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La ragazza con la macchina da scrivere
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La ragazza con la macchina da scrivere - Desy Icardi - copertina
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ragazza con la macchina da scrivere

Descrizione


Dopo L’annusatrice di libri, sul senso dell’olfatto e la lettura, un romanzo appassionante sul tatto e la scrittura, un viaggio a ritroso nella vita di una donna sulle tracce dell’unico ricordo che valeva la pena di essere conservato.

Cosa ricordano le dita? Se la memoria scompare, possono gli oggetti aiutare a ritrovare i ricordi?

Sin da ragazza, Dalia ha lavorato come dattilografa, attraversando il ventesimo secolo sempre accompagnata dalla sua macchina da scrivere portatile, una Olivetti mp1 rossa. Negli anni Novanta, ormai anziana, la donna viene colpita da un ictus che, pur non rivelandosi letale, offusca parte della sua memoria. I ricordi di Dalia tuttavia non si sono dissolti, essi sopravvivono nella memoria tattile dei suoi polpastrelli, dai quali possono essere liberati solamente nel contatto con i tasti della Olivetti rossa. Attraverso la macchina da scrivere, Dalia ripercorre così la propria esistenza: gli amori, i dispiaceri e i mille espedienti attuati per sopravvivere, soprattutto durante gli anni della guerra, riemergono dal passato restituendole un’immagine di sé viva e sorprendente, la storia di una donna capace di superare decenni difficili procedendo sempre a testa alta con dignità e buonumore. Un unico, importante ricordo, però, le sfugge, ma Dalia è decisa a ritrovarlo seguendo gli indizi che il caso, o forse il destino, ha disseminato lungo il suo percorso. La narrazione alla ricerca del ricordo perduto si arricchisce pagina dopo pagina di sensazioni e immagini legate a curiosi oggetti vintage: la protagonista del libro ritroverà la memoria anche grazie a questo tipo di indizi, che appaiono ogni volta in luoghi inaspettati, in una specie di caccia al tesoro immaginaria, tra realtà e fantasia.
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Dettagli

2020
20 febbraio 2020
366 p., Brossura
9788893256773

Valutazioni e recensioni

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Lea
Recensioni: 5/5
Tocca il cuore

Libro che si legge con grande piacere. Alla fine mi sono emozionata e dispiaciuta di lasciare Dalia, l'avvocato Ferro e tutti i personaggi del libro. Ho già letto L'annusatrice di libri e leggerò anche gli altri.

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A
Recensioni: 5/5

Carinissimo

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Angela Gelosini
Recensioni: 4/5
La ricerca della memoria

📚Siamo ad Avigliana provincia di Torino, negli anni della seconda guerra mondiale, Dalia Bonaventura ha 17 anni e lavora nello studio del Rag. Bormio come dattilografa. Dopo che l'attività di famiglia legata alla produzione di cerini è fallita e la madre di Dalia se n'è andata, lei ha acquistato per corrispondenza una Olivetti MP1 rossa per aiutare il padre al loro mantenimento. Dalia ha 71anni, possiede un negozio di antiquariato pieno di oggetti di cui narra la storia ad ogni aquirente. È in un periodo in cui cerca di ricordare, ma nella sua memoria c'è "un vuoto" a causa di un "piccolo incidente" capitatole poche settimane prima. Mentre Dalia cerca disperatamente di ricordare, scopre che le sue mani posseggono la memoria tattile e narrano la sua storia battendo sulla sua cara macchina da scrivere ogni parola appartenuta al passato di ieri ma anche di tanti anni prima. Dalia è decisa a riprendere possesso della sua vita e dei suoi ricordi. Dopo l'Annusatrice di libri dove la protagonista,Amalia, leggeva i libri con l'olfatto, arriva Dalia che usando il tatto e la memoria racconta la sua storia. 🌟È un romanzo dalla storia semplice ( in cui ognuno di noi può identificarsi) la scrittura è interessante scorrevole e i dettagli lasciati sospesi convincono senza sforzi al proseguo della lettura per chiarire ogni cosa. Ho ritrovato con piacere la figura dell'avv. Ferro, amante appassionato quasi maniaco di libri di varia età e genere, un valore aggiunto per il romanzo. Questo libro è scritto con delicatezza e amore, direi quasi con rispetto: delle decisioni prese con l'istinto della gioventù, con l'affetto per i propri cari nonostante le costrizioni, della paura di vivere sotto i bombardamenti, della mancanza d'amore e della perdita della memoria e di tutte le conseguenze. Brava Desi Icardi questa volta punta su una Dalia fragile-forte e coraggiosa e per me ha fatto centro. 👏👏👏

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Voce della critica

Dalia Buonaventura ha diciassette anni e fa la dattilografa. Siamo alle soglie della seconda guerra mondiale, Avigliana, un piccolo borgo vicino a Torino dove si svolge la vita indaffarata della ragazza, una famiglia un tempo alto borghese alle spalle ma oggi indebitata tanto da costringerla a lavorare, l’amica ebrea pronta a scappare dopo le leggi razziali, un’esistenza di paese fatta di personaggi mediocri, finché non arriva uno scrittore misterioso, e tutto cambia. Così La ragazza con la macchina da scrivere (366 pagine, 15 euro), secondo romanzo di Desy Icardi per Fazi editore, si prepara a narrare una storia che avrà il suo culmine con i bombardamenti sulla città di Torino, l’Italia entrata in guerra e una vita da ricalcolare nello scontro con una realtà dura e inattesa.

Si entra da due porte dentro questa storia di Desy Icardi che gioca con il romanzo di appendice e ne mette in scena la stessa realizzazione. Conosciamo Dalia ragazzina, ad Avigliana, il paese già stretto nella morsa del fascismo, seppure alleggerito dalla vita routinaria provinciale. La sua vita si muove tra il padre, autoritario e pieno di sé, l’ufficio del ragionier Borio, dove Dalia lavora come dattilografa, e i tanti personaggi presso i quali si reca, pedalando sulla sua Bianchi, per svolgere i lavori sotto dettatura.

Ma conosciamo anche, insieme, una Dalia settantenne, reduce da un ictus che le ha parzialmente cancellato la memoria. Siamo nel 1994, tra gli anni Quaranta e l’oggi della Dalia commerciante in un negozio di anticaglie dalle storie curiose è trascorsa una vita intera: la protagonista la ripercorre, o almeno cerca di farlo, ma le manca un passaggio logico che ne inceppa il corso naturale e che la fa scontrare con dettagli impensati che, in modo quasi soprannaturale, le bussano alla porta per svegliare la memoria.

Sopita e cancellata dal malore, la memoria stenta a tornare, balugina, e lo fa attraverso un senso tutto particolare: il tatto. È nel febbrile rapporto con i tasti della sua fedele Olivetti MP1 rossa portatile che Dalia scopre quella che chiama la memoria dei tasti. Le dita vanno da sé: come facevano ripercorrendo gli esercizi di dattilografia durante i bombardamenti su Torino, nel 1940, così sono animate ora, con una Dalia anziana allo scrittoio, nel ripercorrere i solchi di una storia già tracciata. È la storia della stessa Dalia, una sorta di biografia inaugurata proprio per fissare la memoria labile.

È come se i ricordi, non più recuperabili secondo la prassi consueta, nella testa, si fossero mantenuti vivi proprio tra le dita e i tasti, dove si agitano per raccontarsi, per riprendersi lettere e parole, e tornare vivi. Così ripercorriamo, tra i fogli dattilografati, nel rimpiattino dei capitoli che si alternano tra ieri e oggi, la storia di Dalia ragazzina tra lavori, amicizie, amori e delusioni. L’Olivetti portatile sempre presente, casa dopo casa, rifugio e unica fedele compagna di vita. Perché gli oggetti, in questa storia, sono storie che forniscono indizi a volte determinanti, e Dalia imparerà a capirlo.

Nel gioco di rimandi tra testi, storie e scritture, i lettori di Desy Icardi ritroveranno un accenno esplicito al primo romanzo dell’autrice, L’annusatrice di libri. Un’altra storia di sensi, ma se per Dalia è centrale il tatto, in quel primo romanzo fondamentale era il naso, con un fiuto speciale per i libri che tra le pagine de La ragazza con la macchina da scrivere ritorna nella bonaria figura dell’avvocato Ferro. Un baluardo sicuro, benefattore e amante dei libri, che distribuisce come farmaci, calibrati su ogni lettore, su ogni esigenza. Personaggio vivo e risolutore, l’avvocato è l’aiutante perfetto per la giovane Dalia, il riparo sicuro, e non solo in senso metaforico ma reale. Difficile non farsi colpire dalle scene che, durante i bombardamenti sulla città di Torino, lo vedono insieme ai suoi ospiti e amici correre giù nella cantina foderata di libri, tra i quali nascondersi per aver salva la vita. Le storie, in fondo – Dalia lo scoprirà sulla propria pelle – fanno proprio questo: salvano, a volte persino da se stessi, parola di Daniel Pennac.

Recensione di Alessandra Chiappori

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Conosci l'autore

Desy Icardi

Nata a Torino, Desy Icardi si è laureata in "teatro d'animazione" al DAMS di Torino nel 2004 e nel 2006 ha iniziato a lavorare in teatro in qualità di autrice e regista. Inoltre, opera come formatrice aziendale, scrittrice, cabarettista e copywriter. Con Fazi Editore ha pubblicato L’annusatrice di libri (2019), finalista all’European Union prize for literature, La ragazza con la macchina da scrivere (2020) e La biblioteca dei sussurri (2021).

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