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Giselda è una bella ragazza, giovane e colta. Il suo arrivo in Sicilia è pieno di speranze e di sogni, l’amicizia con Verga costituisce per lei la possibilità e la promessa di un futuro. Purtroppo le speranze di Giselda si spengono nell’inedia dell’amico e nel matrimonio male assortito con il poeta Mario Rapisardi. La descrizione della vita matrimoniale di Giselda e Rapisardi ha toni tragicomici. L’autore si accanisce senza pietà sul poeta e sulla sua famiglia; se Rapisardi non doveva proprio essere un esempio di equilibrio e buonsenso, qui non trova nessuna possibilità di assoluzione se non verso la conclusione del romanzo in un estremo tentativo di riscatto. Il mondo di Giselda viene contrapposto a quello della famiglia Rapisardi, antiquata, malvagia e piena di pregiudizi; praticamente una gabbia di disperazione e grettezza. Che l’autore patteggi senza soluzione per la ragazza, giustificandone sempre e comunque le azioni, è chiaro sin dall’inizio e di certo nessuno potrebbe non condividere la sua simpatia; è un po’ forzato però il voler contrapporre costantemente il mondo di Giselda a quello della famiglia acquisita, facendone i rappresentanti di due mondi contrapposti: il nord della capitale di allora e la Sicilia. In realtà, la protagonista è figlia del sistema sociale del tempo, della povertà e della condizione femminile a quel tempo, da nord a sud. Giselda diventa un’eroina solitaria, vittima sacrificale di un mondo maschio e maschilista che non può comprenderla e apprezzarla. A differenza delle eroine ottocentesche, però, riesce infine ad emanciparsi e a trovare in se stessa le risorse necessarie per salvarsi. Lo stile dell’autore è vivo, con un linguaggio figurato colorito ed efficace che accoglie qua e là termini ed espressioni dialettali perfettamente inseriti nel contesto. Il romanzo è senza dubbio una lettura piacevole e interessante, ci si affeziona alla protagonista e si guarda con tenerezza ai suoi vaneggiamenti pieni di nostalgia e rimpianto.
Da Firenze al profondo sud c’è il viaggio della protagonista. In questo romanzo storico si parla anche del triangolo tra Verga, Rapisardi e Gisella. Ho trovato molto gustose le sfumature dell’amore che vengono raccontate nella storia. Lo consiglio ampiamente.
Il libro tratta di un argomento affascinante e (almeno per me) assolutamente nuovo, offrendo uno sguardo obliquo su uno dei fondamenti della letteratura italiana. Inoltre, è scritto con grande perizia. Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati come me.
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