Serotonina
- EAN: 9788893447393

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Libro dell'anno 2019 per «La Lettura» - 2° classificato
Segnalato dalla Rivista Studio tra le 10 migliori letture dell'anno 2019: «L’importanza di 'Serotonina' risiede anche in quello che potrebbe simboleggiare nella sua carriera. Cos’altro potrà mai scrivere dopo un’opera così sfinita, completa e finale?»
A quattro anni dal successo di Sottomissione, l'uscita più attesa della stagione.
Serotonina è il capolavoro di Michel Houellebecq: serrato, lirico, a tratti umoristico, crudele, chirurgico, profetico. Romanzo d'amore, politico, esistenziale e, soprattutto, radiografia del futuro prossimo che incombe sulle nostre vite.«Ancora una volta Houellebecq anticipa la realtà» - Paolo di Paolo, La Repubblica
«Houellebecq sta sempre dalla parte opposta, sbagliata e ingiusta, scorretta, odiosa. Eppure coglie un aspetto della realtà invisibile agli occhi del conformismo prigioniero del perbenismo» - Pierluigi Battista, Corriere della Sera
«Seratonina è l'ennesimo capitolo di un'opera necessaria per capire dove va il mondo» - Alessandro Gnocchi, Il Giornale
Florent-Claude Labrouste è un quarantaseienne funzionario del ministero dell'Agricoltura, vive una relazione oramai al tramonto con una torbida donna giapponese, più giovane di lui, con la quale condivide un appartamento in un anonimo grattacielo alla periferia di Parigi. L'incalzante depressione induce Florent-Claude all'assunzione in dosi sempre più intense di Captorix, grazie al quale affronta la vita, un amore perduto che vorrebbe ritrovare, la crisi della industria agricola francese che non resiste alla globalizzazione, la deriva della classe media. Una vitalità rinnovata ogni volta grazie al Captorix, che chiede tuttavia un sacrificio, uno solo, che pochi uomini sarebbero disposti ad accettare.

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23/12/2020 16:27:13
Come in altri suoi libri ritroviamo un Michel Houellebecq nuovamente "profetico". Forse meno geniale dei libri precedenti come L'impossibilità di un'isola, ma attuale e molto forte.
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16/12/2020 13:09:38
come al solito una lettura straniante, lacerante, dolorosa, comica, ma necessaria. capisco anche chi rifugge dai personaggi di houllebecq e dalle situazioni descritte, dall'amarezza delle sue conclusioni. c'è gente che prima ancora di essere un lettore medio, è un essere umano che deve sentirsi rassicurato e il fatalismo spietato dell'autore viene ovviamente mal digerito da una utenza non pronta. per me bellissimo, ma da leggere quando si sta bene.
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30/09/2020 19:30:08
Qualcuno ha detto che “o lo si ama, o lo si odia”. Tra le due opzioni, protendo per la seconda. Stile a tratti sciatto, sicuramente molto volgare. Ne ho lette duecento pagine, sperando che accadesse qualcosa che potesse dare una svolta alla storia, ma nulla. Racconto ripetitivo che sicuramente narra di un’insofferenza del protagonista pienamente ascrivile al mondo contemporaneo, ma profondamente inconsistente.
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17/05/2020 19:44:59
Disturbante, nei suoi aspetti profetici. La morte di una civiltà avviene senza pericoli né drammi, poco spargimento di sangue, e quasi senza seccature. Una civiltà muore per disgusto di sé.
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17/05/2020 15:36:28
Conseguiti i suoi migliori esiti letterari col secondo romanzo (Le particelle elementari), Houellebecq sembrerebbe, da allora, aver intrapreso una parabola che, nonostante gli scarti minimi, continua a puntare verso il basso più che verso l’alto. E proprio il costante, non casuale aggancio all’attualità nelle ultime prove (qui come in Sottomissione), questo essere sempre “sul pezzo”, mi pare il segnale meno incoraggiante, come se la disponibilità a farsi puntuale cronista del presente dovesse preservare l’autore dal rischio di ripetere stancamente se stesso, avvitandosi in una ormai consolidata maniera pessimistico-depressiva. Vale comunque un’attenta lettura.
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12/05/2020 16:03:56
Per carità...! Ho comprato questo libro perché incuriosita dalla pubblicità che ha avuto e dal titolo. Trama tutto sommato interessante per la contemporaneità delle questioni trattate ma non ho apprezzato il modo di narrare dello scrittore: l'ho trovato sessista e a tratti gratuitamente volgare.
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12/05/2020 12:44:50
Romanzo graffiante in cui Houellebecq racconta la piccola ma grande tragedia di un comunissimo uomo di mezza età in Francia. Attraverso i ricordi e la vita del protagonista ci si accorge che ormai l’Occidente è spacciato, condannato all’infelicità.
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12/05/2020 07:32:55
Un romanzo angosciante e seducente. Una scrittura essenziale, cinica e sarcastica. La storia lineare di un vuoto esistenziale. Un vuoto che è dell'individuo e allo stesso tempo della società tutta, una società in cui sembra non aver più senso combattere. Forte, intenso, complicato.
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11/05/2020 16:32:52
Mi sono avvicinata a questo libro da profana, senza conoscere minimamente le controversie legate al personaggio Houellebecq e allo stile e ai temi provocatori dei suoi libri. E non posso certo dire che sia stata una lettura piacevole, nonostante lo stile dinamico faciliti la lettura: a respingermi è stata la misoginia nei pensieri del protagonista e mi sono dovuta impegnare, ogni volta che una donna o le sue convinzioni sul sesso e l'amore saltavano fuori, per andare avanti. Complessivamente ho trovato quelle parti anche le meno interessanti, tendenti allo stereotipo e con personaggi femminili piatti, tanto da farmi venire il dubbio che il tema del sesso e dell'impotenza, su cui si insiste abbastanza da renderlo uno dei temi principali, avrebbe potuto essere meno centrale nella storia, che già soffre un po' di disgregazione per un eccesso di tematiche inserite. Mi sono parse molto più stimolanti le riflessioni che scaturiscono dal protagonista mentre si confronta con la propria imminente vecchiaia e le conseguenti solitudine, depressione e rimpianto che ne derivano; un senso di fallimento e di decadenza che lui nel pieno del suo egocentrismo vede rispecchiarsi nella società occidentale, forse non a torto.
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26/04/2020 15:07:25
Una scrittura graffiante, scabrosa, inquietante e, allo stesso tempo geniale. Vedasi la citazione di Baudelaire “quando il cuore ha ormai fatto la sua vendemmia / vivere è un male”. In Houellebecq, nulla appare mai scontato, eppure tra le varie pagine traspare l’illusione. L’aspettativa crescente da parte di chi legge, di un cambio di passo, un evento a cui Florent (il personaggio principale) possa riaffermarsi alla vita...ma non sempre ai tormenti interni della vita, corrisponde un lieto fine.
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21/04/2020 17:03:18
Nel 2015 aveva fatto scalpore l'uscita di “Sottomissione” ma Huellebecq fa discutere anche con la sua ultima fatica: Seratonina. È la storia di un uomo medio francese, con una vita appagante secondo gli “standard” imposti dalla nostra società (un po' di consumismo, un lavoro medio, un tetto sopra la testa, qualche soldo da parte e i canali sportivi alla TV) ma il protagonista, un certo Florent-Claude Labrouste, è profondamente infelice e superata la quarantina ha un esaurimento nervoso e comincia a rimpiangere le scelte “sbagliate” della sua gioventù. Decide quindi di mollare tutto e si mette in viaggio girovagando per la Francia, incontrando vecchie fidanzate e il suo unico vero amico. Sullo sfondo ci sono i problemi di depressione del protagonista “curati” a suon di pasticche, molto alcol e troppe. Si tratta di un romanzo che critica fortemente la nostra società; nel libro vengono affrontati molti temi tra cui l'eutanasia, il suicidio, i “diktat” dell'UE che annientano i margini di manovra dei contadini francesi (si parla di “quote latte” e di una protesta repressa dalla polizia che ha fatto una decina di morti). C'è anche spazio per disquisire sull'arredo urbano delle grandi città e la cementificazione eccessiva di alcuni quartieri senza dimenticare la depressione (cronica) di cui soffre parte della popolazione che è “curata” a suon di farmaci prescritti con leggerezza. È un libro che nella sua durezza ci fa riflettere: siamo felici? A 50 anni si può avere tutto ma essere lo stesso profondamente insoddisfatti? Possiamo ricominciare da capo? Domande a cui è difficile dare una risposta ma gli psicofarmaci sicuro bene non fanno.
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17/01/2020 15:33:58
Libro che mi hanno Regalato. Non male
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10/01/2020 12:21:13
Libro che divide. O si ama, o si odia.
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06/01/2020 21:08:36
Houellebecq ha perso mordente. Certo, la sua scrittura asciutta e dissacrante riesce ad evitare la noia, e tutto sommato si legge bene. Però non succede nulla. Ma veramente nulla, nonostante per tutto il tempo ci si attenda un qualcosa che sembra essere nell'aria. Evitabile, a meno che non si sia realmente suoi fan. Ed io lo sono.
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20/12/2019 11:13:08
È sempre lo stesso (d'altra parte perché cambiare, se hai la formula del successo?), espedientista, volgare e superficiale. Scrittura d'effetto ma in fondo mediocre.
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05/12/2019 08:32:38
Libro molto interessante e sfacciato, come tutti quelli di questo autore che si ama o si odia. Una lettura che sicuramente non ti lascerà indifferente e non ti annoierà. Consigliato a chi vuole provare a leggere qualcosa di diverso ma attuale.
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04/10/2019 20:09:31
Il libro sarebbe da 4 stelle ,buona trama ,spunti di riflessione interessanti, ma in certe occasioni trovo il linguaggio un po' troppo "spinto",per usare un eufemismo, non sono un bacchettone ma lo trovo a volte esagerato.
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25/09/2019 08:41:07
La lettura di Houellebecq è sempre spiazzante e disturbante: al di là del continuo e costante indugiare sul sesso, le storie dello scrittore francese costituiscono una veritiera rappresentazione delle nevrosi dell'uomo occidentale moderno, anche ripetutamente profetica per certi versi.
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24/09/2019 19:32:50
Il primo che leggo di quest'autore e non sarà l'ultimo. Nichilista, pessimista, disperatamente volgare, dietro la facciata di critica gratuita e violenta cela un ritratto senza peli sulla lingua di certe problematiche di oggi, di coppia come sociali. Non per tutti, può piacere o scandalizzare, ma non può lasciare indifferenti.
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20/09/2019 10:00:51
Un grande Houellebecq: o si ama o si odia! Libro molto ben riuscito, a mio modesto parere. La classica storia di decadenza nella vita di un cinquantenne francese depresso, realizzata magistralmente e con i soliti tratti distintivi dell'autore. Inutile parlare della crudezza di alcune scene o del personaggio cupo e a tratti odioso ma pur sempre umano, rappresentante medio della borghesia. La storia è narrata senza filtri, come è giusto che sia. Un libro consigliato a chi è alla ricerca di quel sudicio realismo a cui lo scrittore ci ha abituato nel corso degli anni.

È uno dei principali titoli dei primi mesi del 2019, bestseller annunciato fin dalle prime ore della sua pubblicazione (in Francia, dove è uscito con la tiratura record di 320 mila esemplari, ha venduto 160 mila copie in sole 15 ore): è Serotonina, il ottavo romanzo del controverso scrittore francese Michel Houellebecq, già da più parti definito il suo capolavoro. E Serotonina, in effetti, sembra avere tutte le carte in regola per conquistare il grande pubblico: tra sesso, crisi esistenziale, amore e una lucida rappresentazione della Francia di oggi, prende forma un romanzo articolato, spesso provocatorio, dominato dalla voce potente del suo narratore, il quarantenne Florent-Claude Labrouste.
Agronomo (come l’autore), Florent-Claude, è un uomo sconfitto, che, come molti degli antieroi protagonisti dei romanzi di Houellebecq, trascina la sua vita tra depressione e misantropia. Ossessionato dal sesso, è tuttavia incapace di trovare alcuna soddisfazione nei rapporti d’amore. Intrappolato in una relazione tossica-e ormai in fase terminale - con una giovane giapponese dalle abitudini e gusti alquanto libertini, decide di darsi alla fuga, di abbandonare la sua casa e Parigi, ma non prima di aver trovato il brillante modo di tenere sotto controllo una depressione sempre più incalzante. È il Captorix, una piccola compressa bianca, ovale, divisibile, stimolo alla produzione di quella serotonina che dà il titolo al libro.
La fuga porta Florent in Normandia, alla ricerca dei tempi e di un amore perduto e dell’amico di una vita, Aymeric, allevatore di mucche di antica stirpe nobiliare, messo in crisi dalle quote latte, e al centro di uno degli episodi più drammatici del romanzo. Un episodio brutale e di forte impatto che, evocando da vicino gli scontri dei gilet gialli, ha spinto ancora una volta molti critici a esaltare la capacità di Houellebecq di leggere la nostra realtà e configurare con estrema e spiazzante precisione le violente distorsioni del nostro immediato futuro.
Dolorosa rievocazione del passato del protagonista, Serotonina assume la forma di una corposa autoanalisi e travagliata confessione, che in alcuni punti sembra trasformarsi in un inarrestabile flusso di coscienza. Sofferenza, rancore e ossessioni di Florent si esprimono in una scrittura densa, tormentata, complessa nel suo articolarsi in lunghi periodi, eppure, rispetto ai precedenti romanzi dell’autore, si avverte il tentativo di avvicinarsi a un gusto e ad abitudini di lettura meno elitari. La componente à la Céline (o, come Houellebecq stesso preferirebbe, à la Camus) della sua scrittura appare più debole: siamo lontani dalle pagine di Estensione del dominio della lotta, il suo romanzo d’esordio, e da Particelle elementari, eppure Serotonina riesce ancora a sorprenderci.
La potenza trascinante della voce narrante, il racconto abilmente articolato tra passato e presente hanno la forza di sostenerci nella lettura, di spingerci ad andare oltre l’insistenza fastidiosa su alcuni temi (tra misoginia e perversioni sessali), avidi di sapere dove ci porterà la navigazione sul fiume turbolento delle pagine del romanzo.
Controverso, serrato, colto, spesso crudele e tuttavia ironico, Serotonina è un romanzo sfaccettato come la realtà, un romanzo che ambisce alla totalità, un romanzo profondamente umano.
Recensione di Francesca Barbalace
