L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (1)
Un magistrale quadro della storia recente del Centroamerica che, dipingendo poche vite in uno spazio di tempo contratto e denso, basta a distillare l'orrore di San Salvador nel 1980, quando la guerra civile cominciava.
«Ogni pagina risuona di paura, e così chi legge. L'America Latina è questa» – Roberto Bolaño
Qui la morte in faccia ce l'abbiamo tutti.
È mattino quando Albertico e Brita spariscono. La prima che se ne accorge è María Elena, l'anziana domestica che arrivando a casa loro la trova vuota; ed è lei che per dare una mano alla famiglia deve chiedere aiuto a un uomo che appartiene al suo passato: El Vikingo, un ex lottatore, ora poliziotto al servizio del regime salvadoregno. Spera di ottenere da lui informazioni sulla sorte della coppia, ma il tentativo la sprofonda in prima persona, lei, vecchia serva con le vesciche ai piedi, nel gorgo della guerriglia che infiamma le strade del Paese, tra studenti mascherati e barricate, e gente uscita per vendere un cesto di verdura e colpita a morte da un proiettile. Romanzo duro sorretto da una lingua asciutta e vigorosa che assalta il lettore di continuo, «La serva e il lottatore» è una ripida discesa, senza riparo, in un paesaggio dolorosamente assolato e buio fatto di appetiti rivoluzionari e ferite insanabili.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro divorato in pochi giorni, difficile staccarsene! Mi ha riportato a quelle atmosfere del centro-sud America, di disordini, di instabilità politica, di insicurezza. Di persone per bene che si trovano a vivere in tempi bui… Il “lottatore” è il Vikingo, un poliziotto che in gioventù era un lottatore, ed ora è anziano, malato, si rende conto che i suoi capi non lo vogliono più mandare in missione e che i suoi colleghi lo considerano spacciato. La “serva” arriva dopo i primi capitoli, ed è Marìa Elena, una donna sui sessanta che ha lavorato per tutta la vita come serva di una famiglia importante, all’opposizione però. E' un dramma che si consuma nel giro di pochi giorni, nell'incrocio delle vite del Vikingo, della serva, della figlia Belka, e del nipote Joselito, studente universitario che si è unito a gruppi di dissidenti. Assistiamo a numerosi disordini nelle vie della città, a repressioni da parte della polizia, che non rispetta più nemmeno i medici e gli ospedali, e a scontri anche mortali. Il destino è crudele, in questa storia, ma l’autore ci lascia facendocelo solo intuire. Non si sa se i protagonisti saranno mai consapevoli del dramma in cui si trovano. La storia è semplice ma la tensione che si crea, presagendo il dramma, è alta e tiene avvinti…
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Horacio Castellanos Moya, dal Salvador pagine che risuonano di paura
di Raul Schenardi
La serva e il lottatore, di Horacio Castellanos Moya appartiene a un gruppo di quattro romanzi – l’autore non ama la definizione di “saga” –, pubblicati fra il 2004 e il 2011, che ruotano intorno all’epopea della famiglia Aragón e inquadrano alcuni momenti cruciali della storia di El Salvador, come la sollevazione popolare contro il regime del dittatore Maximiliano Hernández Martínez del 1944 o la breve e cruenta guerra con l’Honduras del 1969. La trama si sviluppa nel giro di pochi giorni del 1980, alla vigilia dell’assassinio dell’arcivescovo Óscar Romero e dello scoppio della guerra civile che insanguinerà il paese fino al 1992, con oltre 80.000 vittime, opponendo i guerriglieri del Frente Farabundo Martí para la Liberación Nacional (Fmnl) a una serie di governi guidati da militari con l’attivo sostegno di Ronald Reagan e degli Stati Uniti. Divennero tristemente famosi gli squadroni della morte, che fecero scomparire migliaia di militanti di sinistra, e proprio un ex membro di questi gruppi paramilitari, Robocop, è il protagonista dell’unico romanzo di Castellanos Moya tradotto finora in Italia, L’uomo arma (La Nuova Frontiera, 2006): dopo la smobilitazione, diventa un delinquente comune. E non si è trattato di “casi isolati”: basti pensare che la Mara Salvatrucha – una delle bande più numerose, ramificate e crudeli della delinquenza organizzata che infesta il Centroamerica, alcuni Stati occidentali degli Usa e il Canada – è nata a Los Angeles proprio da espatriati salvadoregni.
Protagonisti di La serva e il lottatore non sono più i membri della famiglia Aragón, salvo un nipote del vecchio Pericles, ma i due personaggi “minori” (non “marginali” bensì “popolari”, secondo una precisazione dell’autore) evocati nel titolo: una vecchia domestica e un poliziotto con un passato da wrestler. I due si erano conosciuti tempo prima, quando lavoravano per lo stesso padrone, lui come guardia del corpo. Allora El Vikingo le aveva fatto la corte senza successo, ma si reincontrano in circostanze drammatiche, quando María Elena si rivolge a lui per avere notizie sulla scomparsa del nipote dei loro ex datori di lavoro e poi assiste all’attentato di un commando di rivoluzionari che vorrebbero liquidare il poliziotto. La distanza che separa i due personaggi non potrebbe essere più grande. Lui, protagonista della prima parte del romanzo, è cinico, spietato e rancoroso, vive nel ricordo nostalgico del suo passato di lottatore, ma è soltanto uno squallido sicario che “lavora” nel Palazzo Nero, la camera di tortura della polizia, e ormai l’unica lotta che conduce è quella con un’ulcera devastante che gli provoca continui conati di vomito e gli dà un alito pestilenziale. Lei è tutta emozioni e sentimenti positivi verso il prossimo, animata da un autentico spirito comunitario, ingenua come può esserlo una donna di umili origini ed estremamente timorosa; ammira monsignor Romero, il “difensore dei poveri”, e nasconde come un segreto il nome dell’uomo che l’ha messa incinta. La seconda parte del romanzo, in cui la sua figura è centrale, smorza un po’ i colori tipici del noir – senza che venga meno la cappa di terrore – per aprire una parentesi di tono quasi melodrammatico, con alcuni siparietti fra la serva e la cugina che ricordano i dialoghi di una telenovela. Il contrasto non potrebbe essere più brutale. Poi gli eventi si succedono a una velocità vertiginosa, entra in azione un gruppo di giovani rivoluzionari che prepara attentati, e uno di loro è proprio il nipote di María Elena, che lo riconosce dall’abbigliamento. Sono sequenze decisamente cinematografiche. Di più non occorre dire, se non per precisare che i colpi di scena non finiscono lì.
Recensione completa su Alfabeta2
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore