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«Desiderava morire. Desiderava abitare a Parigi.»
«Uragano dei cieli che si abbatte sulla vita, la sconvolge, strappa via ogni resistenza e risucchia nell'abisso l'intiero cuore»: così intende l'amore la giovane Emma Rouault che, nutrita di sogni romantici, sposa Charles Bovary, un tranquillo medico di campagna. Né la devozione del marito né la maternità placano la sua insoddisfazione e irrequietezza: la vita di provincia le appare meschina. Simbolo di un'insanabile frustrazione sentimentale e sociale, Emma insegue l'amore tra le braccia dei suoi amanti e si indebita per riempire il vuoto della sua anima vivendo al di sopra delle possibilità del marito. Assoluto capolavoro del romanzo moderno, Madame Bovary procurò al suo autore un clamoroso processo per oltraggio alla morale.
Introduzione di Antonia S. Byatt. Con una nota di Charles Baudelaire.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sono contenta di aver recuperato la lettura di questo classico che durante la scuola mi era stato solo accennato! Davvero un buon libro, diverso dai classici romantici inglesi.
"Madame Bovary c'est moi" disse Flaubert,ma potrebbe affermare anche qualunque donna,di ogni epoca ed età, che condivide i sogni,le insoddisfazioni, i tormenti di una delle più grandi figure femminili della letteratura universale.
Perché odiate così tanto questo romanzo? Forse perché non sapete che con esso Flaubert realizza il sogno di scrivere il Romanzo sul nulla che si regga solo sulla forza dello stile. Si allontana dal romanticismo contenuto ne "La tentazione di Sant'Antonio" (romanzo d'esordio dato alle fiamme dallo stesso scrittore), decide di frenare l'accumulazione, come fosse un harem nella testa, di immagini. Decide di dedicarsi ad una storia realista: scrive Madame Bovary. Trae le linee essenziali, per la biografia dei suoi protagonisti, da un fatto di cronaca: lo scandalo dei coniugi Delamare. La stesura di questo romanzo diventa un'ossessione, lo stile lo tormenta, lo porta a concepire la scrittura come una punizione, il trovarsi continuamente umiliato. Eppure, per Flaubert, l'arte è l'unica salvezza nella visione nichilista del mondo che condivide con suo padre. Al tempo stesso, quest'arte, è per i pochi che possono comprenderla e realizzarla, perché è innanzitutto un lavoro intellettuale. Ed è proprio il concepire la prosa come poesia che lo porta a lavorare incessantemente sulla scrittura, a ricercare la musicalità del verso, declamare davanti alla Senna i versi della Bovary. Si allontana dal giudicare i suoi personaggi, eppure questo giudizio emerge prepotentemente dallo stile. Ed è così che Emma e Charles ci sembrano ridicoli, inetti, rozzi, ed è così che ci abbandoniamo al riso mentre leggiamo quest'opera intrisa di sarcasmo e cinismo. Attraverso il discorso indiretto libero, Flaubert unisce i pensieri gretti della Bovary al suo stile elaborato dando vita ad una voce unica, moderna. Emma, con il suo desiderio dell'effimero, con la sua perenne insoddisfazione, con la sua necessità di fuggire, è tutti noi. Ed è anche per questo che ci troviamo davanti ad un romanzo immortale.
Recensioni
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