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Se amate perdervi tra gli scaffali di una libreria, questo è il testo che fa per voi.
«Il messaggio è che, grazie ai libri, "la vita non è solo guerre e bucato", come scrive l’autore nei ringraziamenti finali, bensì qualcosa di imprevedibile, con un’emozione, un insegnamento e una possibile svolta dietro ogni pagina. Come i menestrelli che andavano di città in città declamando miti, cronache e fiabe di ogni epoca, non c’è da meravigliarsi se chi trascorre l’esistenza fra i libri abbia a sua volta delle storie da condividere» - Enrico Franceschini, Robison
«Brillante, eclettico e pieno di umanità» - The Times Literary Supplement
L'amore per i libri ha sempre superato ogni ostacolo, la passione per la lettura non si arresta nemmeno di fronte alle prove più ardue; basti pensare alle vicende dei volumi costretti alla clandestinità, come le opere di Solzenicyn fotocopiate in segreto negli uffici del Cremlino o le copie della Fattoria degli animali di George Orwell conservate in un nascondiglio a Berlino Est. Attraverso un caleidoscopio di citazioni, aneddoti e ritratti di personaggi indimenticabili, Martin Latham ci racconta la storia della nostra ossessione per i libri, in tutte le sue infinite sfumature. Dalla penombra di antiche grotte in Cina alle bancarelle di Parigi, da Brooklyn a Francoforte, ci conduce tra bibliofili folli, monaci medievali, rockstar, minatori, carpentieri e calzolai, uomini politici e generali - tutti accomunati dalla passione libresca. Ci invita a scoprire il fascino dei marginalia, le note a margine manoscritte che per secoli hanno fatto dannare i bibliotecari; o quegli album composti di citazioni ritagliate noti come commonplace books; o ancora i chapbooks, gli antenati dei moderni libri tascabili, ritenuti prodotti dozzinali eppure tanto amati da Blake, Dickens, Stevenson e Shakespeare. Ci parla dei comfort books, i «libri di consolazione», quelli che possiedono il potere di portarci in luoghi migliori, tanto che scovarne uno «è, come quando ci si innamora, un'esperienza indimenticabile». E ci ricorda che Napoleone portava sempre in battaglia la sua copia dei "Dolori del giovane Werther". Storia culturale, memoir autobiografico, zibaldone di curiosità, ma soprattutto sincera lettera d'amore al libro in quanto oggetto meraviglioso e immortale, questo volume fascinoso e divertente racconta la storia di un libraio particolare, di tanti lettori e di molti, moltissimi libri.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Il capitolo sulle librerie è eccezionale. L’autore spiega come è diventato libraio, racconta dei personaggi che sono transitati per la libreria dove lavorava. Il resto del libro non mi ha coinvolto, l’ho trovato un po’ prolisso.
I racconti del libraio Di questo libro si possono dire molte cose, ma secondo me potrei racchiudere la bellezza di questo volume in poche righe. Un libro per noi appassionati compratori compulsivi di libri Sfogliando queste pagine, non facciamo altro che pensare a quanto siamo fortunati oggi a poter leggere qualsiasi cosa come e quando vogliamo.ho scoperto moltissimi nozioni sul mondo dei libri che neanche conoscevo, mi sono commossa, ho riso e ho avuto modo di pensare molto a tutto quello che viene scritto in queste pagine. Adatto solo per chi ama il mondo dei libri e ne fa parte.
Martin Latham ci accompagna con il suo prezioso saggio denominato “I racconti del libraio” nel magico mondo dei libri e ci narra, attraverso i secoli, tutta la bellezza della letteratura. Edito recentemente da Rizzoli, l’autore, impiegato per oltre trentacinque anni alla libreria Waterstones di Canterbury, ci descrive, con sagacia, aneddoti, leggende e curiosità sul libro, oggetto “vivo” che intrattiene ormai da secoli il genere umano. Suddiviso in tredici capitoli, il saggio ci accompagna a Venezia, dove facciamo la conoscenza di Christine de Pizzan, prima dama a intraprendere la carriera di scrittrice con successo, a Parigi, dove scopriamo le peripezie dei proprietari delle bancarelle di libri lungo la Senna, a New York e in tanti altri luoghi ricchi di fascino. Pagina dopo pagina, l’autore ci fa conoscere i marginalia, i commonplace books, libri - raccoglitori di citazioni e i chapbooks, libretti bistrattati dagli accademici che furono però molto amati da Dickens e Shakespeare. Con uno stile scorrevole e ironico, Latham ci accompagna per oltre quattrocento pagine nel suo mondo, regalandoci così una preziosa e inestimabile lettera d’amore dedicata ai libri.
Recensioni
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