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Anno edizione: 2014
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L'interpretazione della vicenda bellica italiana in Libia come una delle "cause scatenanti" della prima guerra mondiale era gia' stata considerata da Chris Clark nel suo ponderoro e valido saggio "I sonnambuli", quindi non c'e' da stupirsi se viene ripresa anche da un autorevole storico italiano come Franco Cardini. Questa e' quindi una lettura interessante anche per chi, come nel mio caso, non ritiene la Libia come unica causa scatenante il confliyyo mondiale ne pensa che tale conflitto avrebbe potuto essere evitato a lungo in ogni caso.
L'idea che la causa della I Guerra mondiale sia l'aggressione italiana alla Turchia per impadronirsi di uno "scatolone di sabbia" (sabbia intrisa di petrolio, peraltro, ma questo si saprà solo nel secondo dopoguerra)è seducente e ci avevo pensato: le difficoltà della Turchia in Libia incoraggiano la Serbia e altri Stati a muovere guerra all'Impero Ottomano, in effetti, e dopo la vittoria, visto che l'appetito vien mangiando, perché non impadronirsi della Bosnia? Peccato che ad impadronirsi della Bosnia, di proprietà nominale della Turchia, ci avesse già pensato l'Austria-Ungheria nel 1908, in violazione dei trattati internazionali. Perciò ho scartato l'ipotesi, che viene ora riproposta in questo libro. A suo tempo, ho letto i giornali del 1908: il colpo di mano di Francesco Giuseppe fu vissuto anche dall'Italia come un affronto, perché un trattato che avevamo con l'Austria prevedeva un equo compenso in caso di espansione austriaca nei Balcani e Francesco Giuseppe decise che l'equo compenso consisteva in un bel nulla. Scrisse il quotidiano conservatore "L'Ordine", dell'adriatica Ancona: "Cosa valgono i trattati, dopo la prova di forza austriaca ? E di ciò prendano nota gli antimilitaristi." L'irritazione dell'Italia era tale che il capo dell'esercito austriaco, Conrad, voleva invadere l'Italia nel dicembre 1908, approfittando vigliaccamente del disastroso terremoto di Messina. Quanto ai Russi, erano furibondi, anche perché gli austriaci avevano fatto loro delle promesse che non avevano mantenuto, e lo Zar si incontrò per la prima volta con Vittorio Emanuele III. La Triplice Alleanza era sostanzialmente morta e, del resto, l'Italia aveva categoricamente escluso che essa fosse diretta contro l'Inghilterra, e questo fin dal 1882. Dire che l'Italia abbia provocato la prima guerra mondiale con la guerra di Libia è quindi ben poco convincente.
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