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Pochi giorni prima di Pasqua Yoshua Na-Hozri entra a Gerusalemme insieme ai suoi discepoli. È l'anno sedicesimo del regno di Tiberio e il suo rappresentante in Palestina è Ponzio Pilato, ma Yoshua si proclama re dei Giudei e si scontra con i sacerdoti del Tempio della città. In questo romanzo, che non è facile commentare senza fare spoiler, si contrappongono due figure, Yoshua e Giuda di Queriot. Sono i simboli del Bene e del Male, che sono destinati a contrapporsi nei secoli che verranno. È un romanzo spiazzante, in cui la figura di Gesù è raccontata senza riferimenti alla propria spiritualità. È un uomo brusco, irascibile e in preda alle emozioni umane, ma è anche un uomo che sa leggere nella profondità dell'animo altrui e che non fugge davanti ai pericoli e alle prove del Padre, ma li affronta con coraggio e rassegnazione. Per quanto mi riguarda, il testo è promosso, seppur con qualche perplessità sul finale.
Un libro magnifico: una rilettura della figura di Gesù (e non solo) veramente interessante che fa riflettere nel profondo
Una breve rilettura di una delle storie più vecchie del mondo. Un progettto ambizioso, che vuole regalarci un ritratto inedito di personaggi che siamo convinti di conoscere come le nostre tasche. La trama si snoda su due piani temporali che si intersecano tra loro per mezzo del protagonista della storia, che in questo caso non è Gesù ma Giuda. Il risultato forse non l'ho trovato brillante come mi aspettavo (probabilmente perché questo tipo di narrazione su più piani temporali ed anche il soggetto scelto mi hanno riportato alla memoria un più celebre e più riuscito romanzo di Bulgakov), ma a conti fatti è una buon libro.
Recensioni
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