le opere Figlia di Leslie Stephen, celebre storiografo e critico, crebbe in un ambiente coltissimo, frequentato da artisti, letterati, storici e critici. Secondo le regole della buona società vittoriana, venne educata privatamente. Tramite il fratello Thoby, entrato a Cambridge nel 1899, strinse amicizia con i discepoli del filosofo G.E. Moore, gli «Apostoli» del Trinity College (tra essi B. Russell, G. Lytton Strachey, J.M. Keynes, L. Wittgenstein, E.M. Forster, D. Garnett, L. Woolf, C. Bell, R. Fry). Nel 1904 i fratelli Stephen si trasferirono nel quartiere di Bloomsbury, dove, intorno a Thoby (morto nel 1906), a Virginia e a sua sorella Vanessa, gli ex Apostoli di Cambridge formarono il gruppo che venne chiamato Bloomsbury set, destinato a dominare per quasi un trentennio la vita intellettuale londinese. Virginia, che nel 1912 sposò Woolf, divenne uno dei membri più brillanti e importanti del gruppo. Soggetta per tutta la vita a ricorrenti crisi depressive con passeggere manifestazioni di squilibrio mentale, poté condurre tuttavia un’esistenza normale, che si riflette nel felice matrimonio, nelle numerose amicizie (attestate dal vastissimo epistolario) e nella stessa attività letteraria.Nel 1913 pubblica il suo primo romanzo, La crociera (The voyage out), e inizia il Diario (parzialmente pubblicato, col titolo Diario di una scrittrice, A writer’s diary, nel 1953). Nel 1917 collabora al «Times literary supplement», e fonda insieme al marito The Hoarth Press, dove usciranno, insieme a quasi tutte le opere della W., quelle di molti dei maggiori scrittori del tempo, come T.S. Eliot, K. Mansfield, E.M. Forster, R. Graves. Nel 1919 pubblica il racconto Kew gardens; nel 1920 il romanzo Giorno e notte (Night and day); nel 1921 una raccolta di racconti, Lunedì o martedì (Monday or tuesday); nel 1922 il romanzo La stanza di Giacobbe (Jacob’s room); nel 1924 il saggio critico Mr. Bennett e Mrs. Brown; nel 1925 la raccolta di saggi intitolata Il lettore comune (The common reader) e il romanzo La Signora Dalloway (Mrs. Dalloway). Gita al faro (To the lighthouse) esce nel 1927 e, nel 1928, Orlando. L’importante studio sociologico Una stanza tutta per sé (A room of one’s own) è del 1929. Pubblica il romanzo Le onde (The waves) nel 1931, anno della stesura di Flush, vita di un cane (Flush), le «memorie» del cane della poetessa Elizabeth Browning. Nel 1932 pubblica la seconda serie di saggi del Lettore comune e inizia il romanzo Gli anni (The years), che uscirà nel 1937. Segue il saggio Le tre ghinee (Three guineas, 1938). Nell’estate del 1940, mentre si combatte la battaglia d’Inghilterra, la W. lavora al romanzo Tra un atto e l’altro (Between the acts), che viene terminato nel febbraio del 1941. Un mese dopo la W., atterrita dai primi segni di una nuova grave crisi depressiva, si uccide.Il tema del tempo Autrice di saggi lette rari di grande rilievo, acutissima interprete della condizione femminile (dalla meditazione di Una stanza tutta per sé alla rievocazione di Immagini del passato), la W. ha dato la vera misura di sé nel romanzo. La sua opera è da considerarsi non solo tra i massimi risultati del periodo sperimentale del romanzo inglese, ma anche del romanzo moderno in generale. Il vero e disincarnato protagonista delle sue opere è il tempo, nel senso in cui lo è nello shakespeariano Racconto d’inverno. Il tempo come flusso perpetuo minaccia l’integrità della persona e la realtà dell’esperienza concreta; mentre, d’altra parte, la W. registra in ciò che chiama «momenti» o «momenti d’essere» l’autenticità della vita. La relazione tra il «momento» e il flusso del tempo è, nei suoi romanzi, analoga a quella tra identità personale e mondo esterno.Questo è evidente nel romanzo concordemente ritenuto il suo capolavoro, Gita al faro, diviso in tre «pannelli temporali», uniti dal filo simbolico di una gita progettata dalla famiglia Ramsay durante una vacanza al mare e che non verrà fatta se non di lì a dieci anni. La figura centrale è Mrs. Ramsay, la cui bellezza impigliata nelle reti delle incombenze della sua giornata infonde malinconia in chi la guarda o la ricorda. Le angolazioni plurime dalle quali viene osservata Mrs. Ramsay, cioè le varie coscienze, le varie persone che la circondano, e il «flusso di coscienza» della stessa Mrs. Ramsay, costituiscono una delle più magistrali rappresentazioni polifoniche del divario tra tempo cronologico e tempo interiore, del volo della memoria che connette i frammenti dell’esistenza e li chiude in un cerchio (destinato a rifrantumarsi nell’istante successivo).Lo stile Nel complesso della sua opera si osserva un costante processo di semplificazione del linguaggio, spinto sino alla rarefazione in Tra un atto e l’altro; il che mostra, fra l’altro, dove la sua vicenda letteraria si discostasse da quella di Joyce, al quale la W. viene spesso paragonata. In realtà i problemi formali che i due scrittori si posero erano gli stessi problemi affrontati da Proust e da un’intera generazione coinvolta in un grande sconvolgimento di valori.La freddezza e trasparenza dell’ultimo stile woolfiano rivela chiaramente quanto di astrattezza e insieme di profonda originalità ci sia nella sua opera narrativa, e quanto vicina al linguaggio della poesia si trovi la sua prosa. Il disegno di romanzi come Signora Dalloway, Gita al faro, Tra un atto e l’altro, è chiuso, lineare, essenzialmente tragico. La W., uno degli scrittori più rappresentativi della narrativa del Novecento, rivela alla fine una classicità quasi stoica. Il problema di connettere i frammenti dell’esistenza entro il «cerchio d’acciaio» della poesia e della memoria è trattato dalla W. con una sorta di distaccato eroismo, messo ancor più in rilievo dalla ferrea disciplina del suo linguaggio: raggiunge così un rischioso e affascinante equilibrio tra chiarezza intellettuale, intensità d’affetti e magistero stilistico.