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Il fenomeno della «mucca pazza» costituisce uno dei più straordinari paradossi del nostro tempo. Uno dei più ricchi continenti della terra si vede minacciato nella base elementare della propria esistenza: l'alimentazione. Il cibo, la condizione primaria della vita, nelle società ricche dell'Occidente, è diventato a rischio, è fonte di allarme e di inquietudini. Ma il fenomeno della «mucca pazza» non è un episodio casuale, l'esito di una qualche frode alimentare. E' il risultato conseguente dell'evoluzione storica dell'agricoltura in età contemporanea, il culmine di un titanismo tecnologico che ha voluto asservire distruttivamente la natura alle ragioni del profitto. La storia stessa dell'agricoltura e della zootecnia in Europa nel corso dell’età contemporanea mette in luce i limiti invalicabili cui è giunta la produzione agricola chimica e degli allevamenti intensivi, mostrando al tempo stesso quali siano i possibili sviluppi di un'attività economica più salubre, in grado di realizzare un rapporto più ricco e saggio con gli equilibri ambientali. Costituisce infatti una vana e grave illusione l’idea che più rigorosi controlli possano garantire un'alimentazione più salubre e sicura. Il compito è ben più vasto. Si tratta di rimettere sui piedi un mondo che è stato interamente capovolto. Occorre bandire i veleni chimici dalle campagne, ridare agli animali d’allevamento una condizione di normalità biologica. Un obiettivo che impone a partiti e movimenti la scoperta di una nuova dimensione dell'interesse generale. Il tema della salute e quello connesso delle strategie alimentari, che saranno sempre più cruciali nelle scelte individuali e collettive di ciascuno di noi negli anni a venire, diventano così i nodi di una nuova e concreta consapevolezza ecologica.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il saggio è documentato, mi sembra. Gradevole a leggersi, fa la storia delle tecnologie che, nel campo agricolo dell'Europa soprattutto dei secoli XVIII e XIX, hanno prodotto molti e notevoli cambiamenti economici e sociali. Vi si trovano alcune curiosità che attengono al passato, e che non conoscevo. Il libro trovo sia un apporto alla riflessione sulle modalità di utilizzo delle risorse naturali, piegate talora a soddisfare esigenze da ripensare.
Saggio discreto, il problema è che convince solo a tratti... In ogni caso una buona lettura per prendere coscienza delle mistificazioni agricolo-scientifica.
Ottimo saggio storico sull'agricoltura europea e la sua evoluzione. Bevilacqua racconta in modo corposo e chiaro le radici del sistema agricolo europeo mettendo in luce l'innaturalità delle logiche che ne stanno alla base e spiegando come l'uomo abbia stravolto i canoni di convivenza con la natura e come tenda a spiegare questa innaturalità con ragioni apparentemente convincenti. L'uomo si ostina a sostituirsi alla natura credendo di "perfezionarla", con l'unico risultato di aggravare le cose. Non sono le mucche ad essere diventate "pazze", ma è l'agricoltura europea ad aver perso lucidità e ragione, ad aver confuso gli obiettivi, parteggiando più per i profitti che per la salute ed il benessere collettivo. I grandi scandali sanitari rappresentano il naturale epilogo di un andamento anomalo del settore agricolo. Consigliato a tutti, per capire meglio quale realtà folle stiamo vivendo e che cosa mangiamo.
Recensioni
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Il fenomeno della «mucca pazza» costituisce uno dei più straordinari paradossi del nostro tempo. Uno dei più ricchi continenti della terra si vede minacciato nella base elementare della propria esistenza: l'alimentazione. Il cibo, la condizione primaria della vita, nelle società ricche dell'Occidente, è diventato a rischio, è fonte di allarme e di inquietudini. Ma il fenomeno della «mucca pazza» non è un episodio casuale, l'esito di una qualche frode alimentare. E' il risultato conseguente dell'evoluzione storica dell'agricoltura in età contemporanea, il culmine di un titanismo tecnologico che ha voluto asservire distruttivamente la natura alle ragioni del profitto. La storia stessa dell'agricoltura e della zootecnia in Europa nel corso dell'età contemporanea mette in luce i limiti invalicabili cui è giunta la produzione agricola chimica e degli allevamenti intensivi, mostrando al tempo stesso quali siano i possibili sviluppi di un'attività economica più salubre, in grado di realizzare un rapporto più ricco e saggio con gli equilibri ambientali. Costituisce infatti una vana e grave illusione l'idea che più rigorosi controlli possano garantire un'alimentazione più salubre e sicura. Il compito è ben più vasto. Si tratta di rimettere sui piedi un mondo che è stato interamente capovolto. Occorre bandire i veleni chimici dalle campagne, ridare agli animali d'allevamento una condizione di normalità biologica. Un obiettivo che impone a partiti e movimenti la scoperta di una nuova dimensione dell'interesse generale.
Il tema della salute e quello connesso delle strategie alimentari, che saranno sempre più cruciali nelle scelte individuali e collettive di ciascuno di noi negli anni a venire, diventano così i nodi di una nuova e concreta consapevolezza ecologica.
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