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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2012
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Due coniugi ultrasettantenni viaggiano su una Cobra Roush marrone verso Paradise, in California: lui è il famoso pittore Edward Hopper, lei sua moglie Jo, pure pittrice, ma soprattutto musa ispiratrice, modella, colonna portante e insieme condanna del marito. Negli stessi giorni dello stesso anno e negli stessi paraggi, un ventenne scapestrato in camicia di flanella a scacchi, si dedica al suo passatempo preferito: la pesca nel torrente Butte Creek. Si tratta del futuro scrittore e poeta Raymond Carver. I particolari biografici del terzetto sono veritieri,documentati da lettere, foto, diari, testimonianze registrate. Inventato e fantasticamente ricostruito è invece il loro incontro, che Aldo Nove ambienta nel 1958. I coniugi Hopper, sposati dal 1924, sono inseparabili pur nella loro litigiosa quotidianità: lui burbero, solitario, sessualmente esuberante, "esperto di silenzi"; lei rigida e un po' frigida, loquacissima, intellettuale, convinta del suo ruolo insostituibile nella vita del marito. Alla loro esistenza fa da contraltare la breve e inquieta vicenda biografica del giovane Carver, nato nel 1938 in una cittadina dell' Oregon, da una famiglia operaia. Alcuni episodi descritti nei suoi racconti e nelle poesie vengono riutilizzati nei dialoghi che il personaggio-Raymond imbastisce con il personaggio-Hopper, in un pub o sulla riva del torrente. Nove li rimodula, con qualche pesantezza stilistica, con un certo didascalismo (come nello scambio di opinioni su cosa debba intendersi per realismo: "Quello stare impossibile, in sospeso, come fermando la realtà, m'interessa. E l'arte, qualunque forma d'arte, ricerca proprio questo"), e forse anche con una dose di ingenua e retorica superficialità, che in un autore dissacrante come lui lasciano un po' interdetti. Le riproduzioni di alcuni bellissimi dipinti di Edward Hopper ci ricordano quanto il silenzio di luoghi e figure possa avere un suo fascino malinconico e seduttivo.
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