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Anno edizione: 1980
Anno edizione: 2015
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«Chiunque abbia letto qualche pagina di Nietzsche si è sentito scandagliare in profondità, si è sentito provocato a dare il proprio assenso su una questione scottante: alcuni non perdonano questa invadenza, altri rimuovono l’impressione, altri reagiscono con ardente partecipazione»: così scriveva Giorgio Colli nel presentare quella edizione critica di Nietzsche, da lui approntata insieme a Mazzino Montinari, che ha permesso di leggere migliaia di pagine inedite e di svelare una volta per tutte le falsificazioni subite da quei testi. Colli si è esposto per tutta la sua vita allo «scandaglio» nietzscheano: nel suo paesaggio del pensiero gli ultimi, fra i pochi, che avevano risposto alla sfida dei sapienti della Grecia arcaica erano Schopenhauer e Nietzsche. In questi scritti lo vediamo seguire fin nei più minuti segmenti la frastagliata sequenza delle opere di Nietzsche, soppesarle ogni volta in ciò che di inaudito introducevano così come nei ripiegamenti che testimoniavano, accompagnarle tra euforie e depressioni, azzardi teoretici e furie immoralistiche, scorribande letterarie e squarci di vaticinio. Parla qui un’assoluta intimità con quel pensiero – e insieme la distanza che permette di giudicarne i passaggi dal punto di osservazione di un altro pensiero: quello di Colli stesso, che è destinato a stagliarsi sempre più nettamente nella sua solitaria grandezza. E proprio in questa compresenza, nel commentatore, di «ardente partecipazione» e del «pathos della distanza» riconosciamo un tratto profondamente congeniale all’autore commentato. In tutta la sterminata bibliografia nietzscheana sarebbe difficile trovare una serie di scritti che costituiscano una migliore ‘introduzione’ a Nietzsche.
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Giorgio Colli e il suo allievo Mazzino Montinari hanno l'enorme merito di aver curato la traduzione in italiano e la pubblicazione nel nostro Paese dell' opera omnia di Friedrich Nietzsche, cui dedicarono gran parte delle rispettive esistenze. Questo volumetto raccoglie le prefazioni di Colli alle singole opere del filosofo tedesco da lui curate nel corso di tanti anni di lavoro, e può quindi essere letto con attenzione da ogni appassionato dell'Autore, ma anche, seppur con qualche fatica in più, da chi volesse un primo contatto con Nietzsche affidandosi alla mediazione di un esperto di grande valore. A titolo puramente esemplificativo, dal momento che ognuno dei brevi saggi merita una lettura, riporto un paio di passaggi che ho apprezzato per lo stile e per la capacità esplicativa. "Questo libro sembra sorgere perciò dalla sfera delle espressioni primitive, ed è arduo classificarlo come opera filosofica. Una filosofia è di regola una manipolazione di concetti, i quali esprimono oggetti sensibili, mentre qui immagini e concetti non esprimono né concetti né cose concrete, sono simboli di qualcosa che non ha volto, sono espressioni nascenti." (p. 111, riferito a "Così parlo Zarathustra") "Alla fine, sazio di parole, di gusci vuoti, senza compagni, per trovare la vita deve tirarla fuori da se stesso. Qui, di fronte a questo materiale postumo, nell'ultimo anno in cui Nietzsche pensa e scrive, è come se noi penetrassimo nel laboratorio in cui egli va sperimentando tecniche nuove. (...) In questa desolazione, in cui tutti gli strumenti e gli oggetti astratti da lui manipolati gli sembrano consunti, inutilizzabili, solo rivolgendosi alla propria persona trova qualcosa di palpitante." (pp. 182-183, riferito ai frammenti postumi degli anni 1888-1889) "Per via della mancanza di quiete, la nostra civiltà sfocia in una nuova barbarie." (Nietzsche) Friedrich W. Nietzsche, ovvero "la gioia di filosofare con il martello" (Roecken 1844 - Weimar 1900).
Attenzione! Questo libro non comprende saggi di Giorgio Colli su Nietzsche, ma raccoglie tutte le prefazioni da lui redatte per le opere di Nietzsche pubblicate singolarmente da Adelphi. Quindi per chi già disponga delle opere nietzscheane nell'edizione Adelphi (che è poi in Italia la migliore) questo libro sarebbe una spesa inutile. In caso contrario questo testo si rivela essenziale: sono "introduzioni" molto profonde e molto "sentite" (benché non possano costituire "una introduzione" a tutto Nietzsche), e non sorprende: Colli è stato in Europa uno dei filosofi più fedeli a Nietzsche, se non il più fedele.
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