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Con ironia pungente e forza narrativa, Gončarov crea intorno al protagonista un'atmosfera ossessiva e a tratti morbosa che denuncia non solo l'arretratezza civile di una nazione ma soprattutto i conflitti interiori di ogni coscienza umana.
«Uno dei capolavori piú insinuanti della letteratura russa dell'Ottocento» – Giorgio Manganelli
Un provinciale idealista vive a Pietroburgo della rendita di una tenuta dimenticata, nella piú assoluta inerzia fisica e psichica. In una camera coperta di ragnatele e di libri ingialliti giace nella sua «normale posizione» su un emblematico divano, dormendo e sognando, stanco e insensibile ai rumori della vita. Specchio di un fatalismo storico, Oblomov è stato considerato dalla critica l'eroe immortale della pigrizia, prodotto di una generazione viziata e apatica, inerte e priva di volontà, che non ha saputo dedicarsi a quelle riforme di cui necessitava la società russa. Con ironia pungente e forza narrativa, Gončarov crea intorno al protagonista un'atmosfera ossessiva e a tratti morbosa che denuncia non solo l'arretratezza civile di una nazione ma soprattutto i conflitti interiori di ogni coscienza umana.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Stupendo! Ci sono poche parole per descrivere nel modo più corretto possibile questo capolavoro. Un libro pubblicato per la prima volta nel 1859, ma che rispecchia chiaramente le attitudini dei giorni moderni. Oblomov, il personaggio, è sinonimo di pigrizia, ma personalmente, nel corso della lettura, ho avuto modo di cogliere diversi suoi aspetti personali, che mi hanno permesso di trarre, alla fine del racconto, un'idea finale diversa da quella inizialmente ipotizzata.
Un romanzo sull'indolenza del giovane Oblomov, in cui ciascuno può rivedere parti di sé o di persone di sua conoscenza. Dopo la lettura lascia qualcosa dentro che riaffiora quando si ritrovano sfaccettature del protagonista nella vita quotidiana. Meraviglioso.
Ho sempre incontrato qualche difficoltà con gli scrittori russi, o, comunque faticato non poco a portare a termine alcuni romanzi. Tutta un'altra storia con Oblomov, praticamente l'unico romanzo di Goncarov insieme al decisamente inferiore "Una storia comune". Nato come critica alla classe dei ricchi latifondisti di cui lo stesso Oblomov fa parte finisce per farci amare questo personaggio, inetto nella vita, ma ricco di grande umanità. C'è anche dell'umorismo, quasi inglese, nel personaggio di Zachar, il servitore di Oblomov, che invece di servirlo lo tiranneggia. Indimenticabile.
Recensioni
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