(Parigi 1888-1976) scrittore francese. Studiò alla Sorbona e a Oxford, entrando in rapporto con l’ambiente intellettuale estetizzante di O. Wilde e M. Schwob. Nel 1913 intraprese la carriera diplomatica, e negli anni successivi soggiornò in Inghilterra, a Roma e a Madrid. Rientrato a Parigi nel 1919, stabilì uno stretto rapporto con gli scrittori de «La Nouvelle Revue Française», e in particolare con P. Valéry, P. Claudel, J. Romains, V. Larbaud. Esordì nella letteratura con due raccolte poetiche, ma si affermò soprattutto come scrittore di novelle di argomento contemporaneo, nel gusto della scuola fantasista: Aperto la notte (Ouvert la nuit, 1922), Chiuso la notte (Fermé la nuit, 1923), Nient’altro che la terra (Rien d’autre que la terre, 1926). Il brillante virtuosismo del suo stile, unito alla leggerezza dei temi narrati, incontrarono un grande favore di pubblico. Nel dopoguerra, la sua produzione letteraria si è limitata a una ridotta, e non particolarmente qualificata, attività saggistica.