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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2021
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«Ho dimenticato di chiederti una cosa: perché ti chiamano Volo?» Mi rispose con voce forte. Interrompo la citazione perché ho trovato la risposta a questa domanda davvero bellissima, soprattutto se associata al personaggio che la pronuncia, e quindi ritengo sia giusto non rivelarla nella recensione, nel caso in qualcuno si incuriosisca e scelga di leggerlo. Questo è in assoluto uno dei miei pezzi preferiti di questo libro davvero delizioso. La storia è narrata in prima persona, dal punto di vista fresco e curioso del protagonista, Luca. L'avventura che vive è molto realistica e i personaggi che lo accompagnano lungo le sue ricerche sull'isola di Ventotene sono caratterizzati benissimo a mio avviso. C'è Carmela, bambina ficcanaso che Luca non riesce più a scrollarsi di dosso; c'è il Volo, anziano enigmatico e radice storica dell'isola; il nonno, migliore compagno di vita. Il mistero legato al taccuino regalatogli proprio dal nonno si intreccia perfettamente con la vita di un qualsiasi adolescente alle prese con la prima cotta estiva, con i fastidi che prova di fronte a nuove amicizie invadenti e con la voglia di fare nuove esperienze. Sebbene il tutto sia narrato dal punto di vista del bambino, i temi trattati sono molto profondi: il legame tra bambini e anziani, l'importanza del tempo che i genitori dedicano ai figli, gli effetti dell'assenza di dialogo tra genitori e figli, il valore delle proprie radici familiari, la bellezza di amicizie nate per caso e del primo amore. Lo stile di scrittura è molto piacevole, la storia scorre a meraviglia e regala un finale per me inaspettato e meraviglioso. É un libro che consiglio sia a un adolescente sia a un adulto.
Recensioni
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