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Anno edizione: 2012
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Racconti che colpiscono per la scrittura quasi cinematografica, la fascinazione della capitale francese accompagna i brevi racconti con gusto unico
Raccolta di tre brevissimi racconti, scritti nel 1931. Il filo conduttore è l'amore e la città di Parigi. La scrittura si ispira al linguaggio cinematografico e i testi sono trattati come sceneggiature. Affascinata dal cinema, la Némirovsky sperava che questi racconti sperimentali potessero diventare film, com'era già successo col suo capolavoro "David Golder", ma così non fu. Amando moltissimo l'autrice, li ho letti perché incuriosita da questo suo interesse, ma sinceramente, pur ritrovando il suo stile diretto, fluido, capace di emozionare, non mi hanno particolarmente colpita, forse perché davvero troppo brevi, che lasciano una sensazione di sospeso, quasi fossero solo canovacci di storie da sviluppare.
La Nemirovsky fu affascinata dal mondo del cinema, forse anche perché il suo primo romanzo pubblicato (David Golder) ebbe una felice trasposizione cinematografica. Indubbiamente le immagini che si vedono sullo schermo hanno un senso di immediatezza che è superiore a quello che si ritrae leggendo un libro, ma non si deve dimenticare che la scrittura della narratrice ucraina privilegia sempre la visione delle scene, pur lasciando margini di autonomia alla fantasia del lettore. Dal risvolto di copertina di La sinfonia di Parigi e altri racconti si comprende quanto sia stata grande la fascinazione del mondo di celluloide, atteso che queste tre prose sono state scritte nel 1931 con il preciso obiettivo di considerarle dei soggetti cinematografici, i canovacci indispensabili per realizzare in futuro eventuali film. Nondimeno, nulla hanno delle sceneggiature, salvo forse la capacità descrittiva degli avvenimenti qui più minuziosa del solito, ma comunque per niente affaticante. Ciò che più conta in questi tre racconti è che parlando dell’amore sembra di vedere susseguirsi davanti agli occhi, pagina dopo pagina, i fotogrammi di una pellicola. In ogni caso non si può non apprezzare lo stile fluido, pulito, senza fronzoli, ma capace di suscitare in silenzio emozioni, nonché di avvincere senza forti contrasti, tanto da risultare serenamente appagante.
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