Reinterpretando alcune delle più belle canzoni di Jerome Kern, Tony Bennett e Bill Charlap non solo ci fanno conoscere il mondo musicale del compositore, ma esaltano con rara sensibilità la valenza universale di questi brani immortali. Ad accompagnarli in ‘The Silver Lining: The Songs of Jerome Kern’ ci sono la pianista Renee Rosnes (nei duetti di pianoforte), Peter Washington (basso) e Kenny Washington (batteria). Sebbene portino lo stesso cognome, Peter e Kenny non sono parenti, ma suonano con Bill Charlap da quasi vent’anni. Tony Bennett è l’unico artista che da 60 anni riesce a fondere pop e jazz su scala internazionale. ‘The Silver Lining: The Songs of Jerome Kern’ va ad arricchire quel repertorio senza tempo che Bennett ha inciso nel corso di una carriera a cavallo tra i due generi; particolarmente apprezzati sono i suoi album di piano jazz con Bill Evans nel 1975 e nel 1977. Massimo esponente della commistione tra i due universi musicali, negli ultimi anni Tony è stato mentore di artiste contemporanee come Lady Gaga e Amy Winehouse che, grazie a lui, si sono avvicinate al jazz. Con ‘The Silver Lining: The Songs of Jerome Kern’ Tony Bennett – che l’anno prossimo festeggerà il suo 90esimo compleanno – si conferma uno dei più grandi interpreti della storia musicale, che ancora una volta incide un album destinato a lasciare il segno nell’industria discografica. Con milioni di dischi venduti nel mondo, Tony ha conquistato 18 Grammy, tra cui il prestigioso premio alla carriera (Grammy Lifetime Achievement Award). Bennett è uno dei pochi artisti con album in classifica negli anni ‘50, ‘60, ‘70, ‘80, ‘90 e nel nuovo millennio e ha introdotto nel ‘Great American Songbook’ numerosi brani che sono diventati standard del pop. Bill Charlap è uno dei più rinomati pianisti jazz al mondo e ha suonato con i più grandi, da Phil Woods fino a Gerry Mulligan e Wynton Marsalis. Famoso per le sue interpretazioni di standard americani, ha inciso album con musiche di Leonard Bernstein, George Gershwin, Irving Berlin, Cole Porter, Richard Rodgers e Duke Ellington.
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