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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2019
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Indice
Capitolo 1
Turno di notte
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
È un romanzo complesso, non solo per la mole di pagine, ma perché mi è stato un po' difficile comprendere e abituarmi al punto di vista e alla visione del mondo del "sol levante". Ci sono davvero delle differenze abissali, tra loro e noi occidentali: nei rapporti tra uomo e donna, nel rapporto di amicizia tra donne, nei rapporti verso lo "straniero", verso il sesso e verso il dovere. L'autrice riesce perfettamente a descrivere tutto questo labirintico e complicato universo: lo fa in modo asciutto, crudo, fin troppo diretto, senza vergogna né malizia. Sono rimasta impressionata da come ogni personaggio che compare, man mano che si legge il romanzo, questo riesca a trovare il proprio collocamento all'interno della trama, anche se all'inizio non riesci davvero a capire che ruolo possa avere: eppure la scrittrice riesce a dare abbastanza voce ed importanza, ad OGNI uomo e donna. Non ci sono personaggi positivi. Sono tutti vittime e carnefici nello stesso momento: solo leggendo fino alla fine si scoprirà chi riuscirà a salvarsi.
Il primo libro che lego di Kirino e già ne ho ordinati altri,talmente mi è piaciuto questo noir, forte a tratti quasi horror che descrive i personaggi (così particolari) le usanze,gli ambienti,la società japonese forse sconosciuta da noi,in una maniera eccezionale,fredda e schietta.Le casalinghe sono personalità forti,donne forti,che lavorano tanto e che si sacrificano per la famiglia.Lettura scorrevole che ti inchioda alla poltrona per continuare a leggere fino a concluderlo.Voto 5 stelle perchè non ci sono di più! CONSIGLIATISSIMO!
Masako, Yoshie, Yayoi , Kuniko sono donne ordinarie: lavorano part-time di notte in uno stabilimento di colazioni in scatola e cercano di condurre le proprie vite come meglio riescono. Sembrano donne come tante, ma quando Yayoi in un lampo di follia uccide il marito e Masako, Yoshie e Kuniko lo smembrano, ecco che la loro realtà cambia. La loro normalità subisce un arresto dando origine a un mutamento. Diventano esseri umani che desiderano, che pianificano, che ambiscono a una vita diversa, più appagante, più libera, più simile al loro essere celato fino a quel momento ingabbiato in una rete di doveri e convenzioni sociali. Ma cosa succederà alle quattro donne quando si scontreranno col lato oscuro della società giapponese, incarnato da Satake e da Jumonji? Questo romanzo è un noir d’eccezione, un thriller appassionante e coinvolgente, ma anche una storia che descrive quanto i legami che diamo per scontati come i più emblematici della vita, i più vincolanti, i più salvifici, a volte costituiscono soltanto un peso, un retaggio inutile e opprimente, un dovere frustrante e debilitante che la società addossa all’individuo per cristallizzarlo nel suo ruolo: di madre, di moglie, di figlia. Il titolo italiano è decisamente fuorviante per la comprensione di questo romanzo della Kirino che annovera ben più di quattro personaggi, inserendo voci narranti utili non solo per lo sviluppo della storia, ma anche per tessere un arazzo della società giapponese nelle sue varie accezioni. “Out” titolo originale del romanzo è emblematico: tutto ciò che è fuori da sé è alieno e alienante. Nel contempo i protagonisti desiderano essere fuori da se stessi, desiderano qualcos’altro che non sia ‘dentro’ di loro, dentro la quotidianità, la famiglia, il dovere, l’obbligo o dentro quelle convenzioni che si impongono sull’essere umano fino a schiacciarlo. Ma si può essere liberi senza sacrificare una parte di sé?
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Faticare fino a esaurire tutte le forze, per non pensare a nulla. Vivere all'opposto della sua famiglia. Ma tutto ciò non aveva fatto che aumentare la sua rabbia e la sua tristezza. Nessuno, né Yoshiki né Nobuki, avrebbe più potuto salvarla.
Forse proprio per questo aveva oltrepassato il confine, perché era talmente disperata che voleva solo un mondo diverso".
L'orrore che irrompe in una tranquilla quotidianità risulta ancora più sconvolgente: per questo il romanzo della giapponese Natsuo Kirino, Le quattro casalinghe di Tokyo trascina il lettore in un vortice di tensione, descrivendo crudamente una società sempre più egocentrica e disumanizzata.
Questo noir al femminile sembra voler dimostrare che le donne, apparentemente vittime predestinate della violenza, possono invece ribaltare i ruoli indossando con feroce disinvoltura i panni dell'aguzzino, se si tratta di perseguire i propri obiettivi. L'autrice Natsuo Kirino, cinquantenne, che ha già riscosso ampio successo con un precedente thriller, con Le quattro casalinghe di Tokio si è aggiudicata il Premio dell'Associazione giapponese degli autori di romanzi polizieschi, anche se l'etichetta del giallo è riduttiva per un libro che si presenta come un emblematico spaccato sociale.
Quattro operaie del turno di notte di una fabbrica giapponese di cibi pronti costituiscono una squadra affiatata, e si confidano le rispettive pene: la bella Yayoi ha saputo che il marito dilapida i risparmi al gioco, la più anziana Yoshie ha sulle spalle la suocera malata e due figlie ribelli e sfruttatrici, l'aggressiva e frivola Kuniko è vittima degli usurai, solo Masako, intelligente e coraggiosa ma discriminata in un precedente lavoro per colpa dei colleghi uomini, cova la sua insoddisfazione senza darlo a vedere, mostrandosi alle amiche come un solido punto di riferimento. Tutte sognano di cambiare la propria vita, ma il cambiamento sarà all'insegna del delitto: Yayoi in un raptus uccide il marito e le altre tre l'aiutano, con motivazioni diverse, a disfarsi del cadavere, dando inizio a una inarrestabile catena criminale che metterà in luce il lato più oscuro e perverso di ciascuna di loro. La parabola più devastante è quella compiuta da Masako, che ancora una volta dimostrerà la propria superiorità sugli uomini, battendoli anche nel business del crimine, ma rimanendo poi invischiata in un sadico gioco al massacro.
A cura di Wuz.it
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