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Vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2004
Con questi sei racconti, nel 2003, ha fatto il suo esordio la penna precisa, veloce, pungente e originalissima di una delle migliori scrittrici italiane degli ultimi anni.
Un'aspirante «signora bene» appena maggiorenne trascorre il suo tempo in compagnia di un camorrista sognando di gestire una boutiique in franchising. Un trentacinquenne cocainomane vive con la mamma e organizza sgangheratissime campagne elettorali. Il progressismo «volteriano» di due genitori è costretto a naufragare davanti allo scetticismo della giovane figlia e alle convinzioni di comari, fattucchiere, bidelle. La Napoli raccontata da Valeria Parrella ha poco della città dolente, statica, incastrata nelle sabbie mobili di un meridione da cartolina. È al contrario un posto vivo, febbrile; un vero e proprio «generatore di storie» che contiene appartamenti di lusso e discariche a cielo aperto, terremoti e conseguenti gare di appalto, concorsi pubblici, centri sociali, concerti, miscugli etnici, storie d'amore.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questi racconti ti fanno sentire a Napoli, lo consiglio.
La Parrella ha il dono dell'ironia e qui e li' fa sorridere, un sorriso amaro o di gusto a seconda della situazione, cosa pregevole ovviamente. Tuttavia i racconti (a parte due pagine strepitose sui concorsoni pubblici all'italiana) sono in effetti abbastanza inutili.
L'autrice possiede indubbiamente uno stile di una qualità come è raro leggere; tuttavia la comprensione non è nè immediata nè scontata tanto che occorre spesso rileggere le frasi per capirne il significato. La Parrella di questi racconti la definirei un'autrice evasiva: tanto nel senso positivo - sfuggire a stili 'consueti' approdando ad uno stile come ho già detto molto interessante (che assomiglia ad una cosa personalissima quale l'atto di respirare) - quanto nel senso negativo circa la mancata (o relativamente mancata) comprensione del lettore...conclusione: un plauso allo stile, ma per me un romanzo o una raccolta di racconti è valida se è alla portata della comprensione di un ragazzo di sedici anni.
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