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Anno edizione: 2006
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Per tutti gli amanti come me del sano e glorioso Hard Rock è un disco che non deve assolutamente mancare nella propria collezione personale. Acquistatelo ad occhi chiusi!!!!
Il primo vero album dei Whitesnake! Che dire, per ciò che la band di David Coverdale aveva in mente il risultato è a dir poco entusiasmante e coraggioso, visto il periodo in cui questo disco vide la luce, il Punk e l'heavy metal erano molto più in auge del genere proposto in queste dieci tracce. I pezzi sono tutti strepitosi e l'hard rock e il blues la fanno da padroni. Quattro almeno le tracce che lasciano un segno graffiante sull'alscoltatore, l'intensa opening Long way from home, la mitica e sublime Walking in the shadow of the blues (uno dei più bei pezzi del serpente bianco), l'incalzante e cadenzata Medicine man e l'indimenticabile title track Love Hunter, anch'essa favolosamente storica. Coverdale non si discute, non mi stancherò mai di dire che in quegli anni era secondo solo a Robert Plant per carisma, presenza scenica e voce, una voce da leone ruggente! Il resto della band ha piglio e tutti insieme stendono le basi per fare di queto Love Hunter un signor disco, carico di sudore, feeling e sano fottuto rock n roll!!! I whitesanke, dopo trent'anni vivono ancora, un motivo deve pur esserci.
Questo disco a suo tempo (era il 1979) fece più scalpore per la copertina che per la musica in esso proposta.L'illustrazione è effettivamente accattivante(almeno per il pubblico maschile) ma non è certo quello che fa di "Lovehunter" un disco indimenticabile.Personalmente lo ritengo il primo vero masterpiece degli Whitesnake;qui troviamo grandi classici come "walking in the shadow of the blues" e "love hunter" che David Coverdale ancora oggi ripropone in sede live,ma vi sono anche altre gemme come l'iniziale "long way from home","medicine man" e "mean business"(in quest'ultima troviamo un assolo di tastiere da brivido di Jon Lord).Emozionanti anche le restanti tracce ed in particolare la ballad "help me thro' the day" e la breve ma intensa e struggente "we wish you well" che chiude l'album.
Recensioni
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