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Anno edizione: 1999
Anno edizione: 2016
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Tralasciando le posizioni politiche è uno dei grandi libri per comprendere il pensiero di Marx ed Engels. Edizione maneggevole e molto gradevole esteticamente.
Il libro è un capolavoro! Ha una sua impronta politica,forte e decisa.Il Assolutamente da leggere per comprendere la rivalità borghesia-proletariato in quel periodo storico.Inoltre,vale la pena leggerlo qualunque sia il vostro pensiero politico(molto attuale).
Un pezzo di storia: da leggere qualunque sia il vostro credo politico.
Recensioni
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(scheda pubblicata per l'edizione del 1985)
scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1985, n. 9
L'editore Laterza ripubblica il "Manifesto" scritto da Marx ed Engels nel 1848 per la Lega dei comunisti, con l'apparato biobibliografico e la classica traduzione della Cantimori Mezzomonti. Viene aggiunta una nuova introduzione di Lucio Colletti. Colletti è stato fino a metà degli anni settanta uno degli interpreti più originali della teoria marxiana, fornendo contributi ormai classici (in particolare sulla teoria del valore e del feticismo) quali "Ideologia e società" e "Il marxismo ed Hegel"; egli è però successivamente divenuto uno dei critici più radicali di Marx. La ragione, efficacemente sintetizzata in questo scritto, consiste nel fatto che Marx inscriverebbe il proprio "programma di ricerca scientifico" di sapore "empiricistico", costituito dalla costruzione di una sociologia economico-storica, all'interno di una filosofia della storia di tipo hegeliano e di una visione del capitalismo come retto da contraddizioni dialettiche, incompatibili con lo statuto scientifico di una teoria. Si può osservare che tale conclusione è retta dall'assunzione metafisica di una unicità e generalità del metodo della scienza, indipendente dall'oggetto specifico, messa in discussione dallo stesso dibattito epistemologico più recente. Inoltre, Colletti in tal modo abbandona il tentativo di rendere compatibili le due dimensioni, scientifica e critica, proposto alla fine degli anni sessanta, consistente nel ritenere la "separazione" concepibile per il valore come categoria sociale non sensibile. Certo, se non si dà articolazione tra filosofia e scienza in Marx, si deve coerentemente, come ha fatto appunto Colletti, uscire dal marxismo: con la conseguenza però di impedirsi la spiegazione di determinazioni essenziali del capitalismo.
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