L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 6,00 €
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2017
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Tematica difficile: il suicidio. Una storia che parte con buone premesse, originale, ma a parer mio si sviluppa e si conclude in modo mediocre. Non penso di aver capito dove volesse andare a parare l'autrice e mi aspettavo qualcosa di più. I primi capitoli sono più coinvolgenti, il dolore e la perdita sono descritti davvero bene, ma la storia nel complesso mi sembra un po' campata per aria.
Il romanzo parla di una coppia newyorkese di italiani che affronta il lutto del figlio, morto suicida. La storia parte 5 anni dopo la vicenda, alla quale i genitori non riescono a trovare una motivazione. Una novità, portata alla luce dalla nuora che riordinando ha trovato una lettera risalente a diversi anni prima, rigetta tutti in un dolore antico ma allo stesso tempo nuovo. Il padre e la madre affrontano diversamente la vicenda e ci forniscono due punti di vista che però hanno in comune un dolore straziante, che a tratti la scrittrice riesce a trasmettere davvero bene, suscitando nel lettore un vero senso di disagio.
è un libro duro e difficile, anche per la lentezza che forse vuol ricalcare la difficoltà di uscire da certi labirinti sentimentali. è comunque un bel libro che sei contento di aver letto, alla fine, scritto benissimo, con un linguaggio sapiente.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
E se l’amore, o ogni affetto, fosse un gioco a somma zero? Sia data, come assunto iniziale, una condizione di scontro totale. Immaginatevi due giocatori in un ambiente non cooperativo dove al perseguimento di un egoistico momento di serenità di uno coincide l’infelicità dell’altro. Alla vittoria di x consegue necessariamente la sconfitta di y. Altri risultati non sono ammessi. Un risultato win-win sembra utopia in un tale scenario di desolante incomunicabilità. Antonioni e un certo smarrimento esistenziale da cinema in b/n dietro l’angolo.
Chiara Marchelli applica le regole della Teoria dei Giochi all’elaborazione di un lutto, consumato in un toccante kammerspiel inscenato tra le mura dell’appartamento di Michele e Larissa, una coppia di attempati accademici italiani a New York. Entrambi insegnanti universitari di Economia, si ritrovano avviluppati in uno di qui tipici dilemmi, al centro degli studi di Nash, il premio Nobel rappresentato da Russell Crowe in “A Beatiful Mind”.
Mirko, il figlio della coppia, è morto suicida cinque anni prima, lasciando ai due, oltre a un dolore insanabile, diverse strategie sull’elaborazione del lutto. Viscerale, urlato e “materno” il post-lutto di lui, più algido, interiorizzato e quietamente disperato quello di lei. Entrambi hanno trovato un equilibrio, un insieme di strategie rispetto al quale nessuno dei due ha interesse ad essere l'unico a cambiare. L’applicazione alla lettera dell’Equilibrio di Nash.
Un evento rischia di scardinare questo tacito compromesso. Una lettera viene trovata, per caso, da Caterina, la nuora rimasta in Italia. Il contenuto è allarmante. Al figlio era stato richiesto, pochi mesi prima del suicidio, il riconoscimento della paternità di un bambino nato da una relazione extra-coniugale. Mentre per Larissa si tratta di una possibile vendetta di un amante furente, Michele si aggrappa alla speranza di avere un nipote che possa riempire il vuoto lasciatogli dalla perdita del figlio. A lei invece quel vuoto piace così com’è. L’equilibrio sta per spezzarsi. Solo uno dei due può averla vinta.
Le “notti blu” è un romanzo di formidabile freschezza, nonostante l’impianto tradizionale e la tematica non proprio originale. A colpire è la capacità dell’autrice di auscultare e dissezionare alla perfezione un dramma che altri scrittori avrebbero rappresentato attraverso scene madri strappalacrime. Una sensibilità onesta e asciutta trapassa ogni singola riga del romanzo, dando vita a personaggi assolutamente reali e a dialoghi dal misurato pathos. Una vera sorpresa a cui ci auguriamo verrà data visibilità anche dopo la nomina al Premio Strega 2017.
Recensione di Matteo Rucco
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore