L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'ombra del diavolo non è un film sull'Ira come 'Nothing Personal' oppure 'La moglie del soldato' e 'Nel nome del padre'. Malgrado l'ambientazione contemporanea e sapientemente sfumata, Pakula gioca semmai la carta del mito; della leggenda. Non conta il contesto, conta il conflitto, il nodo che unisce e separa il quasi-padre e il quasi-figlio. Non siamo insomma troppo lontani da 'Pat Garrett e Billy the Kid' fatte le debite differenze. Qua la Legge, la Rivolta, anche se Pakula e i suoi sceneggiatori forniscono solidi retroterra e articolati sub-plot ai loro 2 eroi. Perfino i personaggi femminili, per quanto convenzionali, risultano infatti ben tratteggiati e credibili. Quanto al match Pitt-Ford, il primo è bravo ma stravince il secondo, mai così spiegazzato e sofferente. A uscire davvero vittorioso dal film, pagato l'inevitabile tributo al genere, è comunque il vecchio Pakula. Guardate come filma New York City, guardate come uno scorcio inatteso, un'improvvisa variazione di ritmo, strappano alla città più sfruttata del mondo il suo respiro segreto. Un bel ritorno e un bel coraggio in tempi di kolossal rutilanti e vuoti. Nella virtuosistica fotografia di Gordon Willis, questo è un film di puro cinema. Forse i suoi limiti sono da rintracciare proprio nel copione a triplice firma, una di quelle sceneggiature dove i vari temi pur stimolanti non riescono a intonarsi e integrarsi in modo convincente. Harrison e Pitt (risapute le difficoltà di carattere tra le due star durante le riprese) hanno dato al film di Pakula un contributo efficace. Ford come poliziotto generoso, vulnerabile ma incapace di compromessi, gioca in casa. Però anche il biondo Brad se la cava con notevole stile, fornendo al suo personaggio di terrorista un impasto commovente di violenza e fragilità. Bellissimo.
SUL GRANDE BRAD PITT PRECEDENTEMETE HO FATTO UN COMMENTO SUL SUO FILM VI PRESENTO JOE BLACK.A MIO AVVISO E UNO DEI POCHISSIMI ATTORI CHE INCHIODE I GIOVANI E ADULTO PUPLICO DA 80 A 120 MINUTI DI PROEZIONE CINEMATOGRAFICO SU UNA POLTRONA DI CASA O CINEMA,SENZA FAR BATTERE CIGLIO. CIAO ALFRED
A me è piaciuto moltissimo. La scena iniziale contiene uno dei migliori scontri a fuoco della storia del cinema (tipo Il Mucchio Selvaggio). Le musiche sono ottime, la storia intrigante. Molto bravi Pitt e Ford, con una cameo di Treat Williams (un ottimo interprete, forse sottovalutato).
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore