Proletkult
94° nella classifica Bestseller di IBS Libri Narrativa italiana - Di ambientazione storica

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Proletari di tutti i pianeti, unitevi! Il romanzo sui vent'anni che sconvolsero il mondo.
Mosca, 1927. Che le proprie storie si mescolino alla realtà fino al punto di prendere vita: non è questo il sogno segreto di ogni narratore? È ciò che accade ad Aleksandr Bogdanov, scrittore di fantascienza, ma anche rivoluzionario, scienziato e filosofo. Mentre fervono i preparativi per celebrare il decennale della Rivoluzione d'Ottobre e si avvicina la resa dei conti tra Stalin e i suoi oppositori, l'autore del celebre Stella Rossa riceve la visita di un personaggio che sembra uscito direttamente dalle pagine del suo romanzo. È l'occasione per ripercorrere le tappe di un'esistenza vissuta sull'orlo del baratro, tra insurrezioni, esilio e guerre, inseguendo lo spettro di un vecchio compagno perduto lungo la strada. Una ricerca che scuoterà a fondo le convinzioni di una vita.
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22/11/2020 12:45:13
Scritto bene, i Wu Ming restano dei maestri nell'arte del narrare, bella anche l'idea, purtroppo però si tratta di un antiromanzo, in cui l'azione è continuamente interrotta dalle riflessioni sulla rivoluzione bolscevica. Più un saggio che un romanzo.
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12/05/2020 10:26:59
𝘕𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘨𝘦𝘯𝘵𝘪𝘭𝘪, 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩é 𝘭𝘢 𝘵𝘦𝘴𝘵𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰. 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘵𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘴𝘪𝘦𝘮𝘦, 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘱𝘦𝘯𝘴𝘢𝘯𝘰 𝘢 𝘴𝘦 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘦, 𝘢𝘨𝘭𝘪 𝘢𝘭𝘵𝘳𝘪, 𝘢 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘪𝘳𝘤𝘰𝘯𝘥𝘢. 𝘚𝘪 𝘪𝘯𝘪𝘻𝘪𝘢, 𝘦 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘦𝘮𝘱𝘳𝘦 𝘰𝘴𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘪, 𝘥𝘪𝘧𝘧𝘪𝘤𝘰𝘭𝘵à 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘵𝘰𝘳𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘵𝘰, 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘰𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘪𝘭 𝘧𝘳𝘢𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘤𝘪𝘥𝘪𝘰. 𝘜𝘯𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢. 𝘊𝘦 𝘯𝘦 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘰. Meraviglioso viaggio tra storia, fantascienza, omaggio letterario.
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11/05/2020 07:55:51
Un'opera "senza infamia e senza lode", che sicuramente avrei maggiormente apprezzato se prima non avessi letto "Mosca 2042" di Vladimir Vojnovich, pubblicato ben prima di Proletkult. Sarà forse una mia impressione, ma leggere la discreta copia di un'altra Opera, che peraltro manca dei caratteri originali e di elementi degni di nota presenti invece nel volume cronologicamente antecedente, è un'esperienza che nessuno vorrebbe provare.
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03/03/2020 21:28:35
Primo libro che leggo del collettivo Wu Ming e ne sono rimasto piacevolmente sorpreso, un mix tra storia e fantascienza veramente ben riuscito. Assolutamente consigliato!
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25/09/2019 14:33:47
Pregevole intreccio tra storia, fantascienza e saggistica. Lettura stimolante, soprattutto per chi è interessato al periodo storico.
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19/09/2019 09:52:05
Ho assaporato questo libro dalla prima all'ultima pagina: interessante, importante, inaspettato.
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19/09/2019 08:38:07
Un libro fuori dagli schemi dove storia e ideologia si incrociano mostrando conflitti irrisolti. Il tutto con un tocco di fantascienza. All'inizio il racconto è un pò lento, ma poi prende ritmo ponendo il vero protagonista - Bogdanov - al centro dell'attenzione. La terza parte è la migliore e si vedono tutti i conflitti irrisolti di una ideologia che doveva cambiare il mondo, ma che si è persa nel processo. Realtà e immaginazione si alternano con continuità e spingono a riflettere. Sicuramente da leggere per la sua originalità.
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09/08/2019 21:33:29
Lentissimo, noioso. Si arriva con fatica al finale che risolleva in parte le sorti del libro.
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27/07/2019 06:21:41
Un modo diverso di interpretare il romanzo storico al quale Wu Ming ci ha ormai abituato e che personalmente mi cattura sempre più. Il confine molto labile tra verità e fantasia (in questo caso fantascienza) tiene vigile l'attenzione per non perdere i riferimenti storici che fanno da sfondo a tutto il romanzo. Ricco di riferimenti e personaggi storici che costringe a continui approfondimenti e piacevoli ripassi; i documenti storici rinvenuti dopo la pubblicazione del romanzo suggerirebbero una nuova stesura più ricca e aggiornata. Ho letto con interesse anche i "titoli di coda" trovati sulla rete, che avrei letto volentieri in appendice.
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14/07/2019 17:10:19
Noiosissimo
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Libri Senza Gloria - blog pop nerd
29/06/2019 07:35:52
Proletkult è un romanzo “perfettamente organizzato”. Anzitutto è diviso in tre parti da undici capitoli ciascuna (più un epilogo) per un totale di trentatre. Perché quest’organizzazione da soviet? La scrittura sempre romanzata dei Wu Ming gioca spostandosi fra due periodi differenti. Quali? Primo. Il decennio post-Rivoluzione Russa sotto Stalin, per l’esattezza quel 1927 anno di celebrazione per l’anniversario ma anche di scontri fra governo e opposizione. Secondo. Gli anni precedenti la Rivoluzione, quando un gruppo di marxisti tentava l’impossibile: ovvero preparava proprio la Rivoluzione d’Ottobre. Dopo la Rivoluzione, il collettivo marxista di cui sopra (come collettivo è Wu Ming) si sarebbe fatto chiamare Proletkult, ovvero Organizzazione Culturale-Educativa Proletaria. L’obiettivo di questo cantiere proletario era quello di slacciarsi dalla precedente tradizione borghese per formare una classe operaia consapevole. La scrittura dei Wu Ming fa quindi avanti e indietro nel tempo senza mai venire meno alla tipica analisi storica da saggio grazie alla quale abbiamo imparato ad amarli. Ed è grazie a questo avanti e indietro temporale che la politica reale si avvicina alla dimensione fantastica: i marxisti invecchiati riflettono su cosa più rimanga della giustizia sociale e del collettivismo che propugnavano. Riflettono su che cosa oggi sia reale e cos’altro sia debordato nella fantapolitica. Non da meno, anche la copertina gioca con il tempo, in quanto remake del manifesto propagandistico di Viktor Konstantinovič Votrin datato 1966. Tutto comincia con lei, Denni. Una ragazza che pare uscita da un’altra epoca. Usa contanti di un’altra valuta, purtroppo nessuno l’aveva messa al corrente che sui rubli è scomparsa la faccia di Pietro il Grande. Viaggia in cerca di uno scrittore che conosceva il padre, va per Leningrado e scopre che oggi si chiama San Pietroburgo...
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16/06/2019 20:38:14
Un libro che si lascia leggere molto facilmente, meno impegnativo dei precedenti del collettivo Wu Ming, ma ugualmente documentato in quanto a ricostruzione storica ed ideologica dello scenario. Personalmente, assieme a "L'Armata dei Sonnambuli", penso che sia il più godibile in quanto a personaggi e trama. Da non mancare, alla fine della lettura, i "titoli di coda" presenti sul sito dei Wu Ming e su quello dell'editore.
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04/06/2019 04:43:50
Libro che ho amato, e come non amare un libro che ti "costringe" a fare ricerca ed in questo i Wu Ming sono maestri
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24/05/2019 11:34:09
Agile, snello, molto a fuoco sul tema: l'ho preferito a L'armata dei sonnambuli, che ho trovato in molti passaggi dispersivo.
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24/04/2019 11:07:41
Seppur vero che la lettura e' a tratti lenta, in una trama che si potrebbe risolvere nella meta' del tempo, il vero piacere di immeregersi in un libro di Wu Ming e' il costante interrompersi per approfondire o verificare le note storiche legate al contesto. I dettagli del paesaggio, il passato dei personaggi storici, e il legarsi ad eventi realmente accaduti stimola la ricerca fuori dalle pagine del libro e lascia, in un certo senso, arricchiti.
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06/03/2019 19:56:36
Da grande amante del romanzo storico e di “Q”, avevo grandi aspettative per questo libro. In realtà l’ho trovato un po’ deludente, quindi il mio voto è più che altro un due stelline e mezzo. In realtà, questo libro è incredibilmente lento ed appassionarsi risulta veramente difficile nonostante le premesse interessanti. Infatti, adoro i libri ambientati nella Russia sovietica e che raccontano dell'ideologia e della cultura sovietica. Nonostante ciò, il libro aveva qualcosa di sbagliato nel ritmo e nello svolgimento che non mi ha permesso di capirlo fino in fondo.
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28/01/2019 15:18:33
Ancora una Rivoluzione, ancora disperazione e oblio, ma qui siamo alle prese con egressione, ingressione e degressione, il lessico di una nuova scienza, la Tectologia, e di una nuova filosofia, l’Empiriomonismo. L’impressione di questo nuovo capolavoro di Wu Ming è quello di avere a che fare con un testo concettoso, macchinoso, che tratta di fantascienza e politica, di fantapolitica in sostanza, di saggi che sembrano romanzi e di romanzi che rimandano ad altri romanzi e sullo sfondo una riflessione profonda, a tratti nostalgica, su ciò che avremmo potuto costruire a partire dalle belle idee di libertà, uguaglianza e giustizia sociale e quello che, invece, abbiamo creato. Forse è giunto il momento di fare i conti con il passato, di prendere in considerazione sei imbarazzanti antinomie intorno al socialismo reale, prendere atto che «Abbiamo tutto…e non abbiamo niente» e, infine, porsi una domanda che pesa come un macigno: perché abbiamo fallito? Tutto ciò che viene riportato su Alexandr Bogdanov, il protagonista del romanzo, è reale: scienziato, medico pioniere delle trasfusioni, filosofo, politico, economista, scrittore di fantascienza, ma soprattutto compagno di rapine di Stalin e fondatore del bolscevismo con Lenin. Poi qualcosa va storto, già con Lenin si presentano i dissidi, figuriamoci con Stalin, il gioco degli scacchi diventa una potente metafora della politica e così le pedine cominciano a cadere, fagocitate da un inesorabile meccanismo che mette in rilievo l’ironia della storia e tutti i mimetismi immaginabili, compresa la letteratura, all’infrangersi del sogno collettivistico.
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30/11/2018 20:22:13
La scrittura dei Wu Ming continua ad essere affascinante e accattivante. Questa volta gli autori portano il lettore ad immergersi nel mondo della rivoluzione russa. A dieci anni dalla rivoluzione, i personaggi delineati nel romanzo, cercano di muoversi lungo un percorso particolare e vicino alla fantascienza. Un mix di emozioni, suspense, complotti e con protagonisti ben definiti. Assolutamente consigliato!
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02/11/2018 22:37:31
L'argomento, ad un secolo di distanza, era difficile da affrontare con originalità. Gli autori ci sono riusciti perfettamente, seguendo a ritroso il percorso di un'idea da marziani, che nel '17 vide la sua imperfetta realizzazione sulla terra. Ottima l'idea di affidarsi, in questo viaggio euristico che ci insegna a guardare oltre gli stereotipi e le banalizzazioni storiche, a Bogdanov, "marxista marziano", già inviso a Plechanov e poi allo stesso Lenin.
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29/10/2018 16:50:19
Pur non condividendo l’ideologia ispiratrice, leggo da sempre i libri del collettivo perché ne apprezzo la profonda e articolata analiisi storica, la creazione di una convincente trama romanzata parallela, l’eleganza stilistica della narrazione. Questo libro non costituisce eccezione e si colloca a mio avviso tra i migliori della bibliografia
